Cosmorama Pittorico/Anno I - n. 36/Nuova meteora

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Anno I - n. 36 - Arca di S. Agostino Anno I - n. 36 - Scrittura di G. D. Romagnosi
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NUOVA METEORA.

Nel N. 30 del Cosmorama riferimmo le precipue opinioni dei fisici intorno ai bolidi, ad illustrazione della meteora apparsa nel 17 luglio 1835. Ora raccogliamo da una lettera pervenutaci, che nel 19 agosto 1835 una nuova meteora apparve nella terra di Misano, villaggio situato nella provincia di Bergamo, fra Caravaggio e Treviglio; ed eccone i suoi fenomeni.

Erano le ore otto e mezzo pomeridiane: il cielo era sereno, tranne due piccole nubi isolate, ed un nembo temporalesco verso Milano. Quand’ecco che un gran globo di fuoco si vede scendere da una di quelle due nubi, e giunto presso terra, investe di sua luce e delle sue faville cadenti una delle estremità della contrada massima che divide il villaggio di Misano. Cinque o sei persone che si trovavano in quella contrada furono gettate a terra: le altre rimaste in piedi, per difendersi dalle scintille si mise le mani sul capo ed una di queste colta da una di esse n’ebbe scottato un dito. Le scintille, appena cadute estinguevansi diffondendo un gran fumo ed un odore sulfureo. La meteora percorse, fischiando, quasi tutta la lunghezza della contrada, poi dato di volta, retrocedette, descrivendo una linea elittica stretta e prolungata. Giunta all’estremità del paese da cui aveva prese le mosse, diede in un grande scoppio, mandando un chiaror tale che pareva destasse un incendio, gettando a terra una donna ch’ebbe scottata una guancia e abbrustoliti i capegli, e sparve, frangendo la torre di un cammino, le imposte di una finestra, e fendendo le mura di una casa, senza formare alcuna pietra aereolitica. Nè prima nè dopo lo scoppio fu udito alcun fragore di tuono, non videsi alcun baleno, non annubilossi il cielo, non cadde una stilla di acqua. Il sereno dell’aere non fu turbato, e solo rimase per qualche tempo un densissimo fumo ed un odore nitroso sulfereo diffuso nell’atmosfera.