Così parlò Zarathustra/Parte prima/Di donnicciuole vecchie e giovani

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Di donnicciuole vecchie e giovani

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Friedrich Nietzsche - Così parlò Zarathustra (1885)
Traduzione dal tedesco di Renato Giani (1915)
Di donnicciuole vecchie e giovani
Parte prima - Del cammino del creatore Parte prima - Del morso della vipera
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Di donnicciuole vecchie e giovani.

«Che cosa vai trascinando così paurosamente nel crepuscolo, Zarathustra?

E che cosa nascondi con tanta cura sotto il mantello?

È forse un tesoro che avesti in dono? o un bambino che ti nacque? o forse vai tu stesso per le vie tortuose dei ladri, tu amico del male?». [p. 61 modifica]

«In verità, fratello mio,» rispose Zarathustra: «è proprio un tesoro che ebbi in dono: è una piccola verità questa ch’io porto meco.

Ma essa è selvaggia al pari d’un bambino: e, se io non le chiudessi la bocca, essa griderebbe a forza.

Oggi, mentre me ne andava solitario all’ora del tramonto, incontrai una vecchiarella, che parlò così all’anima mia:

«Molte cose disse Zarathustra anche a noi donne, ma non ci parlò mai della donna».

«Della donna», risposi, «non si deve parlare che agli uomini».

«Parla anche a me della donna» — diss’ella — «sono vecchia abbastanza per dimenticare tosto ciò che mi avrai detto».

Ed io mi arresi alla domanda della vecchiarella, e le parlai così:

«Tutto nella donna è mistero, e tutto nella donna ha la sua soluzione: la quale si chiama gravidanza.

L’uomo è per la donna un mezzo: il fine è sempre il figlio. Ma che cosa è la donna per l’uomo?

Due cose ricerca il vero uomo: il pericolo e il giuoco. Per ciò egli desidera la donna, ch’è il trastullo più pericoloso.

L’uomo dev’essere educato per la guerra e la donna per il diletto del guerriero: tutto il resto è sciocchezza.

Le frutta troppo dolci il guerriero non le vuole. Per questo egli vuole la donna: perchè riesce amara anche la donna più soave.

Meglio dell’uomo s’intende la donna dei bambini; ma l’uomo è più fanciullesco della donna.

Nel vero uomo si cela il bambino, che vuol giocare. Orsù, o donne, rendete palese il bambino nell’uomo.

Un trastullo vi sia la donna, puro e delicato, simile alla pietra preziosa, irradiata dalle virtù d’un mondo che ancora non esiste.

Il raggio d’un astro splenda sul vostro amore! La vostra speranza si chiami: Possa io far nascere il superuomo!

Nel vostro amore si manifesti il coraggio!

Col vostro amore voi dovete assalire colui che v’incute paura. [p. 62 modifica]

Nel vostro amore sia riposto il vostro onore! E il solo che la donna conosca. Ma sia il vostro onore amar sempre più di quanto siete amati, e non esser mai secondi.

L’uomo teme la donna, quando essa ama: poi che allora essa è pronta ad ogni sacrifizio, e nessun’altra cosa oltre l’amore ha per lei pregio.

L’uomo teme la donna, quando essa odia: poi che l’uomo in fondo non è cattivo, ma la donna è vile.

Chi odia la donna più d’ogni altro? — Così parlò il ferro alla calamita: «Io odio te più d’ogni altra cosa, perchè tu attiri ma non hai forza bastante per ritenere».

La felicità dell’uomo suona: io voglio. La felicità della donna: egli vuole.

«Vedi, solo ora il mondo divenne perfetto», pensa ogni donna quando l’amore le insegna a obbedir con amore.

E la donna è costretta ad obbedire e a ricercare una profondità per la sua superficie. Superficie è l’anima della donna: una spuma mobile e tempestosa sopra un’acqua poco profonda.

Ma l’animo dell’uomo è profondo, il suo fiume scorre per caverne sotterranee: la donna sente la forza, ma non la comprende ».

E a me rispose la vecchierella: «Molte cose gentili ha detto Zarathustra, specialmente per quelle che sono ancor giovani.

È strano! Zarathustra conosce poco le donne; pur ha ragione di parlar così! Forse ciò avviene perchè, trattandosi di donne, nulla è impossibile?

E ora per mio ringraziamento accetta una piccola verità! — Io sono, lo spero, abbastanza vecchia per potertela offrire. Avvolgila bene e chiudile la bocca: altrimenti griderà a squarciagola, la piccola verità».

«Dammi, o donna, la tua piccola verità!» io dissi; e allora la vecchierella soggiunse:

«Ti rechi presso le donne? Non dimenticare la frusta».

Così parlò Zarathustra.