Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/392

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364 pensieri (280-281)

del solo vivere nel futuro, ma ha bisogno di un’energia attuale; e la monotonia e l’inattività presente gli è di una pena, di un peso, di una noia maggiore che in qualunque altra età, perché l’assuefazione alleggerisce qualunque male, e l’uomo col lungo uso si può assuefare anche all’intera e perfetta noia e trovarla molto meno insoffribile che da principio. L’ho provato io, che della noia da principio mi disperava, poi questa crescendo in luogo di scemare, tuttavia l’assuefazione me la rendeva appoco appoco meno spaventosa e piú suscettibile di pazienza. La qual pazienza della noia in me divenne finalmente affatto eroica. Esempio de’ carcerati, i quali talvolta si sono anche affezionati a quella vita.


*   L’abito dell’eroismo può essere in un corpo debole, ma l’atto difficilmente e non senza un grande (281) sforzo, né senza ripugnanza e quasi contro natura. E perciò vediamo moltissimi che per abito sono tutt’altro che eroi, far non di rado azioni eroiche; e viceversa. Anzi si può dire che gli uomini d’abito, di principii e d’animo eroico, lo sono di rado nel fatto: e gli uomini eroici nel fatto, lo sono di rado nell’abito, nei sentimenti e nell’animo. Estendete queste osservazioni all’entusiasmo.


*   Quell’usignuolo di cui dice Virgilio nell’episodio d’Orfeo, che accovacciato su d’un ramo va piangendo tutta notte i suoi figli rapiti, e colla miserabile sua canzone esprime un dolor profondo, continuo ed acerbissimo, senza moti di vendetta, senza cercare riparo al suo male, senza proccurar di ritrovare il perduto ec., è compassionevolissimo, a cagione di quell’impotenza ch’esprime, secondo quello che ho detto in altri pensieri.


*   Il Buffon, Histoire naturelle de l’homme, combatte coloro i quali credono che la separazione dell’anima dal