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Archivio storico italiano, serie 5, volume 7 (1891)/Atti della R. Deputazione

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Archivio storico italiano 1891|Atti della R. Deputazione

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Tavole necrologiche
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ATTI DELLA R. DEPUTAZIONE


(1889-1890)




Adunanze. — La R. Deputazione si raccolse in adunanza generale il 16 settembre 1889; e il Consiglio direttivo tenne speciali adunanze nei giorni 21 febbraio, 25 aprile, 12 agosto, 3 settembre, 30 dicembre 1889: 17 marzo e 18 settembre 1890. Diamo conto partitamente degli affari trattati in queste adunanze.

Personale. — Per la deplorata morte del comm. Cesare Guasti, socio ordinario e vice-presidente, avvenuta il 12 febbraio 1889, la Deputazione, nell’adunanza del 16 settembre 1889, nominò a socio ordinario in sua vece il socio corrispondente prof. Alessandro D’Ancona di Pisa, ed elesse a succedergli nell’ufficio di Vicepresidente il prof. senatore Pasquale Villari di Firenze; le cui nomine furono confermate con rr. decreti del 4 ottobre.

Nella stessa adunanza confermò in ufficio, per un altro quinquennio (dal 15 marzo 1888), l’economo prof. Isidoro Del Lungo, la cui conferma fu approvata con decreto reale del 17 novembre.

Nell’adunanza del 21 febbraio 1889 il Consiglio Direttivo diede facoltà al socio Paoli, Segretario della R. Deputazione e Direttore dell’Archivio storico italiano, di assumersi per aiuto il sig. Eugenio Casanova.

Congresso storico. — Varie adunanze del 1889 furono destinate alla preparazione del Quarto Congresso storico italiano, che si tenne in Firenze nei giorni 19-28 settembre del detto anno, e i cui Atti si leggono nell’Arch. stor. ital., 1890, to. VI, pp. 1-204.

Separazione della Sezione delle Marche. — Con decreto reale del 30 marzo 1890 fu instituita una R. Deputazione per le Marche con sede in Ancona, separando dalla nostra Deputazione la Sezione Marchigiana, che v’era stata aggregata con r. decreto del 19 luglio 1863.

[p. iv modifica] Il Consiglio direttivo, essendo stato richiesto dal Ministero, con lettera del 15 febbraio 1890, di dare il suo parere sul proposto provvedimento, nell’adunanza del 17 marzo, vi diede la propria adesione; ma in pari tempo credette opportuno, in tesi generale, di esprimere il voto, che la creazione di nuove Deputazioni Reali, e lo smembramento e il riordinamento di quelle già esistenti, si facciano con criteri bene e ragionevolmente stabiliti, non per solo compiacimento ad interessi locali; contemperando, cioè, le ragioni storiche regionali col fine nazionale degli studi; e curando, che, mentre si moltiplicano gli enti (e conseguentemente le spese sul Bilancio dello Stato), non s’incorra il pericolo di diminuire e disordinare il lavoro. Di ciò fu data comunicazione al Ministero con lettera della Presidenza del dì 19 marzo.

Riferiamo qui il testo del decreto d’istituzione della Deputazione Marchigiana, che ha il num. 6786 (Serie 3.a) nella Raccolta ufficiale delle Leggi e Decreti del Regno:

Umberto I ec. Veduto il r. decreto 27 novembre 1862, n. 1003, che istituisce una Deputazione sopra gli studii di storia patria per le provincie toscane e per l’Umbria;

Veduto il r. decreto 19 luglio 1863, n. 1375, che alla detta Deputazione aggiunge le provincie delle Marche;

Veduto il regolamento della R Deputazione di storia patria per le provincie della Toscana, dell’Umbria e delle Marche;

Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione;

Abbiamo decretato e decretiamo:

Art. 1. E istituita per le provincie delle Marche una speciale Deputazione col titolo di Regia Deputazione sopra gli studii di storia patria pelle Provincie delle Marche, e con sede in Ancona.

Art. 2. Essa avrà per iscopo di raccogliere, scegliere e pubblicare per mezzo della stampa, storie, cronache, statuti, documenti diplomatici ed altre carte, che siano di capitale importanza all’illustrazione della storia civile, militare, giuridica ed economica di quelle provincie e della loro storia artistica.

Art. 3. La R. Deputazione di storia patria per le provincie delle Marche dipenderà immediatamente dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Art. 4. La Deputazione predetta avrà un presidente, un vicepresidente ed un segretario-economo, che saranno per la prima volta nominati da Noi. In seguito saranno eletti dalla Deputazione, e la loro elezione sarà approvata con decreto reale.

Le stesse norme saranno seguite per le nomine dei soci.

