Bergamo e sue valli, Brescia e sue valli, Lago d'Iseo, Valcamonica/I

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Bergamo

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Mappa II
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CAPITOLO I.


BERGAMO




1. MILANO-TREVIGLIO-BERGAMO.

Milano. (Vedi guida speciale).

Partenza: Stazione Centrale.

11 km. Limito. — 15 km. Vignate.

19 km. Melzo. Si passa l’Adda sopra un ponte in pietra lungo 143 metri.

24 km. Trecella.

26 km. Cassano, borgo importante ed industriale.

32 km. Treviglio, ove si lascia a s. la linea che prosegue per Brescia, (v. Cap. III). Da Treviglio parte pure la linea per Cremona.

Treviglio, (15.000 ab.) è città industriale. Possiede una bella Cattedrale, S. Martino, dove ammirasi un dossale d’altare di Buttinone e Zenale ed in piazza del Teatro una fontana monumentale eretta in onore di Garibaldi.

44 km. Verdello.

54 km. Bergamo, vedi più avanti n. 4.

2. MILANO-MONZA-USMATE-BERGAMO

Partenza: Milano Stazione Centrale.

7 km. Sesto S. Giovanni.

15 km. Monza. (17000 ab.), è situata sulle rive dei Lambro. Le vie sono regolari e ben tenute.

La Cattedrale (San Giovanni) fu edificata nel 590 per cura di Teodolinda, regina dei Longobardi e riedificata nel XVI s. dall’architetto Marco da Campione. — Al disopra dell’entrata principale vedesi un originale basso rilievo rappresentante Teodolinda ed Antaris, suo sposo.

Il tesoro contiene oggetti di grandissimo interesse: doni offerti da Teodolinda, da Gregorio il Grande e da altri principi: (per visitarlo, 1 lira).

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La cappella del Santo Chiodo, restaurata nel 1890 dall’arch. Beltrami, contiene la Corona di ferro, che serviva all’incoronazione dei re Longobardi. Essa servì pure all’incoronazione di Napoleone I nel 1805 e dell’Imperatore Ferdinando I nel 1838. Tolta dagli Austriaci nel 1859 e trasportata a Vienna, fu resa nel 1866. È formata da un cerchio d’oro massiccio, guarnito all’interno da un cerchio di ferro formato con uno dei chiodi della croce di Gesù Cristo, portato dalla Palestina dall’imperatrice Elena. L’origine di questa corona è sconosciuta: (per vederla, 5 lire).

Il Palazzo Municipale o Broletto, chiamato anche Palazzo Arengario, bel edificio la cui costruzione risale al 1293.

La Villa Reale, palazzo d’estate del defunto Re Umberto I, detta la Versailles della Lombardia, che trovasi a pochi minuti dalla città.

La villa possiede un vasto e splendido parco, creato da Eugenio Beauharnais, e destinato ai piaceri della caccia, circondato da un’alta muraglia di 13 km. di lunghezza.

20 km. Arcore.

25 km. Usmate=Carnate, ove si scende dal treno che continua per Lecco, e si prende la linea che, proveniente da Seregno, conduce a Bergamo.

32 km. Paderno d’Adda. Magnifico ponte in ferro sul fiume Adda ad un solo arco ad 81 metri al disopra del livello delle acque.

34 km. Calusco.

39 km. Terno.

43 km. Ponte S. Pietro. La linea si riunisce a quella proveniente da Lecco.

Ponte San Pietro, possiede una bella chiesa ed un vecchio castello.

Si attraversa il fiume Brembo.

51 km. Bergamo, v. più avanti, 4.

3. MILANO-MONZA-TREZZO-BERGAMO.

Ferrovia da Milano a Monza e tramvia a vapore di là a Bergamo.

Questa linea è molto consigliabile ai forestieri che si recano alle valli Bergamasche, giacchè offre diversi splendidi panorami lungo il suo precorso.

Partenza: Milano Stazione-Centrale.

7 km. Sesto San Giovanni.

15 km. Monza, ove si lascia la ferrovia e nella medesima stazione si sale sulle vetture della tramvia che conduce a Bergamo.

