Produrre sapere in rete in modo cooperativo - il caso Wikipedia/Parte II/Conoscenza enciclopedica libera in rete - Prospettiva sociale

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Parte Seconda - Le dinamiche auto-organizzate di
produzione di sapere in Wikipedia


Conoscenza enciclopedica libera in rete - Prospettiva sociale

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Parte II - Conoscenza enciclopedica libera in rete - Cenni metodologici Parte II - Conoscenza enciclopedica libera in rete - Prospettiva sociosimbolica

La fase di ricerca si è concentrata soprattutto sul gruppo dei Wikipediani, andando a studiare quindi in particolar modo il coinvolgimento di una serie di individui, particolarmente coinvolti anche se a differenti livelli, nelle pratiche di auto-organizzazione di produzione del sapere in rete.

In questa prima parte, si desidera focalizzare l’attenzione sulle dinamiche sociali e relazionali che nascono all’interno di un gruppo che coopera.

Nello spazio di Wikipedia, vengono a strutturarsi dei veri e propri momenti chiave che finiscono per caratterizzare la “vita sociale” dei membri collaboratori.

Da ciò che si è detto finora, Wikipedia appare come una struttura altamente democratica, dove ognuno è libero di apportare il proprio contributo nella misura in cui si sente in grado. In questo senso sembra vi sia un legame diretto con la comunità hacker descritta nella prima parte del lavoro.

In realtà, un’analisi più approfondita rivela una struttura altamente complessa e relativamente democratica: una dimensione verticale di gestione dell’intero progetto, in una sorta di gerarchia più implicita che regolamentata, è ciò che caratterizza l’enciclopedia.

Ci sono però due aspetti da non trascurare: anzitutto il “potere”, che più che altro si esplica nel momento decisionale che, come vedremo, non rientra mai nelle mani di una persona soltanto, quanto piuttosto di un’élite, fondamentalmente inquadrabile nei membri che da più tempo rientrano nel gruppo dei Wikipediani1.

Per dirla con uno di loro:

«La democrazia è bella, ma non funziona2».

Il secondo aspetto non trascurabile è quello che può descrivere la situazione “orizzontale” di comunicazione tra pari3. Al di là di poche figure chiave, la situazione gerarchica in Wikipedia si annulla all’interno della maggioranza dei collaboratori. Non solo hanno lo stesso valore e potere decisionale, ma vengono considerati piuttosto indifferentemente, soprattutto nel loro apportare contributi. A questo proposito, è chiarificatrice la pratica che vede i Wikipediani più attivi e addetti al controllo delle pagine verificare ogni apporto proveniente da un anonimo; il fatto stesso che un articolo si sia scritto da un “nome” e non da un “indirizzo IP” garantisce circa la qualità del documento stesso:

«La prima cosa che faccio ogni mattina è guardare tra le “Recent Changes”. Controllo soprattutto i contributi degli anonimi… se vedo che ha scritto qualcosa Yuki so già che sarà ineccepibile, e lo passo a leggere dopo4».

Si vedrà più avanti come effettivamente si costruisce tale patto fiduciario.

Wikipediani: comunità giovane e in crescita

I Wikipediani possono anzitutto essere definiti una comunità virtuale? Sicuramente è possibile considerare questo approccio. La comunità si emancipa dai confini locali, dalla condivisione dello spazio e del tempo di interazione.

La comunità subisce quella che, nel primo capitolo della raccolta da lui curata, De Benedittis chiama “astrazione della comunità”: «Il processo di astrazione della comunità va analizzato facendo riferimento a un suo duplice aspetto: da un lato abbiamo un’astrazione dal contesto spaziotemporale e dalle interazioni in carne e ossa; dall’altro si nota un progressivo svuotamento della relazione dai propri contenuti, con l’accento che viene posto sempre più sulla pura connettività e comunanza e la conseguente (relativa) indifferenza al nucleo attorno al quale si struttura l’appartenenza, che può essere agevolmente sostituita da un’altra, parimenti labile5».

Non solo il disembedding di cui parla Giddens6, la collocazione dell’individuo in contesti spaziotemporali globali, ma anche una veloce perdita di importanza dell’aspetto relazionale. In Wikipedia questo non accade. Anzitutto, al di là della costituzione del progetto, per il conseguimento del quale si potrebbe anche ignorare l’aspetto comunitario, il senso di appartenenza e di relazione nella comunità è assai percepito, nonostante si ritrovi alle prime fasi:

«perché secondo me c’è una comunità quando inizi a parlare non solo a fini… no… in realtà non è vero… non solo questo…perché già se parli a fini “enciclopedici”, sei già una comunità. Se ci sono delle idee comuni, dei progetti comuni, già secondo me puoi avere un abbozzo di comunità. In realtà secondo me, ha iniziato a essere pienamente una comunità quando abbiamo smesso di parlare solo di Wiki, ma se vuoi anche di iniziare a fare casino…7»

Pur essendo un fenomeno nuovissimo, è già forte e radicata l’idea di comunità nei Wikipediani più attivi:

« un po’… è nato… le basi, i primordi… vedendola a posteriori… col passaggio al nuovo software… perché lì ci siamo trovati a dover affrontare una serie di lavori pressoché infinita e a doverci coordinare per farli… e lì veramente abbiamo lavorato bene… quelli che c’erano hanno lavorato bene, han lavorato insieme… ci siamo dati da fare… se vuoi un numero irrisorio di articoli… che ne so, duemila… e un numero irrisorio anche di persone…una quarantina o giù di lì… per cui lì abbiamo iniziato a lavorare seriamente. Per cui già ci si parlava per forza… poi non c’è un momento preciso esattamente… s’è sentita… […]quando la gente ha iniziato a ridere e scherzare… sì… tutti erano più rilassati e non erano più concentrati in se stessi e nel fare l’enciclopedia…8»

Per i Wikipediani la comunità s’è formata nel momento in cui si è vista l’enciclopedia come un terreno e scopo comune, un ponte per costruire relazioni, al di là della compilazione in sé di Wikipedia.

Il momento in cui si discute per questioni legate all’enciclopedia, si affianca a quello in cui si parla di sé:

«Più che altro le community sono incentrati su una cosa… Wiki non c’è un problema di avere il tema, è più universale… è un modo diverso di fare Internet. Per come lo conoscevo prima internet era chat, newsgroup, forum. Basta. Ed è distaccato questo per quanto tu puoi parlare, avrai sempre un tema. Wiki è su tutto, è immediata, è fondata sulla filosofia del software libero, mi pare di trovare gente che comunque la penserà come me. E posso andare a un raduno, perché comunque starò con persone che probabilmente pensano ciò che scrivono sulla Wiki, cosa che non accade mai a mio parere nelle chat. Sulle chat è difficile capire com’è una persona9».

Ma non solo, c’è anche chi lo definisce più “tecnicamente”:

«Un Wikipediano entra nella comunità quando effettuato almeno un certo numero di edit, ha partecipato ad almeno una discussione, ha allestito una pagina utente… ma son parametri che mi sono inventato ora, è una mia definizione. Non so… prendiamo per esempio un utente che arriva, fa due modifiche e poi non torna più, senza aver mai partecipato a una discussione: difficile dire che quell’utente faccia parte della comunità e se si vogliono decidere dei criteri convenzionali per definire chi vi fa parte e chi no, credo si dovrebbero usare i parametri che ho menzionato sopra, anche se si tratterebbe appunto di convenzione… in realtà è tutto più sfumato. […]L’amicizia si può costruire se si discute: se non si interagisce mai con un utente attraverso una discussione rimarrà molto distaccato, non vi sarà contatto. Comunque il fatto di essere qui, di veder crescere Wiki, di parteciparvi, di curarla e spendere il proprio tempo, mette le basi per future amicizie perché si ha qualcosa in comune… però non è sufficiente se non vi è poi relazione diretta10».

La costituzione di nuove forme di relazione comporta due tipi di fenomeni: Wikipedia è un progetto di produzione del sapere, arricchito dal momento relazionale, che prevede spazi ben precisi, come le pagine di discussione delle cosiddette “pagine utente” o il WikipediaBar11, dove costruire momenti di conoscenza reciproca e di confronto diretto, spesso a carattere scherzoso.

«Nessuno s’aspettava che… anzitutto un’enciclopedia… che… guarda… non è proprio nell’ordine di idee…uno pensa a un’enciclopedia come a una cosa pallosa, ti viene il dubbio, una roba di consultazione, lavoro, studio, bla bla bla… Ma che possa essere una cosa interessante non penso che venga in mente mai a nessuno. Cioè… o è veramente… lo studioso fissato… eccetera… oppure la parte più goliardica non se l’aspetta nessuno…12».

Vengono replicati molti dei meccanismi che caratterizzano le relazioni: dalle confidenze alle allusioni, fino al momento di “confronto più animato”:

«Io con Barney… lo conosco da una vita, il giorno che è arrivato gli ho rotto le palle in maniera infinita che mi stupisco sempre di come abbiano fatto lui e Kiwa a rimanere, perché nei primi articoli continuavo a contestargli violazioni di copyright su violazioni di copyright. E poi abbiamo iniziato a parlare e poi non abbiamo più finito…e lui un giorno fa un discorso serio, perché ci stiamo confrontando su qualcosa, un giorno stiamo sghignazzando su qualcos’altro, un’altra volta sono io che m’incazzo per come si comporta lui in giro… Cioè… una cosa son le persone che ti irritano, perché ce ne sono tante… vedi Musdow… vedi i troll13 che passano ogni tanto… un’altra son le persone con cui ti arrabbi, però nel momento in cui ti metti lì a scrivergli una ramanzina… che è quello che fai… comunque sei lì che pensi alla sua esperienza, al tipo di persona che è, a come lo conosci, a come vuoi dirgli una cosa… siamo amici, mi permetto di dirtelo perché siamo amici.14».

Anche il litigio dunque viene legittimato dalla presenza di una relazione e del sentirsi “in diritto” di confrontarsi direttamente con qualcuno con cui si è in disaccordo. Inoltre l’interesse nel confronto sta anche nel considerare come estremamente importante l’opinione che uno ha dell’altro e viceversa.

Ma come si spiega la nascita di una comunità, non solo in un luogo virtuale, disancorato da spazio e tempo ben definiti, ma anche legata a un progetto pragmatico preciso e chiaro che sembra limitato al Web? In realtà Wikipedia non risulta distaccata dal contesto offline, la relazione e l’azione segue i campi in cui la persona si muove:

«Wikipedia è un ambiente talmente stimolante, che ti porta ad aprirti, a vedere oltre… vai in giro e vedi le cose che posson essere utili per Wikipedia e viceversa…15».

L’aspetto comunitario e relazionale sembra assumere un potere forte, tanto che quando si entra in Wikipedia, soprattutto con propositi poco affini alla sua filosofia, ci si trova di fronte ad un tutt’uno compatto, a un insieme di persone quasi indistinguibili che rispondono al nome “collettivo” di Wikipediani.

L’esperienza all’interno dell’enciclopedia risulta così intensa da influenzare anche ciò che sta fuori, come si diceva, anche all’interno del processo di costruzione di relazioni e della conoscenza tra gli individui:

«[…]Anche su Wikipedia mi piace se vuoi l’idea di vedere il progetto globalmente, seguire molto la comunità perché mi piacciono le persone… […] mi ha fatto vedere un nuovo modo di conoscere le persone, se vuoi ha aumentato quello che io credo sia il mio acume nel capire le persone. Perché non c’è l’elemento fisico e ne hai molti meno per capire una persona, però poi impari e ci riesci anche… è una sfida, ricalca un po’ il leggere un libro e immaginarsi il personaggio… solo che quello lì è un personaggio in continua evoluzione… nel senso che ti stupisce sempre, che ti dice cose sempre nuove. E quindi sì per forza, poi dopo anche le persone… le cose che hai imparato lì te le porti dietro, ti rimane come bagaglio, le persone che conosci le guardi con occhio diverso16».

Sembra quasi che la relazione sia un aspetto dal quale è impossibile prescindere:

«Uno può partecipare senza mai relazionarsi con nessuno, anche se, nel caso dovesse impegnare molto tempo su wiki, sarà abbastanza inevitabile avere a che fare con gli altri e questo porterà volenti o nolenti a relazionarsi, magari conservando la propria ritrosia alle relazioni17».

Anche se la comunità è ormai presente e ben definita in Wikipedia, l’effettiva pratica di produzione del sapere su cui si fonda l’enciclopedia non richiede indispensabilmente l’esistenza di una relazione o di un legame affettivo: è come se ognuno, rispondendo a logiche locali che si potrebbero riassumere nel contesto degli interessi e delle competenze individuali, creasse il macroprogetto considerabile come l’enciclopedia in sé18. È una sensazione che alcuni di loro stessi hanno:

«Wikipedia è tutto quello che vuoi… è uno strumento per comunicare, con mille sfaccettature, più evoluto del Messenger… vive di vita propria, inizia ad avere un’anima. Si forma un sentire comune, dei modi di fare, cose che non sono standardizzate, che non devi dire perché la gente sa. La Wiki è fatta da tante persone, ma è anche un tutt’uno che non pensa, ma sente19».

E ancora:

«È un po’ entrambi, per organismo intendiamo qualcosa di strutturato, di organizzato a livello di progetto che mette insieme tutta una serie di modalità perché la macchina possa funzionare, è una cosa che mi interessa, ma mi interessa sotto l’aspetto professionale, per la mia formazione di architetto, che vede nella concezione di qualcosa che ha coerenza e che funziona la specificità del mio mestiere. Per comunità invece intendo in ambito più… più umano, un rapporto quasi amicale. Non mi ha sorpreso vedere che in brevissimo tempo, oltre alla condivisione della conoscenza, sono diventato parte di una... come dire… di un gruppo di amici, di un gruppo di persone che poco alla volta si conoscono, si scoprono, si piacciono!20».

Un ultimo aspetto fondamentale da vagliare circa la comunità dei Wikipediani è quello del tempo trascorso sull’enciclopedia. Ci si è trovati di fronte a situazioni ben diverse, ma si è comunque notato che la stretta cerchia dei membri più attivi è accomunata dal trascorrere gran parte del tempo, per i motivi più vari, di fronte al monitor del pc.

«[Ho conosciuto Wikipedia tramite] una mailing list del Politecnico di Milano che mi ha indicato il mio ex… eravamo ancora insieme… maggio 2003… la storia con lui è finita a settembre. Ha influito più il mio lavoro però… per il tempo passato su Wikipedia… ho iniziato ad averne di più, a dover stare più in ufficio e quindi anche a passare più tempo su Wikipedia, poi nel frattempo Wikipedia è iniziata a crescere a dismisura, e per come la vedo io, a chiedermi più tempo e più energie per seguirla21».

Chi ricopre un ruolo di fondamentale importanza in Wikipedia, o comunque desidera far parte attivamente dei meccanismi dell’enciclopedia, si ritrova a trascorrere molto tempo online e spesso anche a favorire e a cercare le situazioni che gli consentono una presenza in Rete quasi costante:

«Dalla parte del lavoro faccio la muffa in ufficio dodici ore al giorno, in realtà è tutta una scusa per stare su Wikipedia. Ogni tanto mi dico di cambiare lavoro… ma ci rinuncio perché… dove trovo un altro lavoro che mi fa stare così tanto tempo su Wikipedia senza nessuno che disturbi?22».

Non è strano dunque che la maggior parte di coloro che collaborano e gestiscono attivamente Wikipedia siano coinvolti in attività di tipo per lo più informatico, in qualche caso con eccezioni di studenti universitari o di persone in pensione che dedicano svariato tempo a contribuire attraverso la loro esperienza alla sezione dell’enciclopedia che più risponde alle loro competenze.

La regolamentazione e la conflittualità in Wikipedia

Wikipedia è una struttura in continua crescita: per questo è difficile definire a priori delle regole di funzionamento che possano valere “per sempre”.

Piuttosto diciamo che, come il progetto in sé, anche la struttura di regolamentazione si sviluppa e aggiorna.

Per ora non si assiste a una rigida applicazione di regole ed eventuali sanzioni per chi non le rispetta: anzi, proprio perché si tratta di un progetto collaborativo in eterna progressione, l’errore, purché non sia creato apposta, è tollerato; si ritiene che ci sarà sempre qualcuno in grado di correggerlo.

Inoltre, il numero relativamente ridotto e limitato di persone che finora hanno lavorato attivamente a Wikipedia ha permesso anche che non vi fossero rigide legislazioni a governare lo sviluppo dell’opera.

C’è da sottolineare che, comunque, una base di regolamentazione è presente e, proprio per quanto riguarda il funzionamento di base dell’intero progetto e la gerarchia, seppur minima, che vige in Wikipedia, la versione italiana ha “ereditato” direttamente dall’inglese.

Le regole quindi sono rintracciabili soprattutto a livello formale, nella stesura degli articoli che devono esser pubblicati sulla base di determinate strutture che sono stabilite a livello convenzionale.

