Corano/Capitolo LXXXVIII

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Capitolo LXXXVIII

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Maometto - Corano (650)
Traduzione dall'arabo di Vincenzo Calza (1847)
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CAPITOLO LXXXVIII.

il giorno che avviluppa.

Dato alla Mecca. — 26 Versetti.

In nome di Dio clemente e misericordioso.

1.  Non hai inteso mai parlare del giorno che avvilupperà tutto,

2.  Del giorno in cui de’ volti saranno abbassati.

3.  Lavorando, ed oppressi dalla fatica.

4.  Abbruciati al fuoco ardente,

5.  Berranno acqua bollente?

6.  Non avranno altro nudrimento che il frutto di (Dari)1,

7.  Che non li renderà grassi, nè calmerà la lor fame.

8.  In quel giorno altri volti saranno sereni,

9.  Contenti de’ loro lavori di pria,

10.  Soggiorneranno in un giardino sublime,

11.  Ove non si sente alcun discorso frivolo.

12.  Vi si troveranno sorgenti d’acque correnti,

13.  Sedili alti,

14.  Tazze preparate,

15.  Cuscini disposti per fila.

16.  Tappeti distesi.

17.  Non hanno essi osservato il Camelo, come è stato creato?

18.  Il cielo, come è stato inalzato?

19.  Le montagne, come sono state piantate?

20.  La terra, come è slitta estesa?

21.  Predica agli uomini, giacche non sei che un apostolo;

22.  Tu non hai potere senza limiti;

23.  Ma chi volgo le spalle e non crede,

24.  Dio lo dannerà al gran castigo.

25.  Essi ritorneranno a me.

26.  Sono io che m’incarico di fare il loro conto.


Note

  1. Dari è un arboscello spinoso che produce un frutto asprissimo. Questa parola significa aucora generalmente i cardi e le spine.