Monza, vedi qui sopra n. 2.

Da Monza a Bergamo la linea tramviaria attraversa una plaga ubertosa e sparsa di villeggiature. Le principali stazioni sono:

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24 km. Vimercate.

37 km. Trezzo sull’Adda (187 m). Sulle rive dell’Adda sorgono le ruine d’un castello dei Visconti (entrata 50 cent.) dove Gian-Galeazzo nel 1385 imprigionò suo zio Bernabò.

54 km. Bergamo, vedi qui sotto, 4.



Ponte di Trezzo

4. BERGAMO.

Bergamo (380 m.; 55,000 ab.) giace a guisa di anfiteatro, sopra tre poggi, allo sbocco delle due valli: Seriana e Brembana, così chiamate dai fiumi Serio e Brembo che da dette valli discendono. È città eminentemente commerciale ed industriale, essendo il mercato al quale si provvedono tutte le circostanti vallate.

È rinomata la fiera di S. Alessandro che vi si tiene, dalla metà d’agosto alla metà di Settembre, in una località chiamata Fiera.



BERGAMO — PANORAMA.


Bergamo, (lat. Vergamum o Bergomum) oggi capoluogo di provincia e sede di un vescovato, è d’origine remotissima. Nel 20 avanti l’era volgare fu assoggettata a Roma. Nel IX sec. si resse a comune libero e fece parte della Lega Lombarda contro Federico Barbarossa. Nel 1392 i Visconti la conquistarono e da quell’epoca fu soggetta a Milano, dal 1428 al 1797 passò alle dipendenze della repubblica Veneta.

Bergamo si divide in due parti ben distinte: la città vecchia, chiamata Città alta, che giace pittorescamente sulla cima delle colline che dominano la città nuova, Bergamo bassa, che si stende al piano ed è ormai diventata la più grande. Essa comprende gli antichi sobborghi di S. Leonardo, Pignolo e S. Tommaso, e va continuamente arricchendosi di splendidi e grandiosi fabbricati.

Bergamo possiede molti grandiosi stabilimenti e fra gli altri non va certamente dimenticato l’Istituto Italiano d’Arti Grafiche che è indiscutibilmente uno dei migliori e più grandi d’Italia.

Due linee tramviarie servono la città: l’una attraversandola da un capo all’altro, dall’antica Porta San Bernardino a quella di S. Caterina passando per la Via XX Settembre, piazza Vittorio Emanuele e Via Torquato Tasso (10 cent.); l’altra parte dalla stazione della ferrovia e mette alla stazione della funicolare (10 cent.), che riunisce la bassa alla alta città (15 cent.).

Dalla stazione della ferrovia, un largo corso, viale [p. 11 modifica]della Stazione, conduce alla piazza Vittorio Emanuele ove sorge

il monumento a Vittorio Emanuele II, opera del Barzaghi.

Prendendo a s. la via Borfuro, si arriva alla chiesa di S. Alessandro in Colonna, ove si ammira una Assunzione del Romanino.

Passando invece a d. si vede, sempre a d.

il Teatro Donizetti interamente rifatto in questi ultimi anni e dove si danno eccellenti spettacoli d’opera e commedia.

Dopo il teatro trovasi la piazza Donizetti ove elevasi il monumento a Gaetano Donizetti († 1848) nato a Bergamo nel 1798, opera di Fr. Ferace (1847) che ha rappresentato il grande maestro assiso sopra uno scanno greco in atto di concezione musicale.

Seguendo la via Torquato Tasso, a destra si arriva alla chiesa di

S. Bartolomeo ove, dietro l’altare maggiore si conserva uno splendido dipinto di Lorenzo Lotto rappresentante la Vergine circondata da 10 santi (1516).

Più avanti, a sinistra, sorge la chiesa di

S. Spirito, la cui navata è un bel campione dello stile del principio del rinascimento.

Interno: a sinistra: — 1. cappella: S. Giovanni Battista circondato da S. Bartolomeo, S. Nicola di Bari, S. Giuseppe e S. Domenico, capo d’opera di Previtali (1515); — al 2. altare: la Discesa dello Spirito Santo, il Padre Eterno, l’Annunciazione, S. Giovanni Battista e S. Gerolamo, a sinistra S. Agostino e S. Francesco a destra del Borgognone (1508); — al 5 altare: la Vergine fra S. Pietro e S. Paolo di Scipio Laudensis.

