Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/425

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412 pensieri (1110-1111)

Ma egli non ha veduto che adlectare (e quindi allettare) fu formato da adlectus, participio di adlicio, nello stessissimo modo che i tanti verbi soprammentovati e i tanti altri che si potrebbero mentovare. Ora allettare è azione continuata, e cosí oblectare che significa trastullare ec. e cosí dilettare ec. Laddove adlicare è propriamente l’atto del tirare, prendere,  (1111) indurre colle lusinghe. E il suo semplice lacio, che significa ingannare, indurre in fraude è parimente significativo di azione non continuata. Laddove lactare formato da lacere (diverso da quello formato da lac) significa propriamente un’azione continuata, appresso a poco la stessa che adlectare o allettare. Vedi p. 2078. Giacché anche nell’etimologia del verbo adlicere s’inganna il Monti (pag. 44) facendolo derivare dal licium o liccio degl’incantamenti amorosi. La sua etimologia, dic’egli, di cui non trovo chi sappia darmi un sol cenno, a tutto mio credere è questa. Ma avrebbe trovata la vera etimologia nel Forcellini, vedi alliceo, e vedi lacio. Adlicio dunque (come inlicio ec. ec.) è composto di ad e lacio (che deriva da lax fraus) mutata per la composizione la a in i, come in adficio da facio, in adjicio da jacio ec. ec.

Del resto, sebben diciamo volgarmente e comunemente allettare per porre a letto e allettarsi per mettersi a letto, questo è un verbo tanto differente dall’adlectare, sebbene uniforme nel suono, quanto è differente nel significato e nell’origine e uniforme nel suono, letto, participio di leggere, da letto, nome sostantivo. Vedi il passo di Cicerone addotto dal Monti, e pròvati di sostituirvi adlicere ad adlectare, se il puoi. In luogo che adlectare venga da lectus (Festo), dubito che lectus, sustantivo, venga da adlicere. Forcellini in lectus, i.

Non bisogna confondere questo genere di verbi, che io chiamo continuativi e che significano continuazione o maggior durata dell’azione espressa da’ loro