Pastorale 18 agosto 1871 (Ghilardi)/Enciclica "Saepe Venerabiles" (Pio IX)

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Papa Pio IX

Enciclica “Saepe Venerabiles” ../Pastorale 18 agosto 1871 (Ghilardi) IncludiIntestazione 4 gennaio 2012 100% Cristianesimo

Pastorale 18 agosto 1871 (Ghilardi)

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LETTERA ENCICLICA

DEL SANTISSIMO SIGNOR NOSTRO

PIO

PER DIVINA PROVVIDENZA

PAPA IX

A TUTTI I PATRIARCHI, PRIMATI, ARCIVESCOVI, VESCOVI
ED ALTRI ORDINARII, AVENTI GRAZIA E COMUNIONE
CON LA SEDE APOSTOLICA





PIO PAPA IX

VENERABILI FRATELLI

Salute ed Apostolica Benedizione.


Spesse volte, Venerabili Fratelli, in questo diuturno Pontificato a voi rivolti vi manifestammo con quanta gratitudine abbiamo accolto le espressioni di quella divozione ed affetto, che in voi e nei fedeli, alla vostra cura affidati, ha suscitato il Dio delle misericordie, verso di Noi e di questa Sede Apostolica. Ed in vero, quando i nemici di Dio cominciarono ad invadere il civile di lei principato, per prevaler finalmente, se fosse possibile, contro Gesù Cristo e la Chiesa, che è il suo corpo e la sua pienezza; Voi, Venerabili Fratelli, ed il popolo cristiano non cessaste mai dal supplicare Iddio, cui obbediscono i venti e il mare, perchè volesse calmar la procella, nè tralasciaste mai di ripetere le testimonianze del vostro amore e dall’adoperare tutti i mezzi, coi quali poteste consolarci nella Nostra tribolazione. [p. 10 modifica]Ma dopochè fummo spogliati di questa stessa città, capo di tutto l’orbe cattolico, e lasciati dall’arbitrio di coloro, che ci avevano oppresso, voi, insieme alla maggior parte dei fedeli delle vostre Diocesi, raddoppiaste le preghiere, e con frequenti indirizzi confermaste i sacrosanti diritti della religione e della giustizia, che con incredibile attentato son conculcati. Ora poi, con avvenimento nuovo dopo S. Pietro, ed affatto inaudito nella serie de’ Romani Pontefici, avendo Noi raggiunto il vigesimo sesto anno del Nostro apostolico ministero nella Cattedra Romana, avete dato così splendide prove del vostro giubilo per questo insigne beneficio alla Nostra pochezza concesso, e così chiaramente addimostraste il floridissimo vigore, ond’è dapertutto informata la cristiana famiglia, che ne fummo profondamente commossi; ed ai vostri aggiungendo i Nostri voti, nuove forze quindi attingemmo per aspettare con maggior fiducia il pieno ed assoluto trionfo della Chiesa. Ci fu poi graditissimo, che da ogni parte affluirono numerosissime schiere di supplicanti ai templi più venerati, e che in questi per tutto il mondo fu grandissimo il concorso dei fedeli, i quali insieme col loro Pastore con pubbliche preghiere e coll’accostarsi ai Sacramenti, rendevano grazie a Dio del benefizio a Noi conferito, ed a lui istantemente domandavano la vittoria della Chiesa.

Sentimmo inoltre non solamente alleviarsi di molto la Nostra afflizione e i Nostri travagli, ma cangiarsi anche in allegrezza per le gratulazioni, gli ossequii ed i voti espressi nelle vostre lettere, per la presenza di numerosissimi fedeli qui convenuti da ogni dove, fra’ quali moltissimi risplendevano per nobiltà di natali, od erano ornati di dignità ecclesiastiche e civili, ma vie più nobili per la loro fede, i quali, tutti congiunti insieme nell’affetto e nell’opera alla maggior parte dei cittadini di questa città e delle provincie occupate, qua accorsero anche da lontane regioni e vollero affrontare gli stessi pericoli e contumelie, [p. 11 modifica]alle quali Noi siamo esposti, per testimoniare palesamente i loro sentimenti e quelli dei loro concittadini verso di Noi, e per portarci volumi, ne’ quali molte centinaia di migliaia di fedeli d’ogni nazione, colla propria firma fortemente condannavano l’invasione del Nostro Principato e ne domandavano vivamente la restituzione reclamata ed imposta dalla religione, dalla giustizia e dalla stessa civiltà.

