Canti di Castelvecchio/Canti di Castelvecchio/Il brivido
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Giovanni Pascoli - Canti di Castelvecchio (1907)
Il brivido
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IL BRIVIDO
Mi scosse, e mi corse
le vene il ribrezzo.
Passata m’è forse
rasente, col rezzo
dell’ombra sua nera,
la morte...
Com’era?
Veduta vanita,
com’ombra di mosca:
ma ombra infinita,
di nuvola fosca
che tutto fa sera:
la morte...
Com’era?
Tremenda e veloce
come un uragano
che senza una voce
dilegua via vano:
silenzio e bufera.
la morte...
Com’era?
Chi vede lei, serra
né apre più gli occhi.
Lo metton sotterra
che niuno lo tocchi,
gli chieda - Com’era?
rispondi...
com’era?