Donne illustri/Donne illustri/George Sand

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George Sand

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GEORGE SAND









CCeorge Sand (Amantine Lucile Aurore Dupin) nacque a Parigi nel 1804. Da lato di padre ella discende da Maurizio di Sassonia, figlio naturale d’Augusto II, re di Polonia, e di Aurora di Koenigsmark. La madre, figlia naturale di Maurizio, maresciallo di Francia, vedova del conte di Horn, si rimaritò a Dupin de Francoeuil, ricevitore generale. Il padre, Maurizio Dupin, segnalatosi nelle guerre della repubblica e dell’impero, morì d’una caduta da cavallo nel 1808. L’avolo materno vendeva lucherini e cardellini sul quai aux oiseaux. Ella dapprima fu allevata nel castello di Nohant presso la Châtre nel Berri, dalla signora Dupin, imbevuta delle idee liberali ed anti-cattoliche del [p. 260 modifica] secolo XVIII. Passò poi nel convento delle agostiniane inglesi della via Fossés Saint-Victor, e vi restò tre anni.

Ebbe colà un accesso di devozione, di cui presto guarì. Nel 1820 tornò a Nohant. Morta l’avola alla fine dell’anno seguente, ella andò a stare con la madre, ma non se la dicevano troppo.

Nel 1822 ella sposò il signor Dudevant, figlio di un antico ufficiale barone dell’impero. Ne ebbe due figli, Maurizio e Solange.

Discordando col marito che non intendeva il genio e sospettava senza ragione della fede di lei, ella andò a stare a Parigi, senz’altra compagnia che quella della figlia e con animo di vivere della penna. Non cavò gran profitto dal tradurre e da vari lavorii in cui riusciva il suo versatile ingegno: far ritratti alla matita ed all’acquarello, e paesi ed augelli sopra tabacchiere, e portasigari di legno di Spa. Pensò di scriver di suo — far romanzi, a cui la ricca e fervida fantasia la concitava. — I suoi saggi trovarono dapprima giudici severi o indifferenti; ma poi si abbattè in un fautore simpatico; nel romanziere Delatouche. Ella scrisse nel Figaro, ma approdava poco. Allora, avendo fatto compagnia con Jules Sandeau, compose con lui un romanzo Bianche et Rose, e di consiglio del Delatouche sincopando il casato di Sandeau, fu firmato Jules Sand. Ne impresero un altro: Indiana: e il Sandeau tardando a far la sua parte ella lo dettò tutto intero, ed egli, per delicatezza, non volle firmarlo. Onde convenne variare la firma e Delatouche, prendendo il nome del santo del giorno, battezzò la nuova autrice George Sand. [p. 261 modifica]

Ella salì rapidamente in fama — Valentine e Lelia la scrissero al novero dei romanzieri di primo ordine. Venne allora in Italia — s’innamorò di Venezia, e non ritornò in Francia che nel 1834. Le fu compagno Alfredo di Musset, della cui amistà tempestosa e passaggiera rese conto nel romanzo Elle et lui — a cui rispose il fratello del morto poeta con l’altro: Lui et elle. Dall’amistà coi poeti e degli artisti, (visse ott’anni col gran pianista Chopin) passò la Sand a quella dei riformatori religiosi e sociali. Si amicò a Michel de Bourge, avvocato famoso, l’Evrard delle Lettres d’un Voyageur, e suo difensore nelle differenze col marito. — Ottenne in giudizio di separarsene legalmente, e i figli restarono a lei. Il Dudevant s’appellò, ma sfolgorato dalla eloquenza di Michel de Bourges, avvalorata da plausibili ragioni, desistè dall’appello. Ella si associò poi con Lamennais e con Pierre Leroux, e riverbò le loro idee ne’ suoi scritti, del primo nelle Lettres à Marie, e dell’altro nei romanzi Spiridion e Les sept chordes de la lyre. Onde una maligna signora variò a suo conto il detto di Buffon: — Le style c’est l’homme, nell’altro Son style c’est l’homme. Nel 1848 s’intese con Ledru-Rolin, dettò la prefazione ai Bulletins de la République, fondò un giornale settimanale col titolo: La cause du peuple, e nel 1853 tradusse e caldeggiò il libro di Mazzini: Repubblica e monarchia in Italia. Non lasciò mai di produrre nuovi e mirabili romanzi. