Rime nuove/Libro V/Notte di maggio

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Libro V - Davanti san Guido Libro V - All’autore del Mago
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LXXIII.

NOTTE DI MAGGIO


Non mai seren di piú tranquilla notte
Fu salutato da le vaghe stelle
In riva di correnti e lucid’ onde;
E tremolava rorida su ’l verde,
Rompendo l’ombre che scendean da’ colli,
6L’antica, errante, solitaria luna.

Candida, vereconda, austera luna:
Che vapori e tepor per l’alta notte
Salíano a te da gli arborati colli!
Parea che in gara a le virginee stelle
Si svegliasser le ninfe in mezzo il verde,
12E un soave susurro era ne l’onde.

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Non tale un navigar d’oblio per l’onde
Ebbero amanti mai sotto la luna,
Qual io disamorato entro il bel verde:
Che solo a i buoni splender quella notte
Pareami, e da gli avelli e da le stelle
18Spirti amici vagar vidi su i colli.

O voi dormenti ne i materni colli,
E voi d’umili tombe a presso l’onde
Guardanti in cielo trapassar le stelle;
Voi sotto il fiso raggio de la luna
Rividi io popolar la cheta notte,
24Lievi strisciando su ’l commosso verde.

Deh, quanta parte de l’età mia verde,
Rivissi in cima a i luminosi colli,
E vinta al basso rifuggía la notte!
Quando una forma verso me su l’onde,
Disegnata nel lume de la luna,
30Vidi, e per gli occhi le ridean le stelle.

Ricorditi: mi disse. Allor le stelle
Furon velate, e corse ombra su ’l verde,
E di súbito in ciel tacque la luna;
Acuti lai suonarono pe’ colli;
Ed io soletto su le flebili onde
36Di sepolcro sentii fredda la notte.

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Quando la notte è fitta piú di stelle,
A me giova appo l’onde entro il bel verde
Mirar su i colli la sedente luna.