A destra: alla 4. cappella: la Vergine, 4 santi ed. Angeli del Lotto (1521); — alla 5. cappella: la Vergine con 4 santi del Previtali, ed al di sopra: la Risurrezione di Gesù Cristo e 4 santi pure del Previtali ma terminata da Ag. da Caversegno.

Seguendo la via Pignolo si arriva alla chiesa di

S. Bernardino in Pignolo ove si conserva, all’altare maggiore, uno splendido quadro rappresentante la Sacra Famiglia, con S. Antonio l’Abate, S. Giovanni Battista e S. Bernardo dipinto nel 1521 dal Lotto.

Continuando incontrasi la chiesa di

S. Alessandro della Croce ove si possono vedere: una Vergine del Moroni e nella sacristia, una Trinità del Lotto; un ritratto del Moroni ed una Crocefissione del Previtali (1514).

Di là, seguendo la via Nuova, si arriva alla Porta S. Agostino; per la quale si entra nella Città Alta.

Prendendo, a destra, la via S. Tommaso, si va all’Accademia Carrara.

L’Accademia Carrara, racchiude le tre gallerie:

[p. 13 modifica]Carrara, Morelli e Lochis che si possono visitare dalle 10 ore alle 3: gratuitamente, tutti i giorni dal 30 Agosto al 18 settembre e la I domenica ed il III giovedì d’ogni mese durante il rimanente dell’anno; e tutti i giorni pagando 1 lira (rivolgersi al guardiano). Catalogo delle collezioni Carrara e Lochis, 1 lira, della Morelli 60 centesimi.

Galleria Carrara:

I Sala; stampe e disegni: 45-48, paesaggi del Zaccarelli; 49, Arco di Tito del Bellotto (il Canaletto), e di fronte, 25, la Discesa dello Spirito Santo di Previtali.

II Sala; entrati a sinistra: 66, Fidanzamento di S. Caterina di Lotto; 67, la Santa Croce, di Cariani; 68, la Vergine e santi, di Previtali; 70, l’Annunciazione, opera di gioventù di Fr. da Santa Croce (1504); 75-83, ritratti diversi del Moroni; 91, ritratto di Ghislandi detto il Tiziano bergamasco (XVIII s.); 97, S. Antonio con S. Pietro, S. Paolo e S. Lorenzo del Previtali; 98, la Vergine e Gesù bambino di G. Ferrari; 100, S. Gerolamo del Moroni.

III Sala; a sinistra: 137, la strage degli Innocenti di Caroto; 165, Gesù Cristo, mezzo busto del Basaïti (1517); 153, la Vergine del Mantegna; 159, la donna adultera di P. Brueghel il Vecchio (1565); 168, Fidanzamento di S. Caterina della scuola di Leonardo da Vinci; ritratto di donna con un bel paesaggio di Lotto (senza numero); 183, la Vergine e santi di Previtali; 188, la Vergine e santi del Moroni.

Galleria Morelli

I Sala; a sinistra: 3, l’Annunciazione di Vincenzo Civerchio; 6, un’angelo di Niccolo da Foligno; 7, la Vergine di Bernardino Luini; 9, un giuramento e 11, Sposalizio di Griselda col margravio di Saluzzo di Francesco Pesellino; 17, ritratto di Lionello d’Este di V. Pisano; 20, la Vergine di L. Signorelli; 21, ritratto di Giuliano Demedici di Sandro Botticelli; 22, Gesù-Cristo, mezzo busto di Boltraffio; 26, ritratto d’uomo di Ambrogio de Predis; 27, la Vergine di Giovanni Bellini; 31, S. Giovanni l’Evangelista di Ercole Grandi; 35, un angelo in terra cotta di Benvenuto da Majano; 41, la Vergine di Giovanni Bellini; 44, S. Gerolamo di Bartolomeo Montagna; 41, la Vergine, della scuola di Lorenzo di Credi; 53, la Vergine, basso rilievo di Donatello.

