Donne e Uomini della Resistenza/Primo Lacchini

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Primo Lacchini

Nato ad Alfonsine (Ravenna) il 16 giugno 1926, caduto a Casal Borsetti (RA) il 6 dicembre 1944, Medaglia d’argento al valor militare alla memoria.

Aveva soltanto 17 anni quando era entrato nella Resistenza come staffetta, col nome di battaglia di “Spada”. Era ben presto diventato partigiano combattente del distaccamento “Sauro Babini” della 28ma Brigata GAP “ Mario Gordini ”. Durante la “battaglia delle valli”, che vide i partigiani di Arrigo Boldrini battersi al fianco degli Alleati sino alla liberazione di Ravenna, “Spada” (che tutti chiamavano affettuosamente “Primì”), cadde combattendo contro i tedeschi. Così ha scritto di lui un suo compagno di lotta, in occasione dell’inaugurazione, per iniziativa dell’ANPI locale, del cippo che lo ricorda a Casal Borsetti, sulla via che porta il nome di Primo Lacchini e che congiunge il Molo con la strada Romea: “...Era vivace, scaltro e coraggioso; riuscì a sfuggire a tutte le insidie che il lavoro (di staffetta N.d.R)/ comportava e riuscì sempre a portare a termine il compito affidatogli. Un giorno si infiltrò tra un gruppo di donne che, lungo l’argine del fiume andava a Lugo ad una manifestazione contro i tedeschi. Ad un tratto un fascista repubblichino si presentò davanti al gruppo, pistola in mano, invitandolo a tornare indietro...Primo balzò come un acrobata…lo disarmò, gli fece togliere la divisa e lo costrinse ad andare in paese in mutande, deriso da tutte le donne che proseguirono il loro viaggio. Passò poi alla guerra armata…A novembre partì con la sua compagnia per le valli…La sua squadra, impegnata in un combattimento, si accorge che stanno finendo le munizioni. Informato… che in una casa c’è una cassa di munizioni abbandonata dai tedeschi…decide di recuperarla. Nonostante il richiamo del comandante che lo avvisava del pericolo…parte senza esitazioni, trova le munizioni e si avvia verso la sua squadra. Accerchiato da da un gruppo di tedeschi che iniziano a sparare…imbraccia il mitra… Viene colpito da raffiche di mitra…continua a sparare, finchè cade a terra…È caduto lontano dai compagni…Non lo dimenticheremo mai… Ci sentiamo anche noi partecipi del prestigioso riconoscimento…”. Il riconoscimento alla memoria dice: “Giovanissimo  entrava nella Resistenza apportandovi l’alto contributo del sue entusiasmo e del suo valore. Nel corso di un duro rastrellamento nemico, mentre si portava con la sua squadra in rinforzo di un reparto molto impegnato, tentava intrepidamente di procedere da solo al recupero di munizioni in zona avanzata e scoperta. Sorpreso dall’avversario, si batteva da prode finché, colpito a morte, cadeva per la libertà della Patria”.  Sul cippo che ricorda Lacchini con queste parole: “Martire nuovo per un’idea antica/cadde da eroe/all’aurora della libertà/per la quale/soffrì e sognò”,  sono ricordati anche i nomi degli altri partigiani caduti di Casal Borsetti: Guerrino Casadei, Mario Novelli, Guido Bestini, Aristide Luciani, Pietro Belletti.