Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/116

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(632-633-634) pensieri 103

cangiar natura, e per perire non intendono l’annullarsi, giacché neanche la materia si può naturalmente annullare, e tanta materia esiste oggi né piú né meno quanta è mai esistita, ma intendono il risolversi nei suoi elementi; dico io che quelle semplicissime sostanze, delle quali la materia e qualunque cosa composta deve necessariamente constare, non possono neppur esse risolversi né cangiar natura, ancorché divise in quante parti e quanto menome si voglia. E la quantità di queste parti sarà sempre la stessa e però di quelle primitive sostanze, ancorché materiali, ancorché divise quanto si voglia, esisterà sempre la stessissima quantità, o divisa o congiunta che sia; e tutta questa quantità, e perciò tutta quella sostanza sarà sempre della stessissima natura. In maniera che anche per questa parte, una sostanza supposta semplicissima e immateriale, non può contenere  (633) maggiore immortalità, cioè immutabilità e incorruttibilità, che i principii della materia, i quali non sono una supposizione, ma debbono necessariamente e realmente esistere (9 febbraio 1821).


*    Quand on est jeune, on ne songe qu’à vivre dans l’idée d’autrui; il faut établir sa réputation, et se donner une place honorable dans l’imagination des autres, et être heureux même dans leur idée: notre bonheur n’est point réel; ce n’est pas nous que nous consultons, ce sont les autres. Dans un autre âge, nous revenons à nous; et ce retour a ses douceurs, nous commençons à nous consulter et à nous croire. Mme la Marquise de Lambert, Traité de la Vieillesse, verso la fine: dans ses Oeuvres complètes, Paris 1808. 1re édit. complète, p. 150. Il vient un temps dans la vie qui est consacré à la vérite, qui est destiné à connoître les choses selon leur juste valeur. La jeunesse et les passions fardent tout. Alors nous revenons aux plaisirs simples; nous commençons à nous consulter  (634) et à nous croire sur