II Sala; a sinistra: 60, la Vergine del Sodoma; 61, ritratto d’uomo del Basaïti; (1521); 62, Caino ed Abele di Bacchiacca; 84, ritratto di donna di Cavazzola; 70, paesaggio con S. Gerolamo di Elsheimer; 75, Contadini al tribunale di A. von Ostade; 77, Satiro e contadino di B. Fabritius; 79, ritratto d’uomo di Niccolò Maes; 80, ritratto di donna di Rembrandt (1635); 83, ritratto d’uomo di Francesco Hals; 86, rissa di contadini di P. Brueghel il Vecchio; 88, paesaggio, J. van der Meer van Haarlem; 90, ritratti di Morelli, il donatore della galleria, di Lenbach; 98, Gesù e la samaritana del Moretto; 103, copia all’acquarello della Vergine con S. Rocco e S. Antonio, che ammiravasi a Madrid del Giorgione.

Galleria Lochis:

I Sala; di fianco all’ingresso: 2, ritratto di donna del Cariani, di fronte, 55, Sacra Famiglia del Moretto.

II Sala; di fianco all’ingresso: 179, paesaggio in stile mitologico del Giorgione; 49, 51 ed 84, al di sopra della porta d’uscita, Amorini di G. Ferrari; a sinistra, 32, 34, schizzi di dipinti religiosi di Andrea Schiane; 35, la Vergine • due santi del Moroni; 67, Martirio di S. Agnese, schizzo a colori di Rubens; a destra; 69, ritratto di bambino di Ghislandi; 60 e 61, scene della vita veneziana di P. Longhi; 47, schizzo di un dipinto d’altare [p. 15 modifica]di Tiepolo; 41 e 42, la Vendemmia di P. Bordone; di fronte, vedute di Venezia del Guardi.

III Sala; a sinistra dell’ingresso: 140, la Vergine, opera di gioventù di Giovanni Bellini; 128, la Vergine con S. Sebastiano e S. Rocco del Montagna (1487); 129, la Vergine di C. Crivelli; 138, Gesù, disceso dalla croce, opera di gioventù di Giovanni Bellini; 130, Sacra Famiglia di B. Luini; 137, la Vergine di Bottraffio; 131, idem di Zenale; 233, idem di Cosimo Tura; 153, ritratto d’uomo di Sebastiano del Piombo; 151, ritratto del Doge Loredan di Giovanni Bellini; 154, ritratti di Vespasiano di Gonzaga del Mantegna; 160, la Vergine e santi del Giovenone; 159, S. Alessio e 161, S. Gerolamo del Mantegna; 168, Adorazione di Gesù bambino del Pensabene; 235, la Natività della Vergine del Carpaccio; 170, Adorazione dei Magi del Caroto, 169, Risurrezione di Gesù Cristo della scuola del Mantegna; 185, Sacra Famiglia e S. Caterina di Lotto (1533); 184, ritratto d’uomo del Cariani; 174, ritratto d’uomo del Moroni; 183, la Vergine fra S. Giovanni e la Maddalena di Palma il Vecchio; 177, Apparizione di Gesù, opera di gioventù del Moretto; 228, la Vergine con S. Rocco e S. Sebastiano del Garofalo; 221, Gesù che porta la croce di Giacomo Francia; 207, S. Sebastiano opera di gioventù di Raffaello; 222, S. Sebastiano di Antonio da Messina; 218, la Vergine con S. Giorgio ed un vescovo di Dosso Dossi; 225, S. Gerolamo di Vincenzo Foppa.

Sortendo dall’Accademia Carrara, si ripassa per la via S. Tommaso ed arrivati alla Porta S. Agostino si entra nella Città Alta, attraversata la quale da E. ad O., si arriva alla piazza Garibaldi (vedi più avanti).

La Città Alta (parte vecchia) è come già detto riunita alla bassa da una funicolare (15 centesimi; 5 minuti). Le antiche mure sono ora ridotte ad amena passeggiata, donde si gode uno splendido, continuato panorama sulla pianura Lombarda e sulle Alpi Bergamasche.



