Che puo' tu far più ora, iniquo mondo
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Avvenne poi che la fortuna nimica d’ogni bene, con tradimenti e avvelenati colpi, diede morte al detto messer Pietro, lunedì il dì di santa Barbera, a dì 21 del mese d’ottobre, alle 19 ore, anno 1392.
Che può’ tu far più ora, iniquo mondo,
E qual signor volgera’ tu fortuna?
Da poi che ambizion con voi s’aduna
4Un buon che c’era avete messo al fondo.
Lasso, ch’io son colui che mi confondo,
Veggendo quanti mal sotto la luna
Questa Italia misera raguna
8A disfar ciaschedun ch’è più giocondo.
E quand’io penso chi si vuol far degno
E soprastar nel colmo della rota,
11D’ira mi mordo et ardo di disdegno.
Gentilezza e virtù son nella mota,
Ciascun villan di signorìa vol segno,
14E così ’l cerchio uman del ben si vôta.