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Anniversario di Curtatone

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Giovanni Prati

Olindo Malagodi 1852 Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu sonetti Anniversario di Curtatone Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

A Ferdinando Borbone A Postumo cortigiano
Questo testo fa parte della raccolta XI. Dai 'Canti politici'
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VIII

ANNIVERSARIO DI CURTATONE

Quando la fredda luna
sul largo Adige pende,
e i lor defunti l’itale
madri sognando van;
5un corruscar di sciabole,
un biancheggiar di tende,
un moto di fantasimi
copre il funereo pian.
E via per l’aria bruna
10sorge un clamor di festa:
— L’ugne su noi passarono
dei barbari corsier.
Viva la bella Italia!
orniam di fior la testa:
15o vincitori o mártiri,
bello è per lei cader.

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E chi, evitato il nero
Tartaro, ancor respira,
abbia in retaggio il libero
20pensicr di chi mori.
Seme di sangue provoca
messe di brandi e d’ira.
Fatevi adulti, o pargoli,
per vendicarci un di. —
25II guardian straniero
daH’ardue ròcche ascolta,
e le canzoni insolite
lo stringono di gel;
e, il pian mirando e il torbido
30stuol degli spettri in vòlta,
pensa le patrie roveri
e il nordico suo ciel.
E sciama aneli’ei: — Di meste
larve simili è piena
35pur la mia landa ungarica
o il mio boemo suol,
e a me, che, schiavo indocile,
veglio l’altrui catena,
pace l’avara tenebra
40nega e letizia il sol.
O falco, che da queste
turrite rupi inarchi
l’ali alla fuga, intendere
potessi il mio desir!
45Ma, se pur tanto d’acre
sino al mio ciel tu varchi,
di’ a’ figli miei che abborrano
in servitú perir. —

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Cosí con vari modi
50canta chi vinse e giacque,
ma in un mcdesmo palpito
arde il medesmo ver,
mentre la luna naviga
sovra il cristal dell’acque,
55e giú nel pian si sperdono
gli spettri dei guerrier.
O benedetti e prodi
di Curtaton, salute!
oh. della bella Ausonia
60gigli defunti al crini
Nella region degli angeli
anime conosciute,
voi ben saliste a un secolo
senz’ombra e senza fin.
65Pur, di colá guardando
sulle natie contrade,
dove il cimier del barbaro
sinistramente appar,
certo aspettate il folgore
70di piú felici spade,
che allegri i morti e vendichi
l’alpe avvilita e il mar.
Deli! questo arrivi, e, quando,
piú gloriosa e forte,
75rivoli ai sette popoli
dal ciel la libertá,
scordata allor la lugubre
canzone della morte,
l’inno guerrier di Gerico
80l’arpa de’ bardi avrá.