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Comedia di Iacob e Ioseph

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Pandolfo Collenuccio

Alfredo Saviotti Indice:Collenuccio, Pandolfo – Operette morali, Poesie latine e volgari, 1929 – BEIC 1788337.djvu drammi Comedia di Iacob e Ioseph Intestazione 28 novembre 2020 25% Da definire

Questo testo fa parte della raccolta Operette morali - Poesie latine e volgari
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VI

COMEDIA DI IACOB E IOSEPH

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INTERLOCUTORI

L’Angelo

Gli Ebrei: Gli Egiziani:
Iacob Re Faraone
e i suoi figli: Putifaro, duca
Ioseph Cabasan cortigiani
Ruben Durach
Iuda Il Coppiere
Simeone Il Pistore
Neptalin Il primo Savio
Dan Fisidio, trombetta
Gad Samar, soldato
Levi Assemberch, carceriere
Asser Nabuch, servo
Zabulon Mascone, dispensiere
Isachar Asappo servi
Beniamino Abed
Azor
Un Nilotico
Il Pellegrino
Siban, servo
Hiras, pastore Beronica, moglie di Putifaro
Sopher, nunzio Sidonia, ancella

Mercatanti madianiti — Soldati — Servi.

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PROLOGO

     Il grande eterno Dio, sol per amore

che porta, sua bontá, a l’umana gente,
come pietoso, iusto e ver signore,
     dimostra con effetti la sua mente,
ché sopra i boni e i rei dá il lume e ’l sole,
a quei benigno, a questi paziente;
     e con presagi e segni e con parole,
ciascuno invita al suo felice regno,
qual possiede nel fin qualunque il vòle.
     La vita dei mortai, piena di sdegno,
d’error, d’iniuria e d’ogni mancamento,
fa prova in terra chi è del ciel piú degno:
     chi in quella sta constante e sempre intento
con fede e con speranza al primo obietto,
quello è fatto nel fin lieto e contento;
     chi a mortali passion troppo è subietto,
e da lor vinto, sua ignoranza mostra:
vive col mondo e Dio sempre ha in dispetto.
     Per molti esempli questo si dimostra,
ma pur l’antica legge un ne propone
molto eccellente, per dottrina nostra.
     Questo oggi a vostra consolazione
será rappresentato, e l’argumento
è questo in breve, e per conclusione:

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Ioseffo, nobil dal suo nascimento,

giovine, bello, casto e costumato,
de la sua patria per invidia è spento.
Preso, è vivo sepulto e poi cavato,
venduto dai fratelli in servitute,
e poi per innocenza incarcerato.
Ma perché sua speranza e sua virtute,
lui e suo padre sempre a Dio voltonno,
ebbe nel fine onor, grazia e salute.
Vari casi mirabili qui sonno,
degni d’esser notati e di memoria,
come li antichi padri giá notonno.
Vederete in tre di tutta l’istoria,
che in anni ventitré die’ al giovinetto
sopra forza d’invidia la vittoria,
raccolta insieme al vostro bel conspetto,
come di tempo in tempo ella accadette,
per vostra utilitade e per diletto.
Quel che in molti e molt’anni succedette
tessuto è in modo, che in poc’ore arete
sotto i vostr’occhi tutte cose elette;
a questo solo adunque attenderete
taciti e con silenzio, e l’intelletto
con l’orecchie disposte tenerete,
notando d’ogni cosa ben l’effetto.
Finis.

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