Bergamo — Porta S. Giacomo


Dalla stazione della Funicolare, si segue la via di fronte a destra, via Gombito ed in 2 minuti si arriva alla piazza Garibaldi ove sorge una statua in bronzo di Giuseppe Garibaldi eretta nel 1885.

Sul lato destro vedesi il

Palazzo Nuovo, rimasto incompiuto; fu costruito da Scamozzi nello stile del Rinascimento ed è oggi sede dell’Istituto Tecnico Vittorio Emanuele. Di fronte sorge il



Bergamo — Istituto Tecnico


Palazzo Vecchio o Broletto, che racchiude la biblioteca. È una costruzione gotica il cui piano terreno è formato solo da colonne che sostengono tutto il fabbricato. A fianco di questo palazzo vedesi una statua di Torquato Tasso, il padre del quale nacque a Bergamo nel 1493. Dietro il palazzo sorge la chiesa di

S. Maria Maggiore, costruita nel 1137 in stile romano. Alle entrate N e S. trovansi dei vecchi leoni ed a fianco dell’entrata N. ammirasi la ricca facciata nello [p. 17 modifica]stile del Rinascimento della Cappella Colleoni (v. qui sotto).



Bergamo — Basilica di S. Maria Maggiore




Bergamo ― Porta posteriore di S. Maria Maggiore


Interno. ― Si entra dalla parte S. Sotto a delle tappezzerie trovansi delle vecchie pitture murali, molto avariate di Paxino da Nova.

Nel coro trovansi splendidi stalli eseguiti da Francesco Capo di ferro e da Fra Damiano, entrambi bergamaschi, le intarsiature sono di Lorenzo Lotto.

Trovansi pure in questa chiesa: la tomba del Cardinale Alessandri, morto nel 1319 ad Avignone; un sarcofago antico con baldacchino di epoca moderna; il monumento, eretto nel 1855 in memoria di Donizetti, il celebre maestro di musica nato a Bergamo nel 1848 eseguito da Vincenzo Vela, e di fronte a questo quello a Giovanni Simone Mayr, morto nel 1845, maestro di Donizetti.

Al di sopra della sacristia trovasi il tesoro, che possiede un crocefisso alto metri 1,56 del XIII secolo ed alcuni notevoli nielli.

A lato della chiesa trovasi

la Cappella Colleoni; per visitarla rivolgersi al sacrestano. La sua costruzione risale al principio del Rinascimento. L’interno è molto modificato, e racchiude il monumento di Bartolomeo Colleoni, morto nel 1475, che ne fu il fondatore, opera di Giovanni Antonio Amadeo.



Bergamo ― Cappella Colleoni


Basso rilievi: al basso: Gesù che porta la Croce, la Crocefissione, e la Deposizione dalla Croce; sui lati: la Flagellazione e la Risurrezione; al di sotto: fregio d’Amorini; al di sopra: l’Annunciazione, la Nascita ed i Magi; in alto: la statua equestre di Colleoni eseguita da un artista tedesco. Di fianco si vede il monumento della sua figlia Medea, molto più piccolo ma elegantissimo. A destra al di sopra dell’altare, buone sculture ed a sinistra: la Sacra Famiglia di Angelica Kaufmann e belle intarsiature abitualmente coperte. Il soffitto è decorato da affreschi del Tiepolo.

A lato della chiesa di Santa Maria sorge

la Cattedrale, ricostruita nel 1689 sul disegno di C. Fontana. Vi si ammira: al I altare di sinistra: una Vergine e santi di Giovanni Battista Moroni e nel coro, una Vergine del Savoldo. Dietro l’altare maggiore: una Vergine, opera di vecchiaia di Giovanni Bellini (1512), comunemente velata.

A lato sorge

il Battistero, costruito nel 1310 da Giovanni da Campione e restaurato nel 1864; si può ammiralo meglio dal corridoio della sacristia.



Bergamo ― Battistero


A pochi passi ad E. della piazza Garibaldi, in via Corserola, trovasi

il Luogo Pio Colleoni, già abitazione di Bartolomeo Colleoni, che nel 1466 lo donò alla città onde crearvi un orfanotrofio. Nel 1889 vi si ridivennero al pian terreno affreschi di Paxino da Nova e d’altri artisti del XV s. Uno rappresenta Colleoni a cavallo. (50 c. 1 lira al guardiano).

