Canti di Castelvecchio/Canti di Castelvecchio/Il viatico
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IL VIATICO
Là, suonano a doppio. Si sente,
qua presso, uno struscio di gente,
e suona suona un campanello
sul dolce mezzodì.
Si sente una lauda che sale
tra il fremito delle cicale
per il sentiero, ove il fringuello
cauto via via zittì.
E passa un branchetto... Son quelli.
Son poveri bimbi in capelli,
poi donne salmeggianti in coro,
O vivo pan del ciel!...
È un vecchio che parte; e il paese
gli porta qualcosa che chiese,
cantando sotto il cielo d’oro:
O vivo pan del ciel!...
qualcosa che in tanti e tanti anni,
cercando tra gioie ed affanni,
ancora non potè riporre
da portar via con sè.
E gli altri si assidono a mensa,
ma egli ancor cerca, ancor pensa
al niente, al niente che gli occorre,
a un piccolo perchè,
nel piccolo passo, ch’è un volo
di mosca, ch’è un attimo solo...
Quel giorno anche per me, campane,
sonate pur così,
quel canto, in quell’ora, s’inalzi,
portatemi, o piccoli scalzi,
portatelo anche a me quel pane,
sul vostro mezzodì.