Storia della rivoluzione piemontese del 1821 (Santarosa)/Decreto e Proclama 15 marzo 1821 (Carlo Alberto)

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Carlo Alberto di Savoia

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Documento F, pag. 73.



CARLO ALBERTO DI SAVOJA

PRINCIPE DI CARIGNANO, REGGENTE

Avendo Noi in seguito alla dichiarazione nostra delli 13 del corrente mese prestato il giuramento prescritto dalla Costituzione davanti la giunta provvisoria, abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue:

1. Il processo verbale del detto giuramento sarà pubblicato. [p. 259 modifica]

2. Il nostro primo segretario di Stato per gli affari interni è incaricato dell’esecuzione di questo Decreto.

Dato in Torino il dì 15 marzo, l’anno del Signore 1821.

CARLO ALBERTO.

Dal Pozzo.

Segue il processo verbale.

Quest’oggi alli 15 di marzo 1821, ed alle ore 8 di sera, dopo avere Sua Altezza Serenissima il Principe Reggente Carlo Alberto di Savoja ricevuto il giuramento al Re, e alla Costituzione dalla Giunta provvisoria, nominata per tener luogo di Parlamento Nazionale, sinatantochè esso non è convocato, e così pure dal primo segretario di Stato per gli affari interni, e dal Reggente la Segreteria di Finanze, e da’ membri del suo Consiglio, ha la stessa Altezza Serenissima prestato il giuramento nella forma seguente:

Io Carlo Alberto di Savoja, Principe di Carignano, Reggente del Regno, investito di ogni autorità al momento dell’abdicazione di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele, giusta la dichiarazione nostra dei 13 del corrente mese, giuro a Dio, e sopra i Sacrosanti Evangeli, di osservare la Costituzione Politica Spagnuola sotto le due seguenti modificazioni essenziali, ed inerenti alla condizione di questo Regno, analoghe al voto generale della Nazione, ed accettate fin d’ora dalla Giunta provvisoria, cioè: Primo, che l’ordine della successione al trono rimarrà qual egli si trova stabilito dalle antiche leggi e consuetudini di questo Regno, e da pubblici trattati. Secondo, che osserverò, e farò osservare la Religione Cattolica, Apostolica, Romana, che è quella dello Stato, non escludendo però quell’esercizio di altri culti, che fu permesso infino ad ora, e di più sotto quelle altre modificazioni, che verranno dal Parlamento [p. 260 modifica]Nazionale d’accordo con Sua Maestà il Re ulteriormente determinate. Giuro altresì di essere fedele al Re Carlo Felice, così Iddio m’aiuti.

Del quale giuramento la Giunta Provvisoria ha dato atto a Sua Altezza, ed ha mandato inserirsi negli atti della stessa Giunta e deporsi poi ne’ registri del Parlamento Nazionale. — Marentini Canon. — Serra. — Giuseppe Maurizio. — Costa. — Piacenza. — Jano Consigliere di Stato. — Bruno Avvocato. — La Cisterna.


PROCLAMA

DI S. A. S. IL PRINCIPE REGGENTE ALLE R. ARMATE

Soldati!

Davanti la Giunta provvisoria, che tiene il luogo di Parlamento Nazionale, Io nella qualità di Reggente prestai il giuramento di fedeltà al Re Carlo Felice ed alla Costituzione. Soldati! L’onore e la fedeltà sono dove il Principe Reggente, quello stesso a cui il Re diede la sua autorità, vi dice che questi sentimenti esistono. Guardatevi dalle voci insidiose, che vi segnassero una diversa strada!

Voi serberete la fede e l’obbedienza che all’autorità Sovrana si dee. Voi custodirete e la gloria vostra e d’Italia, che ha fissi sopra voi gli sguardi. Vi mostrerete degni di un Governo che premia tutte le virtù egualmente, che v’apre il campo a tutti gli onori, a tutte le dignità. Le due estremità d’Italia congiunte in un solo spirito, a quale felicità, ed a qual grado di gloria non sospingeranno la nostra bella e troppo invidiata patria! Voi Ci manterrete, o soldati, il vanto di Nazione bellicosa, di fedele al suo Re ed alla Costituzione, e degna insieme di più alti destini.

Dato in Torino il 15 di marzo l’anno del Signore 1821.