Art. 5. E abrogato il regio decreto 19 luglio 1863, n. 1375, e qualsiasi disposizione contraria al presente decreto.

Ordiniamo ec.

Dato a Roma, addi 30 marzo 1890.


UMBERTO.


V.* Il guardasigilli: Zanardelli.            P. Boselli.
[p. v modifica] Dono di un codice di Statuti alla R. Deputazione. — Il rev. don Giovanni Mini di Castrocaro offerse in dono alla R. Deputazione un codice degli Statuti di Terra del Sole e di Castrocaro, che il Consiglio direttivo accettò nell’adunanza del 7 marzo 1890, ringraziando l’egregio donatore. Essendosi rivolta la R. Deputazione al socio comm. Gaetano Milanesi, Soprintendente degli Archivi Toscani, perchè facesse una breve relazione sul codice stesso, ne ha cortesemente ricevute le seguenti comunicazioni:

Il codice è cartaceo in 4.*, di carte 105, non comprese le 4 in principio, che contengono l’indice delle rubriche dei tre libri in cui si divide il detto Statuto, compilato nell’anno 1513. Però è imperfetto perchè dal confronto fattone con un altro esemplare della medesima compilazione, che si trova nel nostro Archivio di Stato, ricavasi essere il codice Mini mancante:

1.* della intestazione: «Ad honorem, laudem et reverentiam omnipotentis Dei, ec. Haec sunt Statuta et ordinamenta Comunis et hominum terre Castri Cari» ec.

2.* dalla fine della rubrica IV al principio della VII del libro I; la qual lacuna si vede riempita con due fogli aggiunti scritti modernamente.

Nelle riforme, che seguono alla compilazione del 1513, per il riscontro fattone coll’altro esemplare suddetto, risultano mancare in questo alcune riforme dal 1547 al 1549, e tutte le successive a quella del 29 luglio 1567, con cui termina il codice, mentre nell’esemplare dell’Archivio predetto arrivano all’anno 1731. Ne ha tuttavia di più una del 2 ottobre 1539, a c. 97; un’altra del 5 aprile 1565, a c. 101’; e finalmente quella del 23 agosto 1542, contenuta nell’ultime tre carte.

Notiamo altresì che la intitolazione preposta al codice porterebbe che questo fosse stato scritto nel 1642; ma tale intitolazione, scritta in una carta evidentemente aggiunta dopo, si riferisce a una raccolta maggiore di Statuti, Bandi, Provvisioni ec. continuata anche nel sec. XVII, di cui questa copia di Statuto sembra che facesse parte. Del resto la scrittura di tutto il codice prova senza dubbio che esso appartiene alla fine del secolo XVI.

Pubblicazioni. — Nel settembre del 1889 fu presentato al Congresso storico e nel febbraio 1890 pubblicato il volume IX dei Documenti di storia italiana, contenente Il Libro di Montaperti (mcclx), a cura di Cesare Paoli.

Del volume X, contenente i Documenti dell’antica costituzione, fiorentina, a cura del prof. Pietro Santini, è già stampato tutto il testo, e parte della Prefazione e degli Indici. È sperabile che il volume si pubblichi nel 1891.

Nell’adunanza generale del 18 settembre 1890 fu proposta la pubblicazione di una Raccolta di Documenti per servire alla storia d’Arezzo nel medio evo, a cura del sig. Ubaldo Pasqui. La proposta, sostenuta dai soci Paoli e Gamurrini, fu accettata in massima; e il lavoro del sig. Pasqui, già pronto per la stampa, [p. vi modifica]esaminato poi da una speciale Commissione, composta dei soci Del Lungo, Gamurrini, Ghepardi, Paoli, fu approvato con voto unanime.

Studi preparatori per l’edizione critica della Cronaca di Giovanni Villani. — Avendo la R. Deputazione accettato dall’Istituto storico italiano l’incarico di fare l’edizione critica dei tre Villani per la Collezione dell’Istituto medesimo, il Consiglio direttivo nell’adunanza del 21 febbraio 1889, a proposta dei soci Villari e Paoli, diede la commissione di fare gli studi preparatori per l’edizione del primo e maggiore dei tre Cronisti al prof. Vittorio Lami, e stabilì le norme di questi studi preparatori, che debbono consistere nella collazione di un libro della Cronaca di Giovanni Villani su tutti i codici che se ne conservano; in una relazione critica sul valore e sui rapporti dei diversi codici; e nella presentazione d’un disegno della nuova edizione. Di che la Presidenza diede comunicazione all’Istituto con lettera del 23 marzo; e, ottenuta la piena adesione dell’Istituto medesimo, gli studi furono subito alacremente avviati. Fu scritto a Biblioteche italiane e straniere, per aver notizie dei codici Villaniani che vi si conservano; e, avute le risposte, il sig. Lami cominciò la collazione dei codici fiorentini, e altri ne esaminò in altre biblioteche italiane. Di questo suo lavoro di saggio il prof. Lami presentò una prima relazione scritta alla Presidenza della R. Deputazione il 15 settembre 1889; altra all’Istituto storico alla fine del detto anno; e una relazione orale al nostro Consiglio direttivo nell’adunanza del 18 settembre 1890; riportandone piena approvazione. Nell’anno 1891 è fermamente sperabile che gli studi preparatori saranno compiuti e presentato il disegno dell’edizione.