In generale, comunque, le regole scaturiscono per lo più da situazioni in cui i Wikipediani si imbattono e devono risolvere. Attraverso un meccanismo decisionale ben preciso, che si andrà a vagliare nel prossimo paragrafo, si arriva crea una nuova regola che potrà funzionare ad hoc nel caso il problema si ripresentasse.

«Man mano che Wiki cresce si prendono decisioni di comune accordo: creazione di standard, modelli di voce, ecc… si tratta sempre di decisione condivise, però è chiaro, anche se non vi sono obblighi stringenti, si è tenuti a rispettare ciò che si è deciso. Un altro aspetto della minor libertà è il fatto che man mano Wiki cresce alcuni articoli che vorresti scrivere sono già stati scritti e magari non nel modo che pensavi. Insomma prima era come se ci fosse carta bianca, ora inizia a esserci una struttura, prima di iniziare hai tutte le possibilità di fronte23».

Per questo motivo, l’elemento che si potrebbe definire “conflittuale” non è frequente. Nella maggior parte dei casi, si è infatti riscontrato una sorta di equilibrio dinamico, all’interno della comunità dei Wikipediani. La dinamicità è data dal fatto che esiste il momento della discussione, solitamente con toni pacati ma brillanti, che poi rientra nella stabilità. La conflittualità è stata per lo più osservata in casi “eccezionali” e soprattutto provocata da elementi esterni, in particolar modo nuovi utenti che sollevano questioni spinose.

Il caso emblematico è stato fornito da un utente, che verrà chiamato Thuner, protagonista di una discussione accesissima nei toni a proposito dei nomi di città e paesi che avrebbe voluto apparissero, nel caso ad esempio della regione Trentino-Alto Adige, sia in lingua italiana che in lingua ladina e tedesca. Essendo Wikipedia un’enciclopedia dichiaratamente italiana, si è scatenato un conflitto, spesso poco cortese nei toni assunti, del quale si riporta un passo24:

Thuner: «Perdo un’ora per leggere tutto questo papiro… e alla fine che ne ricavo? Che siete solo degli ignoranti! Possibile mai che gente che non usa la punteggiatura, che usa l’articolo indeterminativo maschile per nomi femminili (frequente l’orrore un opinione in luogo di un’opinione), che non rispetta la regola maiuscole/minuscole si permetta di mettere mano a un’enciclopedia?!?»

Replica di un wikipediano, Walxe: «Grazie per averci dato degli ignoranti, fa sempre piacere vedere gente che arriva qui e si lamenta degli errori invece di correggerli (dato che può). Tra l’altro anche tu hai fatto un errore di battitura, perché dimenticare ad esempio un apostrofo potrebbe anche essere dovuto a questo e non a ignoranza».

Il momento della discussione sulla questione, non riportato interamente per l’eccessiva estensione, viene affiancato a istanti di effettiva collera e “insulto” della controparte.

Si è osservato come però, nonostante questi episodi possano occupare molto tempo e svariate risorse da parte di entrambe le parti “lese”, si concludono solitamente con una forte posizione unitaria dei Wikipediani contro chi, elemento solitamente esterno, scatena la discussione.

Questo non deve far pensare a una chiusura dei collaboratori attivi all’enciclopedia: c’è anzi una fondamentale apertura nei confronti dei nuovi arrivati. Quando però si scatena da subito un attacco dai toni polemici e provocatori, non esitano a compattarsi. C’è una sorta di reticenza verso chi dimostra di non possedere dimestichezza con i meccanismi dell’enciclopedia e desidera ugualmente imporre la propria visione.

«Si è in pochi perché… per poter partecipare a una scelta è necessario informarsi, l’informazione richiede tempo, energie. Credo che, probabilmente, è un’ipotesi… la scarsa partecipazione ai momenti decisionali dipenda non tanto da, come dire... da mancanza di strumenti, ma da mancanza di voglia di impegnarsi in quel preciso momento su quel determinato argomento a raccogliere quello che serve per esprimere un parere… Per contro, c’è da dire un’altra cosa… che l’aspetto negativo è a volte quello invece di chi, pur non avendo gli strumenti, pur non avendo speso il tempo per raccoglierli… comunque dà il suo parere e questo è un problema della democrazia… c’è in ambito elettorale… chi conosce i programmi eccetera25».

È come se ci fosse una reazione “naturale” al tentativo di dittatura, espressa anche soltanto a livello di idee, da parte di una figura isolata e per lo più esterna alla comunità. Questa appare come una vera e propria minaccia, la “catastrofe più grave” che potrebbe colpire Wikipedia facendola collassare in breve tempo:

«[Wikipedia potrebbe andar peggio se…]… non lo so… uno scenario catastrofico per cui Wikipedia involve e il progetto muore… prima o poi succederà qualcosa che la fermerà… ci sono persone alla base e non è prevedibile.

Metti che arriva qualcuno che porta allo scompiglio e al rovesciamento di tutto e prende il potere… magari in tanti… e ci superano di numero, per ora sarebbe possibile e non so se riuscirei a rimanere se fosse qualcosa di diverso da adesso…26».

Quest’ultima battuta della Wikipediana potrebbe far pensare a un sostanziale timore per l’ignoto che avrebbe anche la forza di condurre a una “chiusura” nei confronti dell’esterno.

In realtà un meccanismo del genere andrebbe letteralmente contro le prospettive di crescita e sopravvivenza di Wikipedia.

Tant’è che, in verità, una visione di Wikipedia “in meglio” richiama uno scenario di questo tipo:

«Siamo in tanti, siamo un nome, non solo qualcosa di cui tutti parlano come un fenomeno, se leggi il tono ci dipingono come degli alieni attaccati al pc… Secondo me, per una fase temporanea della tua vita puoi farlo, dopodiché, Wikipedia è un ambiente talmente stimolante, che ti porta ad aprirti, a vedere oltre… vai in giro e vedi le cose che posson essere utili per Wikipedia e viceversa… è come un fotografo, io amo fotografare… quando entro nei periodi di fissa vedo il mondo attraverso l’occhio fotografico, come lo chiamo io… nel senso che sei lì e trasponi tutto nella fotografia27».

