Amore, onde vien l'acqua, che lo core

Da Wikisource.
Rustico Filippi

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu sonetti Amore, onde vien l'acqua, che lo core Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Merzé, madonna, non mi abbandonate L'affanno e 'l gran dolor, ch'io meco porto
Questo testo fa parte della raccolta I. Rustico Filippi
[p. 19 modifica]

XXXVII

Amore vuol che il poeta viva languendo, non che muoia.

Amore, onde vicn l’acqua, che lo core
agli occhi senza mai rifinar manda?
Saria per tuo comandamento, Amore?
4Eo credo ben che mova a tua dimanda.
E’ pare a me che sargia di dolore,
e convien che con duol degli occhi spanda;
ché, se dagli occhi non uscisse lòre,
8lo cor morria: Amor non lo comanda.
Amor non vói ch’io moia, ma languendo
viva con si cortese segnoria;
11mi faccia Amor, po’ ch’io non mi difendo.
In quest’è tutti la speranza mia,
ché tanto le starò merzé cherendo,
14che sia pietosa piú sua segnoria.