In questa occasione poi più abbondante del solito giunse a Noi l’obolo, col quale poveri insieme e ricchi si sono sforzati di soccorrere la povertà a Noi cagionata, ed a cui s’aggiunsero molteplici, svariati e nobilissimi doni, splendido tributo delle arti cristiane e degli ingegni, specialmente acconcio a far risaltare la duplice potestà, spirituale e regia, a Noi concessa da Dio; ed inoltre una copiosa e splendida suppellettile di sacre vesti ed utensili, con la quale Ci fosse dato di sollevare lo squallore e la povertà di tante chiese d’ogni parte. Meraviglioso spettacolo invero della cattolica unità, che dimostra evidentemente, la Chiesa universale, quantunque sparsa per tutto il mondo e composta di popoli diversi per costume, per ingegno, per studii, essere informata dal solo spirito di Dio; e tanto più prodigiosamente essere da lui sostenuta, quanto più furiosamente l’empietà la persegue e le fa guerra, e quanto più astutamente tenta sottrarle ogni aiuto umano.

Si rendano dunque fervide ed altissime grazie a Colui, che, mentre così glorifica il suo nome con la presente manifestazione della sua virtù e del suo aiuto, solleva le menti alla speranza d’indubitato trionfo. Ma se dal Dator d’ogni bene riconosciamo questi doni, proviamo insieme un sentimento di gratissima riconoscenza anche verso coloro, che, facendosi strumenti della provvidenza divina, Ci hanno prodigato ogni testimonianza di aiuto, di conforto, di ossequio, di devozione, d’amore. E sollevati al cielo gli occhi e le mani, tutto ciò che per Noi hanno [p. 12 modifica]fatto i Nostri figli in nome di Dio, a lui offeriamo, supplicandolo con ardore affinchè più sollecitamente accolga i comuni loro voti per la libertà di questa Santa Sede, per la vittoria della Chiesa, per la tranquillità del mondo, e largamente a ciascun di essi dia quelle grazie, e celesti e terrene, che Noi rendere non possiamo. Sarebbe certamente Nostro desiderio manifestare particolarmente a tutti e singoli la Nostra gratitudine, ed attestare la Nostra profondissima riconoscenza; ma la stessa ubertosissima quantità di dimostrazioni dateci da ogni parte con fatti, con iscritti, con parole, non lo consente assolutamente. Per conseguire adunque in qualche modo ciò ch’è nei Nostri desiderii, preghiamo voi, Venerabili fratelli, cui indirizziamo la parte principale di questi Nostri sentimenti, ad annunciarli e manifestarli distintamente al vostro Clero e popolo. Esortate poi tutti a perseverare con voi costantemente nell’orazione, e con animo pienamente fiducioso; imperocchè se l’assidua preghiera del giusto penetra le nubi, nè si diparte finchè l’Altissimo non l’accolga, e Cristo promise che egli si troverebbe in mezzo a due insieme congregati nel nome suo ed animati da una medesima volontà, e che il Padre celeste concederebbe tutto che essi avrebbero domandato; tanto più certamente la Chiesa universale, colla preghiera costante ed unanime, conseguirà, che placata la divina giustizia, possa finalmente veder distrutte le forze dell’inferno, sconfitti ed annientati gli sforzi dell’umana malizia, e ricondotte sulla terra la pace e la giustizia.

Per ciò poi che vi riguarda, Venerabili Fratelli, a ciò specialmente rivolgete il pensiero e le forze, affinchè sempre più strettamente fra voi congiunti, come una serrata falange, affrontiate i nemici di Dio, i quali, con arti e con impeto sempre nuovi, assaltano la Chiesa che da niuna forza può mai esser distrutta; onde più facilmente e più efficacemente possiate al loro urto resistere e sbaragliare le loro schiere. Queste cose, [p. 13 modifica]che vivissimamente desideriamo e con ardore invochiamo, di tutto cuore auguriamo a voi, ed a tutta la famiglia cattolica, e intanto auspice del sospiratissimo evento e del divino favore, testimonianza non dubbia della particolare Nostra benevolenza e gratitudine, dal più profondo del cuore affettuosissimamente impartiamo l’Apostolica Benedizione a ciascuno di voi, Venerabili Fratelli, ed al Clero e all’intero popolo alle cure di ciascuno affidato.

Dato in Roma presso S. Pietro il giorno 5 di agosto, festa di S. Maria all’Esquilino, anno del Signore MDCCCLXXI, del Nostro Pontificato vigesimosesto.



PIO PP. IX.








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