[p. 19 modifica]Ritornati alla stazione della funicolare, si prende la Via Porta Dipinta, nella quale a destra trovasi la chiesa di

S. Andrea, a lato della quale si gode di un bel panorama. In questa chiesa si ammira all’altare di destra una Vergine e quattro santi del Moretto.

Segue una piazza ove sorge la chiesa

S. Michele al Pozzo Bianco, ordinariamente chiusa, che, nella cappella a sinistra del coro, possiede affreschi di Lorenzo Lotto, la Presentazione, lo Sposilizio della Vergine ed altri.

Di là, si continua, a destra, per la via Osmano e le mura, o seguendo, a sinistra, la via Porta Dipinta fino alla porta S. Agostino, non lungi dalla quale trovasi l’antica chiesa di questo nome, in stile gotico ed ora ridotta a caserma.



Bergamo — Chiesa S. Agostino.

Un sentiero, fiancheggiato da case, conduce all’Accademia Carrara, situata vicino alla porta S. Caterina, ove il tramway riconduce a piazza Cavour nella città bassa. Per la descrizione dell’Accademia Carrara vedi più sopra.

Dall’antico Castello, che trovasi a 15 minuti al N.-O. della Porta S. Alessandro, si gode di una vista più estesa di quella che si ha dalle mura.

A 25 minuti all’Ovest del Castello, trovasi il Pasco dei Tedeschi donde si ha un bel panorama sulla valle Brembana.

5. BERGAMO-LAGO D’ISEO.

a) Via Trescorre-Sarnico.

Partenza dalla stazione della tramvia che trovasi in via Paleocapa di fronte alla stazione della tramvia Trezzo-Monza-Milano.

La tramvia tocca: Gorle, Scanzo, Villa di Serio, Negrone, Torre di Roveri, Albano, S. Paolo d’Argon e Cenate, ridenti paesi in mezzo a vigneti e disseminati ai piedi di colline che formano il primo sperone delle prealpi Bergamasche.

18 km. Trescorre=Balneario, stazione rinomata pei bagni di acqua solfurea, gareggiante in efficacia con quelle di Tabiano.

E questa una delle stazioni più importanti della tramvia essendo Trescorre il punto di biforcazione delle linee per Sarnico a S. e Lovere al N. del Lago d’Iseo.

Nelle vicinanze (vedi più avanti, B.) trovasi la villa [p. 21 modifica]Suardi, che possiede degli affreschi di Lorenzo Lotto (1524).



Trescore — Castello Suardi

La linea tramviaria, lasciato Trescorre, continua il suo percorso ai piedi di colline vinifere e di rara bellezza toccando: Rocca, Carobbio, Gorlago, Chiuduno, Grumello del Monte, Tagliuno, Caleppio, Credaro e finalmente

36 km. Sarnico (v. Cap. IX-1).

b) Via Trescorre-Valle Cavallina-Lovere.

Da Bergamo a Trescorre vedi qui sopra A. — Questa tramvia è anche detta di valle Cavallina perchè attraversa tutta questa valle molto pittoresca.

La linea tocca (25 km.) Borgo di Terzo e fa fermate facoltative a: Villa Suardi, Fornaci, Entratico e Luzzana. Si segue sempre il fiume Cherio.

27 km. Casassa di Mologno dalla quale fermata a breve distanza trovansi

le fonti di Gaverina, acque alcaline, celebratissime per la cura riparatrice delle malattie del ventricolo. — Gaverina possiede diversi alberghi muniti di tutto il moderno conforto e grazie alla sua splendida situazione è ricercata e gradevole stazione climatica.



GAVERINA — PANORAMA.


30 km. Spinone, (377 m.), ameno paesello, sulle rive del Lago d’Endine, lungo 7 km. e largo 500 m. circa.

Vi si trova la fonte minerale di S. Carlo, acqua gasosa-alcalina-solforosa, purgativa, indicata per le malattie dell’apparato digirente, catarri gastro-enterici, bronchiali, vescicali, ecc.