Il processo decisionale: la pratica del voto

Ogni struttura produttiva, o più in generale, qualsiasi gruppo di persone che si riuniscono insieme per un determinato scopo vengono chiamate a esprimere un giudizio e spesso a prendere una decisione. È un meccanismo che avviene anche in Wikipedia. La pratica del voto, che sta alla base di qualunque processo decisionale, si sviluppa anche qui.

Il voto è soprattutto usato per le “elezioni”, ovvero l’assunzione di un ruolo ben preciso da parte di un Wikipediano: ad esempio quello di amministratore, una figura particolare che verrà trattata in seguito approfonditamente.

Le votazioni solitamente rimangono aperte per due settimane e, per ora, soprattutto grazie al numero ridotto di votanti effettivi, si entra “in diritto” di esprimere la propria preferenza dopo i cinquanta edits, ovvero superata la suddetta soglia di “modifiche” di pagine.

Inoltre anche le candidature sono regolamentate in modo piuttosto semplice: colui che viene proposto solitamente come possibile amministratore o quant’altro deve semplicemente aver “lavorato” parecchio su Wikipedia negli ultimi tempi. Si parla per lo più di una soglia di cinquecento edits nel mese appena trascorso.

Ovviamente la proposta di candidatura deve essere accettata da colui che ne è stato investito.

«I candidati che ho proposto devono dire prima se accettano di candidarsi, altrimenti non ha senso un voto. Quando hanno messo un OK vicino al loro nome il voto viene aperto per due settimane come sempre. Importante: Non ho selezionato nessuno in base al suo "buon lavoro", solamente per il numero degli edit.
Se date un voto guardate prima cosa ha fatto quel candidato. Io non ho guardato!28»

Appare chiaro che tale metodo elettorale non è quasi per nulla regolamentato. Si è scelto un parametro quantitativo, per altro discutibile (il numero di edits) e ci si basa unicamente su quello per il processo di voto. Ovviamente per ora il modello “funziona” (anche se evidentemente è piuttosto approssimativo) in quanto il numero di persone coinvolte nell’intero meccanismo è assai ridotto: solitamente non votano più di quindici o venti soggetti al massimo.

Per quanto riguarda la candidatura invece, tutto sta nel “buon senso” di chi viene proposto e nel suo ritenersi adatto o meno al ruolo da assumere.

La “carriera” in Wikipedia è assolutamente meritocratica: si può guadagnare stima e alzare il livello di reputazione attraverso il lavoro fatto bene e con costanza. La pratica del voto però sembra funzionare invece in modo totalmente diverso, trascurando per l’appunto l’aspetto qualitativo.

C’è da dire inoltre che Wikipedia, come si diceva all’inizio di questa sezione sulla ricerca empirica, non è una struttura definibile democratica a buon diritto. La collaborazione è sicuramente qualcosa di distribuito e accessibile per tutti, ma nel momento decisionale emerge chiaramente la gerarchia alla base dell’enciclopedia. Il voto, come s’è affermato poco sopra, è disponibile per chiunque superi una soglia irrisoria di modifiche apportate. In realtà, nel momento in cui si vagliano i risultati, non c’è una situazione di completa parità nel considerare il voto di un soggetto piuttosto che un altro. Spiegando con le parole di una Wikipediana:

«i 50 edits sono irrisori… compresi i minor29… una virgola e hai il voto…. È ridicolo, il voto di uno che c’è raramente vale come quello che c’è sempre… il rissoso ha lo stesso potere del cooperativo… ci sono anche i voti contro… che hanno molto valore. Se io voto contro molti si fanno delle domande, se vota contro uno che è un casinista, non ci bada nessuno. Tra le regole proposte da Huzo c’è che per ogni voto contro di un amministratore, ci vogliono cinque voti positivi… tieni conto che, mediamente votano 15 persone, tre amministratori e quello lì non è più eletto… Non so… bisognerebbe regimentare di più… anche gli amministratori… finora siamo andati molto allo sbando, perché eravamo pochi, perché eravamo affannati a correre in giro, adesso siamo una truppa, ha senso se iniziamo a darci delle regole, a dividerci delle competenze30».

E riguardo alla non-democraticità dell’enciclopedia:

«Ha un po’ di ragione Koge quando dice che la democrazia è bella, però non funziona… non abbiamo soluzioni… lui parla di fare élite, dove gli amministratori devono contare… bisogna dire le cose come stanno... mi hanno messo al centro dell’attenzione… sono abituata che ogni mia parola conta il doppio di quella di un utente normale e comunque più di quella di un amministratore… io dico una parola e tutti la leggono…su 30.000 pagine di Wiki, la 27esima pagina più letta è la mia pagina di discussione…quindi io sono abituata che tutti leggano ciò che dico e che abbia peso ciò che dico. Così quando voto so che devo pensarci. La Wikipedia non è democratica31».

La comunità dei Wikipediani ha però intrapreso una lunga discussione che coinvolge i referendum. Si è in cerca di un modo più regolamentato di effettuare le votazioni. Il bisogno si è sentito soprattutto in seguito a una delle più grosse questioni nata in Wikipedia, quella di cui si è parlato nel paragrafo sulla conflittualità32. La decisione di trovare delle norme fisse e convenzionali è scaturito anche dopo l’aver osservato che le discussioni non vengono quasi mai concluse. “Sfogliando” la pagina della categoria delle discussioni aperte33, ci si trova innanzi un lunghissimo elenco, addirittura ordinato alfabeticamente, con tutte le discussioni intraprese e non portate a termine.

