Codice cavalleresco italiano/Libro IV/Capitolo III

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Visita agli avversari

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III.

Visita agli avversari.

ART. 319.

Il rifiuto per parte di uno dei duellanti di sottoporsi alla visita dei testimoni, per accertare che non indossa maglia metallica o altra difesa, equivale a rifiuto di battersi (Châteauvillard, V, 6°; da De Rosis, IV, 30°-31°; da Angelini, VI, 10°).

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ART. 320.

In seguito a tale rifiuto i testimoni del ribelle, evitando qualsiasi discussione, distenderanno apposito verbale, e dichiarato squalificato il loro primo, si ritireranno con i testimoni della controparte (Angelini, XV, 11°).

Nota. — Perchè non sottomettersi a questa formalità giusta e ragionevole e che si applica egualmente ad ambedue gli avversari?

È pur troppo vero che, quasi sempre, per discrezione o per eccesso di fiducia nei propri rappresentati, i testimoni non adempiono a questo loro dovere. Un abuso, non costituendo un diritto in materia cavalleresca, richiamiamo i testimoni all’osservanza di queste prescrizioni delle leggi del duello, perchè non abbia a succedere loro, quanto si deplorò nel duello Olivier-Feuilherade.

Olivier, tiratore valente, aveva avuto di già nove duelli, si trovò di fronte a Feuilherade, inesperto nel maneggio delle armi.

La fortuna favori il meno abile, e Olivier colpito in pieno petto, stramazzò al suolo. Liberato dagli abiti per l’opportuna medicazione, lo si trovò provvisto d’una maglia di acciaio, che gli difendeva la parte inferiore del petto e del ventre1.

Quest’altro aneddoto, invece lo racconta Brantôme:

«Tra un giovane pupillo di nome Châteauneuf e Lachesnaye, suo tutore, un vecchio di ottanta anni, nacque un alterco, pel quale si prese convegno nell’isola Louviers. Al momento di porre mano alle armi, il giovane Châteauneuf, chiese a Lachesnaye, se quanto era stato detto di [p. 204 modifica]male contro di lui era uscito dalla bocca del tutore. Il vecchio affermò esser ciò tutto falso, giurandolo sulla sua fede di gentiluomo.

«— Allora sono contento, esclamò Châteauneuf.

«— Non così io, replicò il vecchio Lachesnaye. Poichè mi avete fatto incomodare a venire fin qui, voglio battermi. Che direbbe di noi tutta questa gente che ci guarda? Che siamo venuti qui per parlare e non per batterci? Il nostro onore ci andrebbe di mezzo; battiamoci adunque.

«Sguainarono la spada e la daga. Mentre schermivano:

«— Ah! paillard, sei armato (cuirrassé), gridò il vecchio Lachesnaye. Ma non importa, ti accopperò in altra guisa.

«Il vecchio cambiò giuoco e cominciò a dirigere i suoi colpi al viso e alla gola. Ma questo schermire alto lo espose a ricevere una botta dritta, che lo passò da parte a parte in pieno petto, e per la quale in pochi minuti spirò».

ART. 321.

La visita dei duellanti ha luogo in questa guisa; reciprocamente, il più anziano dei testimoni di una parte invita il più anziano della controparte a passare una visita al proprio primo.

ART. 322.

La visita da effettuarsi consiste nell’accertarsi che il duellante non indossa maglia, cinghia o altro oggetto, che possa ripararlo efficacemente dal colpo dell’arma nemica.

ART. 323.

Se uno dei duellanti per infermità legittime e constatate dal medico, dovesse far uso, durante il duello, [p. 205 modifica]di cinti erniari di qualunque specie, o di altri apparecchi medico-chirurgici, dovrà avvertire i propri testimoni per la debita comunicazione agli avversari, prima di recarsi sul luogo dello scontro (Angelini, XV, 12°).

Note

  1. Chi desiderasse conoscere meglio i dettagli di questo duello letale e quanto mai drammatico, legga i Duelli mortali del secolo XIX di J. Gelli, a pag. 153.