Possiede un albergo di costruzione moderna e provvisto di tutto il confort.

Spinone è gradito ritrovo non solo estivo, ma anche invernale, offrendo il lago un grandioso campo di pattinaggio. — È centro di numerose gite ed escursioni.

La linea per 8 km. si svolge in fregio al lago offrendo uno splendido e variatissimo paesaggio.

33 km. Ranzanico.

36 km. Endine, ove termina il lago e comincia a farsi più sentita l’ascesa che conduce al valico.

39 km. Piangaiano, dalla quale fermata si dirama la strada della Valletta di Solto, che per Esmate, Fonteno Zozzino mette a Riva di Solto, sul lago d’Iseo.

In fregio allo stagno di Gaiano, la tramvia si stacca dalla strada nazionale e si svolge in sede propria, prima fra praterie, poi a mezza costa fra roccie.

Superato il valico, che forma spartiacque fra la valle del Cherio o Cavallina e quella del fiume Borlezza, comincia l’ardita discesa lungo la Valletta dell’Oneto [p. 23 modifica]la linea sovrapassa poi le gore del Vinazzo ed entra in vista del lago d’Iseo.

Dopo 3 km. circa il laghetto di Gaiano, la strada nazionale per Pianico scende a Lovere, mentre un’altra carrozzabile, che se ne stacca a s. varca la Borlezza, e dopo 3 km. 1/2 raggiunge, a Sovere, la carrozzabile che da Lovere conduce a Clusone in Val di Scalve (v. Cap. VIII). Il paesaggio è incantevole, con tutti i passaggi dall’orrido alle villette ed ai giardini ridenti sulla riviera di Lovere.

46 km. Castro, oggi ultima stazione della tramvia, ove trovansi la posta (30 cent.) e carrozze che in 10 minuti portano a

48 km. Lovere sul lago d’Iseo, (v. Cap. IX-1).

6. Bergamo-Palazzolo-Lago d’Iseo-Brescia.

Bergamo ― Stazione principale.

5 km. Seriate ove si attraversa il Serio.

12 km. Gorlago.

18 km. Grumello del Monte. Si attraversa l’Oglio che proviene dal Lago d’Iseo.

22 km. Palazzolo. Stazione ove si stacca la linea per Paratico e Sarnico sul Lago d’Iseo (v. Cap. III-6).

30 km. Coccaglio.

32 km. Rovato; per Iseo, v. qui sotto, 7.

50 km. Brescia (v. Cap. XI-1).

7. CHIARI-ROVATO-ISEO.

Chiari, stazione della ferrovia Milano-Venezia (v. più sopra N. 1).

Chiari è città industriale ed è probabilmente sorta sulle ruine dell’antica Leuceris.

È degno di una visita il Duomo, che possiede: quadri del Battoni e del Podesti; affreschi del Trecourt e del Bellosio; intagli dell’Olmi e del Faustini ed un monumento al Morcelli.

5 km. Coccaglio (2600 ab.) ai piedi del Monte Ortano.

8 km Rovato, stazione della ferrovia Milano e Bergamo-Brescia (v. più sopra N. 1).

Rovato (9500 ab.) centro industriale e rinomato per le sue fabbriche di orologi da torre. — Possiede gli [p. 24 modifica]avanzi di un castello. — Bella la chiesa dedicata a S. Maria Assunta.

Vicino è il Monte Orfano, detto anche Monte di Rovato sul quale trovasi un convento dal quale godesi uno splendido panorama sulla pianura lombarda.

9 km. Erbusco (4000 ab.), in splendida posizione, possiede diverse ville e palazzi signorili.

Circa 4 km. più avanti, vedesi, poco lontano dalla linea tramviaria.

Adro (3000 ab.), patria di Emilio ed Enrico Dandolo, ed ove sono degni di nota i palazzi Dandolo e Bargnani.

11 km. Calino. — 13 km. Torbiato.

14 km. Borgonato. — 15 km. Nigoline.

16 km. Timoline.

20 km. Iseo (vedi Cap. IX).



Malpaga — Castello Bart. Colleoni.