Considerazioni intorno ai Discorsi del Machiavelli sopra la prima Deca di Tito Livio/Libro primo/Capitolo XL

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Capitolo XL

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CAPITOLO XL

[La creazione del decemvirato in Roma, e quello che in essa è da notare: dove si considera, intra molte altre cose, come si può o salvare, per simile accidente, o oppressare una republica.]

Io mi persuado che el principale errore che facessi Appio ed e’ compagni fussi el persuadersi di potere fondare in quelli tempi una tirannide nella cittá di Roma, la quale era allora ordinata di ottime legge, piena di santissimi costumi ed [p. 41 modifica] ardentissima del desiderio della libertá, e la quale, per essere el popolo militare, era troppo difficile a violentare; e però durò quella tirannide mentre che con qualche colore, cioè dell’avere a finire le legge, potettono allegare che el magistrato loro durassi; ma come questo inganno fu scoperto, el primo accidente benché piccolo distrusse la loro tirannide, la quale non credo fussi stata piú stabile, se bene si fussino vòlti a battere col favore della plebe la nobilitá, perché quello populo era troppo amicissimo del nome della libertá. E si vede lo esemplo di Manlio Capitolino, el quale ancora che procedessi contro al senato e con arte meramente populare, pure fu oppresso dal popolo medesimo, subito che fu fatto capace che lui cercava occupare la libertá.

E quanto alla dottrina generale, quale sia meglio a chi vuole occupare la tirannide, o procedere col favore del popolo o farsi amica la nobilitá, gli esempli si truovano diversi; perché e Silla occupò la tirannide a Roma e la stabilí con le spalle della nobilitá, ed a Firenze el duca d’Atene fu fatto tiranno col favore de’ nobili, e’ quali per la sua imprudenzia e levitá non si seppe mantenere, il che fu causa di farnelo cadere presto. Cosí nell’una parte e nell’altra si truovano molti esempli, ed anche ciascuna parte ha le sue ragione; perché chi ha el popolo dal suo, ha piú numero di seguaci, e piú facilmente comporta el popolo una grandezza che non comportano e’ nobili; e nondimeno chi ha seco la nobilitá ha uno fondamento piú nervoso, piú efficace e piú gagliardo, e che non varia di animo sí facilmente e spesso per cagione leggiere come fa el popolo. Sono partiti che non si possono pigliare con una regola ferma, ma la conclusione s’ha a cavare dagli umori di quella cittá, dallo essere delle cose che si varia secondo la condizione de’ tempi, ed altre occorrenzie che girano.