Si sta dunque tentando di risolvere il problema dibattendo (anche se può sembrare ironico è l’unico effettivo mezzo di confronto disponibile e per ora non si è ancora giunti a conclusione34) circa le regole da seguire per accedere alle votazioni. Si tenta soprattutto di alzare i parametri, in modo da rendere meno accessibile da parte di chiunque, il momento del voto. Questo non significa che vengano rifiutati i contributi esterni, ma è chiaro che se qualcuno di poco coinvolto nelle questioni avesse modo, come accade ora, di accedere alle votazioni, e soprattutto non fosse dotato di buonsenso, si avrebbero delle situazioni totalmente sfuggevoli e caotiche, oltre che poco realistiche nei risultati conseguiti.

I rapporti tra It.wiki e le enciclopedie libere in altre lingue

La Wikipedia italiana è un progetto definibile sostanzialmente “neonato”. Come si diceva in precedenza, pur essendo di creazione quasi contemporanea a quella inglese, quest’ultima è stata coinvolta in un processo rapidissimo di ascesa e di sviluppo che l’ha portata quasi al doppio dei contenuti rispetto a It.wiki.

Sicuramente un motivo plausibile dell’afflusso di moltissimi soggetti alla En.wiki35 è la lingua, in assoluto la più diffusa e conosciuta in Internet.

Ma volendo spostare l’analisi a un livello più strettamente antropologico, si potrebbe sostenere che la spinta derivi soprattutto dal contributo intrecciato di diverse popolazioni che finiscono, grazie per l’appunto all’elemento linguistico, a collaborare insieme all’unico progetto inglese. In It.wiki invece, chi contribuisce è al 99% italiano. Slittando con l’attenzione sulla componente culturale, il fatto che vi sia un’unitarietà di influssi e di apporti per l’appunto culturali, porta It.wiki a una crescita costante ma lenta. Al contrario la varietà che costella En.wiki contribuisce direttamente ad uno sviluppo non solo rapido, ma anche differenziato.

«Prendiamo molta ispirazione dalla En.wiki… sui contenuti, la imitiamo… e poi ogni persona lo vive a modo suo… per me è per trarre spunto. Non siamo lo stesso progetto, siamo piuttosto paralleli, facciamo tutti la stessa cosa, ma son cose che si sono evolute in maniera diversa, in modo diverso. La differenza è numerica, sulla comunità, da noi è ancora sparuta… io ho in mente la mailing list internazionale, a cui sono iscritta… è tutta gente che collabora alla Wikipedia inglese, di varie provenienze... e c’è una comunità, c’è un sacco di gente, parlano, dibattono…36».

La struttura di Wikipedia è comunque pensata per un confronto e un legame con gli altri progetti in lingue diverse. È presente infatti una specie di organismo rappresentativo, chiamato ambasciata.

«L’Ambasciata di Wikipedia è l’ambasciata che la Wikipedia italiana mette a disposizione dei Wikipediani per il coordinamento fra le versioni della nostra enciclopedia nelle varie lingue. […]L’Ambasciata di Wikipedia viene creata come un luogo di riferimento e di incontro, oltre che come serbatoio di risorse per problemi nel rapporto fra le varie lingue, come ad esempio problemi legati alle differenze linguistiche, estensione delle regole e della policy, […]37».

Anche il ruolo dell’ambasciatore è ben definito:

«Un ambasciatore di Wikipedia dovrebbe tenere d’occhio l’Ambasciata e la mailing-list sui problemi linguistici del progetto (Intlwiki-L) e le mailing-list in inglese Wikipedia-L (http://www.wikipedia.org/wiki/Wikipedia-L) e Wikitech-L (http://www.wikipedia.org/wiki/Wikitech-L) per argomenti di comune interesse per le comunità che rappresentano. L’ambasciatore dovrebbe inoltre avere attenzione a istanze locali ed idee che potrebbero rivelarsi di interesse generale38».

Nei discorsi tra i Wikipediani, emerge però una disposizione d’animo particolare nei confronti delle altre enciclopedie in lingua diversa.

Si riscontra una sorta di “sottomissione” psicologica in gran parte degli utenti, nei confronti soprattutto della En.wiki. Questo sentimento si manifesta, in particolar modo, con un costante confronto tra la Wikipedia nella lingua madre e le altre e con un conseguente evidenziare le “mancanze” della progetto nazionale rispetto agli altri.

«C’è la speranza… attualmente in italiano non siamo alla situazione ideale, però c’è la possibilità di avvicinarsi a situazioni virtuose… è indispensabile il confronto con Wiki di altre lingue, seguite da tante persone, non c’è poca gente che contribuisce a costituire queste conoscenze, ma ci sono decine di migliaia di persone. Noi vediamo empiricamente che il meccanismo di confronto delle idee e la possibilità di intervenire abbastanza rapidamente a modificare le presentazioni hanno portato a delle esposizioni di livello molto buono. Qui in questo caso dovrebbe essere un confronto fra quello che sono queste Wiki maggiori, inglese e tedesca soprattutto, e enciclopedie precedenti39».

Pur essendo una visione piuttosto diffusa, c’è qualcuno che si oppone e non badando a statistiche, confronti e così via, afferma:

«Non abbiamo seguito nessun modello… Per altre persone si tratta di una sudditanza psicologica… e io mi imbestialisco…ma chissenefrega… bello, per carità… stesso scopo, ma persone diverse…. siamo diversi! È comunque un atteggiamento mentale, c’è chi la vive come una sfida diretta…40».

In realtà le diverse Wikipedie sono da considerare progetti paralleli, dove ognuno è libero di seguire i propri tempi e meccanismi di sviluppo personali.

La En.wiki ha sicuramente determinato molti aspetti, di fatto la struttura di base, il funzionamento sono stati messi a punto in questa versione e poi riprese dalle altre. Ma il costante confronto mirato a farle coincidere e a renderle un unico flusso in movimento sincronizzato è un approccio errato o per lo meno falsificato. Sono prodotti di mani e menti differenti ed è impossibile che essi arrivino a coincidere sia nei tempi sia nelle modalità.

