Disperato Fileno
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II.
DIsperato Fileno
Dal bell’Idolo suo d’aver mercede,
Mentre dagl’occhi vede
Cadergli il pianto ad inondargli il seno,
5Contro la propria speme, e contro Amore
Sfogò con questi accenti il suo dolore.
Crudo Amor, che più brami da me?
Sei Tiranno d’un misero cuor.
Se il mio sen tormentato da te
10Più capace di gioja non è
Dammi morte, o dà fine al dolor.
Ma che parlo, infelice!,
Contro un Nume bendato?
Di che mi lagno? Ahi che sperar non lice,
15Che rimiri il mio male, ed usi meco
La pietà, che non ha
Un Nume feritore, un Dio ch’è cieco!
I tormenti del cuore
Son figli del pensiero, e non d’Amore.
20Quando vidi quel bel ciglio
Non fu Amor, che mi piagò;
Nel mirar quei vaghi rai
Non fu mai crudele Amor,
Ma un pensier mi saettò.