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(1102-1103) pensieri 405

cento passi. Giacch’egli non può concepire questo numero definito di cento passi. Cosí discorrete di tutte le altre cose o idee (e sono infinite) che l’uomo concepisce chiaramente mediante l’idea de’ numeri. E da ciò solo potrete argomentare l’immensa necessità ed influenza del linguaggio e di un linguaggio distinto, e preciso ne’ segni, sulle idee e le cognizioni dell’uomo (28 maggio 1821). Vedi p. 1394, capoverso 1.


*    Dal pensiero precedente e dagli altri miei sulla influenza somma del linguaggio nella ragione e nelle cognizioni, deducete che una delle cause principalissime e generalissime, e con tuttociò puramente fisiche, della inferiorità delle bestie rispetto all’uomo e della immutabilità del loro stato, è la mancanza degli organi necessari ad un linguaggio perfetto o ad un sistema perfetto di segni di qualunque genere. E mancando degli organi mancano anche della inclinazione naturale ad esprimersi per via di segni e nominatamente per via della voce e de’ suoni. Inclinazione materiale e innata nell’uomo, e che tuttavia fu la prima origine del linguaggio. Essendo certo, per esperienza, che l’uomo, ancorché privo di linguaggio, tende ad esprimersi con suoni inarticolati ec. (28 maggio 1821).  (1103)


*   La poca memoria de’ bambini e de’ fanciulli, che si conosce anche dalla dimenticanza in cui tutti siamo de’ primi avvenimenti della nostra vita, e giú giú proporzionatamente e gradatamente, non potrebbe attribuirsi, almeno in gran parte, alla mancanza di linguaggio ne’ bambini e alla imperfezione e scarsezza di esso ne’ fanciulli? Essendo certo che la memoria dell’uomo è impotentissima, come il pensiero e l’intelletto, senza l’aiuto de’ segni che fissino le sue idee e reminiscenze (Vedi Sulzer ec., nella Scelta di Opuscoli interessanti, Milano 1775, p. 65, fine e segg.). Ed osservate che questa poca memoria non può de-