Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano (raccolta)/Frammenti attenenti al dialogo

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Frammenti attenenti al dialogo

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Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano (raccolta)

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FRAMMENTI

ATTENENTI AL DIALOGO

SOPRA

I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO.

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la circunferenza al semidiametro è come 44 a 7; la corda di un grado (che è insensibilmente minore del suo arco) sarà contenuta1 nel semidiametro volte 57 prossimamente; la corda d’un minuto primo entra nel semidiametro 3436 volte; la corda d’un minuto secondo entra nel semidiametro 208454; adunque, posto il diametro visuale del 30’, entrerà nella sua distanza dalla Terra 114 volte, ed il diametro intero dell’orbe magno conterrà 228 diametri del .

E posto che il diametro visuale del contenga 360 diametri visuali d’una stella della 2a grandezza (che sarà quando il diametro io visuale della stella fìssa sia 5 minuti secondi), adunque (quando si ponesse che le stelle della  1 2a grandezza fusser grandi quanto ’l Sole) la distanza di tali stelle dalla Terra conterrebbe  2....

Sarà dunque la distanza delle stelle fisse 360 semidiametri dell’ orbe magno. [p. 540 modifica]

In materia dell’introdur novità.

E chi dubita che la nuova introduzzione, del voler che gl’intelletti creati liberi da Dio si facciano schiavi dell’altrui volontà, non sia per partorire scandoli gravissimi?

e che il volere che altri neghi i proprii sensi e gli posponga all’ arbitrio di altri

e che l’ammettere che persone ignorantissime d’una scienza o arte abbiano ad esser giudici sopra gìl’intelligenti, e per l’autorità concedutagli sian potenti a volgergli a modo loro

Queste sono le novità potenti a rovinare le republiche e sovvertire gli stati.2

Sopra alcune scritture umili e di poca sustanza (Sacrobosco, ed altre) comentatori arguti fanno esposizioni e trovano sensi mirabili, in quel modo che cuochi esquisiti con lor saporetti rendono una vivanda, per sé stessa insipida, gratissima a chiunque la gusta.

Molti si pregiano d’aver molte autorità di uomini per confermazione delle loro opinioni; ed io vorrei essere stato il primo e solo a trovarle....3 [p. 541 modifica]

Avvertite, teologi, che, volendo fare materia di fede le proposizioni attenenti al moto ed alla quiete del e della Terra, vi esponete a pericolo di dover forse col tempo condennar d’eresia quelli che asserissero, la Terra star ferma e muoversi di luogo il : col tempo, dico, quando sensatamente o necessariamente si fusse dimostrato, la Terra muoversi e ’l star fisso. Etc.

Il moto di un cerchio, che si muova dentro a un altro, si deve stimare farsi conforme al moto o alla divisione dell’ambiente, secondo che le parti dell’interno fanno in relazione delle parti dell’ ambiente riguardate dalle parti dell’incluso: e così l’interno abcd si dirà muoversi secondo l’ordine delle parti dell’ambiente efgh, quando la conversione sarà dal punto d verso [a] e da a verso b, che sono le parti che riguardano verso l’arco hef; e non si dirà, tal moto esser contrario all’ordine hef perchè il moto delle parti bcd sia contrario all’hef perchè bcd riguarda fgh e secondo l’ordine di quelle cammina. Questo si nota in grazia della conversion delle macchie solari, che si deve chiamare da ponente a levante, a confusione dello Scheiner.

Nota nel Fromondo a f. 10, al segno ♈︎ come egli dice aver dal Keplero e da me la conversion delle macchie, e non da Apelle.

Per quelli che si perturbano per avere a mutar tutta la filosofìa, mostrar come non è così, e che resta la medesima dottrina dell’ anima, della generazione, delle meteore  3, degli animali.

Per quelli che non si accomodano al moto annuo per l’avere a far salire e scendere il [globo]4 domandar se quando non avesse a salire, si quieterebbero. Si dichiari che l’istesso [d]ovrebb[ero] dire della nave che circonda la Terra. E perchè essi capiscono per moto che non salga nè scenda q[uell]o che si facesse per cerchi i cui poli [p. 542 modifica] fussero in nostro zenit, soggiugni che tutti i cerchi hanno per polo qualche zenit, e che noi Toscani non doviamo esser privilegiati nel nostro zenit rispetto a i Portughesi o i  4 Persiani, e che sì come il moto intorno al globo terrestre per ogni cerchio non sale e non sciende, così ne i cerchi celesti. Etc.