È doveroso aggiungere che nel 1889-90 l’Istituto storico ha dato per questi studi un sussidio di lire mille; e, a richiesta della nostra Presidenza, dopo l’adunanza del 18 settembre 1890, ha assegnato un nuovo largo sussidio per il compimento degli studi nel 1891.

Archivio storico italiano. — Il Consiglio direttivo, nell’adunanza del 18 settembre 1890, deliberò:

1. Che dal 1.° gennaio 1891 l’Archivio si pubblichi in quattro fascicoli trimestrali, conservando lo stesso numero di fogli e le stesse condizioni d’abbonamento. In questo modo potranno pubblicarsi nell’Archivio testi e lavori storici di maggiore estensione.

2. Che si dia mano alla stampa dell’Indice della Quarta Serie, già compilato, per incarico del Direttore, dal sig. Eugenio Casanova. L’Indice sarà tripartito, come quelli delle precedenti [p. vii modifica]serie: cioè cronologico, geografico, e onomastico; e si pubblicherà dentro il 1891.

3. Che nel 1892, compiendosi cinquanta anni dalla fondazione dell’Archivio storico italiano di Giovampietro Vieusseux, se ne celebri il giubbileo in modo degno. E su ciò fu stabilito in massima che sia pregato il Presidente della R. Deputazione di tenere in quell’occasione una conferenza che riassuma la storia dell’Archivio; che questa conferenza sia poi stampata in un libretto, dove siano pure raccolte notizie sintetiche sulle materie contenute nell’Archivio; e che infine questo libretto venga offerto in omaggio al Quinto Congresso storico italiano, che si terrà in quell’anno in Genova.

Relazione del Segretario. — Fu presentata al Consiglio direttivo dal segretario prof. Cesare Paoli nell’adunanza del 16 gennaio 1891: ma, riferendosi essa a cose operate nel triennio 1888, ’89, ’90, crediamo opportuno darne qui un sunto, in specie per quanto risguarda l’Archivio e la Biblioteca della R. Deputazione.

I. Archivio — Si è ordinato il Carteggio e i documenti adesso allegati, per anni e per affari dal 1862 al 1880; per gli anni 1881-87 l’ordinamento è già bene avviato, e sarà compiuto nell’anno corrente. Il carteggio dell’ultimo triennio è tenuto in pieno ordine, e contiene 30 inserti d’affari pel 1888; 34 per l’89; 26 pel ’90; oltre due buste che contengono, diligentemente ordinati per materie e provveduti d’indici, gli Atti del Quarto Congresso storico italiano. — Si è costituito un Registro degli Ufficiali della R. Deputazione cronologico e onomastico; e un Registro dei Soci, per anzianità di nomina, che è compiuto riguardo agli ordinari, e rimane ancora da essere meglio appurato riguardo ai corrispondenti. — Il libro dei Processi verbali, incominciato fino dall’istituzione della R. Deputazione, si è continuato regolarmente. — Si è avviata una migliore sistemazione delle carte spettanti all’Archivio storico italiano, le quali si distinguono in due epoche: quella in cui l’Archivio storico era di proprietà di G. P. Vieusseux; e l’altra dacché (1865) l’Archivio stesso passò in proprietà della R. Deputazione.

II. Biblioteca. — La Biblioteca della R. Deputazione si compone: di periodici ricevuti in cambio dell’Archivio storico italiano; delle pubblicazioni delle altre Deputazioni e Società storiche italiane, non che di alcune Accademie italiane e straniere; di libri pervenuti in dono o, in minima parte, comprati; e di qualche manoscritto. Si è cominciato il catalogo della Biblioteca (che mancava), e si sono catalogate finora 495 opere e 771 opuscoli di miscellanea, inoltre, per maggior garanzia della restituzione dei libri dati a lettura fuori della Biblioteca, si è impiantato un Libro dei [p. viii modifica]prestiti, e presi altri provvedimenti opportuni. — Nel triennio sono stato dato in lettura 191 opere, e al 31 dicembre 1890 ne rimanevano ancora fuori della Biblioteca 82.