Un progetto in perenne sviluppo: lo stub

I principi fondamentali alla base di Wikipedia sono la collaborazione dei soggetti che prendono parte all’opera e il miglioramento dell’enciclopedia che segue un andamento costante, teoricamente senza mai fine.

Il termine usato per indicare quegli articoli, la maggior parte in realtà, che sono passibili di modifiche, aggiunte, miglioramenti è stub.

«Uno Stub (da un termine gergale inglese) è un articolo il cui contenuto è davvero minimo, tale da non potersi considerare un vero e proprio articolo da enciclopedia. Così sono, ad esempio, quelle definizioni che si limitano a citare - poniamo - di una città: X, città del Belgio. Un articolo di enciclopedia descrive i concetti che sono compresi nel termine che si va definendo, cerca di comprenderne le cause e gli effetti, non si limita ad una telegrafica definizione linguistica41».

È ovvio che le modifiche possono essere apportate non solo agli stub, ma anche agli articoli che non portano nella pagina la segnalazione: «Questo articolo è uno stub: ciò vuol dire che necessita di essere ampliato correttamente secondo i canoni di Wikipedia. Se puoi contribuisci a renderlo dettagliato come dev’essere un articolo di enciclopedia o almeno segnalalo nell’apposita pagina degli stub. Grazie42».

È sicuramente opinione diffusa tra i Wikipediani il fatto che un articolo già iniziato e incompleto sia in realtà più complicato e difficile da aggiornare o ampliare rispetto all’“aprire” una nuova voce. Correggere il lavoro altrui è impegnativo e spesso richiede competenze e sforzi ingenti. Ma lo stub e il processo in sé di correzione e modifica è alla base della produzione cooperativa di sapere che ha luogo all’interno di Wikipedia. Spesso i Wikipediani più attivi e chi si sente maggiormente responsabile, si definiscono un elenco di pagine o articoli “da tener d’occhio”, come recita il gergo diffuso. Addirittura il nuovo software ha messo a disposizione una funzionalità che permette di indicare, quando lo si desidera, la pagina “da seguire”. La funzione è disponibile per ogni pagina di Wikipedia.

Il processo di collaborazione e di lavoro cooperativo ha grande importanza all’interno della dimensione sociale dell’enciclopedia per due motivi.

Anzitutto la manipolazione di qualcosa che è già stato prodotto da altri e la possibilità che il proprio lavoro a sua volta venga elaborato successivamente consente di amplificare il senso di comunità, intesa come appartenenza a un gruppo con medesimo scopo, che condivide il significato attribuibile all’opera.

Inoltre la cooperazione permette anche di migliorare l’immagine “all’esterno”. L’enciclopedia, basando la propria notorietà sulla visibilità, necessita di acquisire la più vasta credibilità possibile.

Apparendo come un progetto in continuo sviluppo, dove tutti lavorano al fine di rendere l’opera sempre più completa e curata nell’edizione, Wikipedia potrebbe raccogliere sempre maggiori visite e possibili future collaborazioni.

Il raduno

Il momento del raduno43 vede l’incontro dei Wikipediani in un contesto offline e soprattutto mette in gioco le pratiche d’interazione “faccia a faccia”.

La “giovane età” della comunità ha costituito una motivazione importante per il recente istituirsi di tali incontri in “real life”.

Le iniziali impressioni della comunità a riguardo erano:

«It.wiki è una realtà ancora in divenire. Non c’è ancora niente di consolidato: abbiamo appena cambiato software, il nucleo di wikipediani "molto" attivi (diciamo con almeno un passaggio al mese) è piuttosto ristretto, siamo ancora poco conosciuti… per cui siamo tutti impegnati a crescere e la nostra attenzione è più volta all’enciclopedia che agli altri enciclopedisti…. non ci abbiamo mai pensato!!44».

I contatti quindi fino a un certo punto sono stati unicamente “telematici”. Di fatto, le necessità di incontro sono nate più di recente, nel momento in cui si è prospettata la partecipazione alla manifestazione di Genova, Capitale della cultura.

L’incontro è stato occasione di confronto diretto sul lavoro online. Effettivamente il “terreno” comune dato dall’enciclopedia ha contribuire a superare gli imbarazzi e le leggere timidezze che caratterizzano ogni primo incontro tra individui di persona.

La conoscenza virtuale contribuisce spesso a creare delle aspettative e delle immagini degli altri che non desiderano scontrarsi con la realtà. I dubbi e i timori di non trovare riscontro inquietano.

L’aumento dei collaboratori e la conseguente crescita della comunità ha portato a rendere più fattibili e desiderati i meeting:

«si incontreranno per la prima volta a Genova, ma si tratta di un incontro una tantum… non si prevede al momento che vi sarà regolarità, ma con l’aumento della comunità è probabile che ci si incontrerà sempre più spesso45».

Pur essendo una trasposizione nella realtà fisica del lavoro online, con dibattiti, discussioni, confronti, proposte, idee e così via, i raduni hanno dato modo ai Wikipediani di conoscersi meglio e di creare un rapporto forse più solido. La relazione s’è via via intensificata.

«L’amicizia si fa ai raduni, io posso conoscere su Wiki un nick, posso sapere che quella persona la pensa come me e che scrive cose giuste e sensate che non devo controllare, controllo solo gli anonimi o chi non conosco. Le amicizie si fanno poi in reale, in real life, come si diceva una volta…[…] È più compenetrata oggi… ci sono molte persone che pensano che su internet si possa fare ciò che si fa in vita reale. Secondo me non è così, in vita reale ci sono più possibilità, e anche meno, perché non costruisci qualcosa di fisico. In rete crei Wiki e qualcuno può andare a vedere che l’hai fatto tu… in vita reale posso costruire qualcosa tra me e un’altra persona46».