Domando: il flusso etc. o è fattibile in un modo solo, o in più modi. Se in un.... adunque è fatto col moto della Terra, perchè così è manifesto lui ess...; se in molti, io cerco in quale egli è stato fatto.

L... ruota della macina da guado p... che [ab]bia 2 moti intorno... considera se ridotta in una sfera, possono farsi circa ’l suo cen... due.

Si sta sul guadagnare, perchè perder nissuno degli aderenti non è possibile.

Dimmi, Coc.°  5, che credi che sia più facile, o [che] io guadagni de i contrarli, o perda de gli aderenti?

Sol stetit; e fermando il [suo] rivolgimento, si ferm.. tutto il sistema, e allungo5 il giorno.

le stazioni, appressamenti, moti delle [macc]hie, mutaz... nelle fisse, flusso nel mare, effetti tanto diversi a i quali satisfa il moto della Terra, sono argomento più che necessario.

Dal veder le parti della Terra con tanta resistenza rimuoversi [dal suolo]6, non si può argumentare che l’intero globo resista alla trasposizion  6 [del moto annu]o, con maggior ragione che dalla resistenza delle pa[rti della pania al sepa]rarsi tra [di loro si possa inferir che tutto il vaso pieno di] pania [sia considera]bilmente più renitente [all']esser mosso che se fusse pieno d’acqua [o di altro]: e così una [p. 543 modifica] goncia piena di piombo dovrebbe resistere al moto [cento] volte più che piena d’argento vivo. M. Simplicio, non perchè l’arco resiste [tanto a] muoversi e piegarsi verso l’oncino, dovete creder che tutta la bales[tra resista] similmente all’esser mossa verso quella parte; nè [perchè] le parti della [corda resista]no al separarsi, tirando 2, uno a levante e l’altro a ponente, assai più rve[siste] la corda all’[esser] strascinata verso quella o questa parte. Perchè le pa[rti della] Terra resistono per tutto all’esser mosse verso i zenitti e tendono verso i nadir, fanno [che] in conseguenza l’intero globo non repugna punto all’esser mosso verso l’uno o l’altro termine.

Simp. Io veggo pure che un vaso pieno di visco fa una gran re- sistenza all’essere alzato.

Salv. Sì; ma cotesta resistenza è diversissima da quella [per] la quale le parti resistono al sep[ararsi]: questa è viscosità, che repu- gna al moto per tutti i [vers]i; e [que]lla è gravità, che repugna al solo moto in su. Quella della pania, perchè resiste per tutti i versi, fa che il vaso tutto non resiste  7 per verso nissuno: quella de i gravi, che resiste per tutti i versi rispetto a tutto ’l globo (perchè resiste verso tutti i zenitti), fa che tutto il globo non ha repugnanza nis- suna verso termine [a]lcuno.

... o C, devi tener grandissimo obbligo alla tua somma ignoranza: che se questa [n]on fusse, tu non potresti scansare o ricoprire una orrenda malignità e impietà, nel por mano a imp[res]e [da]7 tirarsi [diet]ro scandali grandissimi nella religione ... puoi dire, l’opinione del Copernico esser cominciata a andar serpendo in perniciem età, perchè nissuno de’ suoi seguaci dice che ella sia contro alle Scritture o alla fede, nè mai l’ha detto.

[Il]8 tempo d’oriuolo [mosso] per l’acqua può forse servire per misurar l’ore etc.

[Il v]ento9 in favore aiuta il mobile men veloce, il vento contrario l’impediscie; adunque l’aria egualmente veloce [non] opera nulla. [p. 544 modifica] dottrine nuove, che progiudicano, sono le vostre, che volete con non mai più ..... costringer l’intelletto e i sensi a non intendere e non vedere etc. [che facendo10 il] moto o la quiete etc. materia di fede, tu metti Santa Chiesa in ..... pericolo che po[ssa accadere una] volta ... [eretic]i quelli [che tene]ssero la Terra ..... sta[bile] e ’l mobile. ... con le novità cagionate gran rovine nella religione etc.: nè troverete astronomo o filo[so]fo alcuno (per eretico che sia  8 in altri articoli), che mai abbia derogato la fede alle Scritture ... predicatole per false, perchè dicano che il Sole si muove etc; [m]a con usitatissima maniera scu[san] lo scrittore, che [parla] conforme alla capacità del vulgo etc: e voi sete che cagionate l’ere[sia], mentre, senza cagione alcuna, volete che il senso delle Scritture sia quello che piace a voi, [e che] i sapienti neghino i sensi proprii e le dimostrazioni necessarie. ..... ti stimi di giudizio tanto eminente sopra gli antichi, che dove essi ponevano tra i [De]i i trovatori di cose nuove, [tu, co]me più savio, gli s[e]ntenzi degni d’esser banditi dalla repubblica?  911

