Poesie varie (Pascoli)/Dal 1896/Romagna

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Dal 1896 - Pei senza tetto Dal 1896 - Al pittore Lisandro Zappelli
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ROMAGNA1

(Cartolina)


Sono qual ero; e tendo le pendane
ancor pei solchi che indicò la groma;
le quattro quadre mangio ancor del pane
                                   4rude di Roma.

Ho l’arte antica: al ponte antico sale
gemendo il plaustro coi raccolti nuovi;
candidi sotto l’arco trionfale
                                   8passano i bovi.

L’antica selva ho là, sul mar, che trema
per grida atroci o per melodie sante:
in quella selva s’agita il poema
                                   12sacro di Dante.

L’eroe là tenni che al chiaror di luna
vedesse Dante errare per le lande
e gli parlasse, e preparasser una
                                   16Roma più grande.

1907.

Note

  1. [p. 234 modifica]questa piccola ode fu scritta per una bella cartolina disegnata dal valente scultore Tullo Golfarelli. Nel “Resto del Carlino„ che la riprodusse portava queste note dell’autore:
    Groma: strumento misuratore dei campi, presso i Romani.
    Pendane: festoni fatti con viti.
    Il pane rude di Roma, è la pîda, pieda, piè che tutti in Romagna conoscono.