Saggio intorno ai sinonimi della lingua italiana/Antico - Vecchio

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Antico - Vecchio

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ANTICO - VECCHIO.


Queste due voci ritengono ancora nell’italiano quella stessa differenza che le Partiva nella lingua loro originale, perchè i latini adoperavano antiquus in istile nobile, e vetulus1 in stil famigliare; antiquus era sempre presso di essi in senso di rispetto, e vetulus veniva per lo più usato a disprezzo. Urbs antiqua fuit cantava Virgilio della Prima Cartagine; Orazio chiama vetula la cornacchia. Non isfuggì questa distinzione al gusto squisito del Petrarca, il quale nella famosa esortazione a Cola di Rienzo, parlando dell’Italia con amaro dispetto, la chiama, ed a ragione

«Vecchia, oziosa, e lenta.»

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Quindi in quell’ode istessa rammemorando Roma, e l’impero del mondo dice:

«Le antiche mura, che ancor teme ed ama,
E trema ’l mondo quando si rimembra
Del tempo andato.....»

Venendo a’ particolari, antico è propriamente ciò che è passato da secoli, vecchio è pur ciò che è passato, ma in tempi più vicini a noi; con questo vocabolo si determina l’età, con quello si cessa dal misurarla; antico si oppone a moderno, vecchio a giovane; il primo è sempre posto ad onore, onde un uomo di austeri costumi è chiamato antico, una buona scrittura si paragona colle antiche, i grandi artisti studiano l’antico, e diciamo antica repubblica, antico stato, famiglia antica; così l’Alfieri salutava Asti sua patria col nome d’antica città. Per lo contrario chiamiamo vecchio uno stato prossimo alla sua rovina, vecchie quelle leggi che più non si convengono colla presente civiltà, vecchie le istituzioni tarlate dalle male usanze, mentre quelle che il tempo conferma son chiamate antiche. Vecchio s’adopera poi con maggior proprietà parlando di cose materiali, come vecchi cenci, casa vecchia, vestito vecchio, vino vecchio, e simili, dove sarebbe grande improprietà il porre antico. [p. 17 modifica]

Dicasi lo stesso d’antichità e di vecchiezza: questa concerne più particolarmente all’età delle persone, quella sale all’origine delle famiglie. La vecchiezza scema la forza dei corpi; l’antichità accresce il lustro alle cose, e le fa venerande; quindi s’apprende ai giovani a rispettar la vecchiezza, perchè il debole sta sotto l’ombra del forte; ma l’antichità è raccomandata all’universal cittadinanza delle genti, e si chiamano barbare quelle nazioni, che non l’hanno in grandissima venerazione.

Note

  1. Vecchio è da vetulus, come specchio da speculum, orecchia da auricula; essendosi incominciato a dire vetlus, speclum, auricla, poi senza declinazione vetlo, speclo, oricla, e finalmente vecchio, specchio, orecchia.