Le parti della Terra hanno tal propensione al centro di essa, che quando ella cangiasse luogo, le dette parti (benchè lontane dal globo nel tempo della mutazione di esso) la seguirebbero per tutto: esempio di ciò sia il séguito perpetuo delle Medicee, ancor che separate continuamente da Giove.

L’istesso si deve dir della ☽︎ obbligata a seguir la Terra: il che serva per i semplici, che hanno renitenza a capire come questi 2 globi, non sendo legati insieme con una catena o infilzati ’n un’asta, si conseguitino T un T altro, sì che all’incitarsi o ritardarsi dell’uno, si acceleri ritardi l’altro. [p. 545 modifica]

Salv. Io dico che nissuna cosa si muove naturalmente di moto retto. Cominciamo a ricercar discorrendo: i moti di tutti i corpi celesti son circolari; le navi, i carri, i cavalli, gli uccelli, tutti si muovon di moto circolare intorno al globo terrestre; i moti delle parti degli animali son tutti circolari: ed in somma noi ci riduciamo a non trovare altro che gravia deorsum et levia sursum sembrino muoversi rettamente; ma ne di questi siamo sicuri, se prima non si dimostra che il globo terrestre stia immobile.

Simp. Ancor che io non sappia produrre argomenti necessarii per io prova di cotal conclusione, non è però che altri non sia per poterlo fare.

Salv. Guardatevi pur che tal proposizione non sia falsa, perchè vi assicuro che ne voi ne uomo del mondo sarà già mai bastante a portar ragion che vaglia per dimostrarla vera. Potrebbe ben esser che io non fussi bastante a scoprir la fallacia della dimostrazione*; ma che ella fusse concludente, questo è  10 assolutamente impossibile.

Simp. Quando ’io, volto verso ’l cielo, considero l’immenso spazio che è dall’oriente all’occidente, mi par pur gran cosa che io non abbia a comprendere il moto d’una stella, che in sì breve tempo, 20 di 10 o 12 ore, vi debbe trapassare.

Salv. Ma se voi guardate la mostra di quel? oriuolo che è in quel muro, comprendete voi il suo moto, che in 12 ore ha da passar mezo cerchio?

Simp. Signor no: ma che ha che fare un mezo cerchio che sarà un arco di 4 o 6 braccia, con lo spazio immenso dell’arco del firmamento da levante a ponente, lungo tante migliaia di migliaia di miglia?

De’ 2 sistemi, uno è candido e l’altro nero: chi non è cieco affatto, dovrà conoscere il bianco: però ditemi liberamente qual vi pare il bianco.

Io vi cedo in teologia, tanto quanto in materia di sculture cedo al Gran Duca; tutta via ho un solo piccolo cammeo, più bello di tutti quelli del Gran Duca: e così, in questo solo particolare, di conoscer quel che convien decretare in materia dell’opinione del Copernico, credo di superar qualche, nel resto, grandissimo scritturista. [p. 546 modifica]

Salv. Qui, Sig. Simplicio, voi non potete sfuggire di confessare che per confermazione d’una delle 2 opinioni non siano state prodotte altre ragioni che nulla concludenti, e per l'altra che possano essere state addotte dimostrazioni concludentissime: ora dite quali vi paiono le concludenti e quali le vane.

Simp. Io non dirò altro se non che può essere che per la parte che io stimo vera, non siano state prodotte nè da Aristotile nè da Tolomeo le vere e necessarie; il che non deve derogare al merito della causa, nè fare che per vera si accetti l’altra opinione, con più apparenti ragioni adornata più che dimostrata.