La visione forse un po’ estremistica di questo Wikipediano che non contempla la nascita di relazioni su Internet, rispecchia bene però l’aspettativa che solitamente viene soddisfatta dal raduno.

La piacevole situazione che si crea nel meeting e le situazioni di lavoro e divertimento che si fondono una nell’altra hanno condotto alla pianificazione di questi con una certa regolarità.

Il primo, al CNR di Milano, è scaturito forse dal fatto che chi l’ha proposto preferisce il confronto “non-virtuale”. Sono in realtà due piani complementari: il reale comporta una maggiore spesa interazionale, ma è sicuramente più tempestivo e adatto per discutere su problemi ampi e complessi.

La dimensione online d’altro canto permette di mantenere l’attenzione direttamente concentrata sull’enciclopedia e sicuramente il confronto è più dilazionato nel tempo.

Il raduno di Genova si è rivelato invece diverso, perché ha perso la sua “località”: ha infatti raccolto Wikipediani assenti agli altri incontri e in particolar modo ha visto la partecipazione di Jimbo Wales, il cofondatore del progetto Wikipedia.

Sicuramente la parzialità della partecipazione ai meeting presuppone una limitatezza nei processi decisionali. Solitamente emergono dei suggerimenti che poi vengono vagliati dall’intera comunità online.

C’è da evidenziare però come in realtà:

«L’incontro iniziale è stato dato dal fatto che qualcuno non era abituato al virtuale… lo “maltollera”. Il raduno rispecchia le persone attive, geografica, ma le persone attive son quelle anche più vicine. Chi è attivo, è attivo anche nei raduni perché c’è confronto. [Wikipedia] inoltre ti rimanda a molte cose all’esterno (Wikipedia) perché devi fare un sacco di cose “fuori” per Wiki47».


Note

  1. Con questo nome, in Wikipedia, si indicano coloro che hanno provveduto al login, ovvero alla registrazione che permette agli altri utenti di rendere riconoscibile il lavoro di colui che è registrato perché accanto alla modifica appare il nickname e non il semplice indirizzo IP con cui di solito si indicano gli “anonimi”. Com’è ovvio credere, il Wikipediano è colui che, solitamente, registrandosi, decide di assumere un ruolo sociale ben definito di fronte agli altri, come vedremo più avanti. È comunque un frequentatore per lo più assiduo di Wikipedia.
  2. Koge, 57, maschio, durante un raduno ufficiale. Si noti che i nickname qui riportati sono stati in realtà modificati per garantire l’anonimato dei Wikipediani. La sostituzione è però effettuata in modo coerente a uno stesso pseudonimo corrisponde sempre la stessa persona.
  3. Cfr. Tosoni 2004, p. 179. Come l’autore riscontra nella propria ricerca in un contesto ludico come quello del Mud, esistono due direttrici, una verticale e una orizzontale. Con le dovute differenze dovute all’oggetto di studio, si può osservare come, in linea di massima, anche in Wikipedia si replichino queste due strutture.
  4. July, 28, femmina, intervista online via Microsoft Messenger
  5. Cfr. De Benedittis 2003, p. 22.
  6. Cfr Giddens 1994, citato da De Benedittis 2003, p. 22.
  7. July, 28, femmina, intervista in RL
  8. July, 28, femmina, intervista in RL
  9. Nyon, 20, maschio, intervista in RL
  10. Ludok, 26, maschio, intervista via Microsoft Messenger
  11. Si veda [1]
  12. July, 28, femmina, intervista in RL
  13. Coloro che commettono gli “atti vandalici” su Wikipedia, si vedrà in seguito più approfonditamente di che si tratta.
  14. July, 28, femmina, intervista in RL
  15. July, 28, femmina, intervista in RL
  16. July, 28, femmina, intervista in RL
  17. Ludok, 26, maschio, intervista via Microsoft Messenger
  18. Cfr. Johnson 2004
  19. July, 28, femmina, intervista in RL
  20. Sarpo, 57, maschio, intervista in RL
  21. July, 28, femmina, intervista in RL
  22. July, 28, femmina, intervista in RL
  23. Ludok, 26, maschio, intervista in RL
  24. Cfr. [2] per l’intera questione
  25. Sarpo, 57, maschio, intervista in RL
  26. July, 28, femmina, intervista in RL
  27. July, 28, femmina, intervista in RL
  28. Huzo, 32, maschio, estratto dalla pagina [3]
  29. È il termine con cui si indica la modifica “minore”, ad esempio la semplice modifica di una virgola o la correzione di un errore ortografico.
  30. July, 28, femmina, intervista in RL
  31. July, 28, femmina, intervista in RL
  32. Cfr. paragrafo 5.3.2
  33. Disponibile all’indirizzo web [4]
  34. In data 18 luglio 2004, ore 15.05
  35. La Wikipedia inglese, disponibile all’indirizzo web [5]
  36. July, 28, femmina, intervista in RL
  37. Estratto dalla pagina web [6]
  38. Estratto dalla pagina web [7]
  39. Giumo, 65, maschio, intervista in RL
  40. July, 28, femmina, intervista in RL
  41. Estratto da [8]
  42. Estratto da [9]
  43. Si è assistito a due raduni del gruppo milanese in data 29 maggio 2004 a Milano, al CNR e 12 giugno 2004 a Piacenza, ospiti di un Wikipediano.
  44. July, estratto dalla talk sulla pagina utente di chi scrive, intervento datato 8 gennaio 2004.
  45. Ludok, 26, maschio, intervista via Microsoft Messenger, datata 25 maggio 2004.
  46. Nyon, 20, maschio, intervista in RL
  47. July, 28, femmina, intervista in RL