Salv. Adunque concedetemi almeno che i fautori del Copernico abbiano ributtate le ragioni d’Aristotile e di Tolomeo, alle quali il mondo sin ora aveva prestato assenso, stimandole concludenti: e voi devrete almeno restar neutrale, sin che vengano alla luce più chiare dimostrazioni di quelle che sin ora sono uscite; ed i Copernicani, che hanno scoperte le fallacie d’Aristotile e di Tolomeo, non dovranno esser derisi in grazia della sola autorità di quei grand’uomini, li quali, benchè così grandi, da gì’ istessi Copernicani sono stati fatti restar assai piccolini.

Salv. Tu, Aristotile, determini i moti semplici esser quelli che si fanno per linee semplici, e chiami linee semplici la retta e la circolare. Ora, se la simplicità si deve attendere dalla simplicità della linea, il moto per una retta che passi per il centro sarà semplice, e come tale potrà esser naturale di qualche corpo semplice; e tale ancora sarà quello che traversi il cerchio senza passar per il centro: tuttavia poi tu dirai che il moto per la medesima retta sino al centro sarà contrario al conseguente per la medesima retta oltre al centro; e non vorrai più che il medesimo moto che tu chiamavi semplice, mercè dell’esser fatto per una stessa retta semplice, convenga al medesimo corpo semplice, e vorrai che nell'istessa retta semplice siano moti contrarli.

Il convenirsi il moto semplice al corpo semplice bisogna che sia un moto la cui simplicità si attenda da altro che dalla simplicità della linea; perchè così il moto al centro non sarebbe proprio e naturale de i gravi più che il moto dal centro....



Varianti da autografo

  1. le stella della
  2. Dopo conterrebbe si legge: 82080 diametri del o di essa stella; ma queste parole sono cancellate.
  3. dell meteore —
  4. Dopo o i si legge, cancellato, Giapp.
  5. È molto incerto se si debba leggere Coc.° oppure Cac.°
  6. al trasposizion
  7. resiste è di lettura incerta. —
  8. per ereti che sia
  9. dalla repca
  10. queste è

Note

  1. sarà sarà contenuta
  2. Sul tergo del cartellino (cfr. a questo proposito l’Avvertimento) nel cui recto si leggono questi frammenti, sono, pur di mano di Galileo, due operazioni aritmetiche e il seguente appunto, che potrebbe essere una nota di persone alle quali (Campanella, Residente, Magalotti, Binuccini, Guidacci, Confessore) l’Autore avesse mandato, o volesse mandare, una o più copie del Dialogo o di altra sua opera:

    Camp. — 4
    Resid. — 2
    Magal.i — 1
    Rinuc. — 1
    Guid. — 1
    Confes. — 1

  3. Forse dopo trovarle era scritto etc. con parole o lettere chiuse tra parentesi Riguardo alle lacune che indichiamo con quadre, e stampate in carattere tondo o puntolini, e a quelle alle quali suppliamo corsivo, vedi l’Avvertimento.
  4. Cfr. Opere di Galileo Galilei ecc. In Padova, MDCCXLIV. Nella stamperia del Seminario, appresso Gio. Manfrè. Tomo IV, pag. 236, nota 1.
  5. Forse si dovrebbe leggere si fermò tutto il sistema, e allungò; ma la lettera dopo ferm è andata perduta per guasto della carta, e allungo non ha accentato l’o.
  6. Cfr. Opere di Galileo Galilei cit., Tomo IV, pag. 236, nota 1; e Le aggiunte autografe di Galileo al Dialogo sopra i due massimi sistemi nell’esemplare posseduto dalla Biblioteca del Seminario di Padova, pubblicate ed illustrate da Antonio Favaro, negli Atti della R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti in Modena, Tomo XIX, 1879, pag. 258.
  7. Cfr. Le aggiunte autografe di Galileo al Dialogo ecc., pag. 260.
  8. Cfr. Le aggiunte autografe ecc., pag. 260.
  9. Cfr. Opere di Galileo Galilei cit., Tomo IV, pag. 175, nota 1; e Le aggiunte autografe ecc., pag. 260.
  10. Cfr. Le aggiunte autografe ecc., pag.260-261.
  11. Sulla stessa carta, sulla quale si legge questo frammento, è scritto, pur di mano di Galileo, nel senso della lunghezza del foglio, il seguente principio di lettera:
      All’Ill.mo ed Ecc.mo Sig.r Gonzal... di Cord... Generale dello Stato di Milano.
      Sono al... mesi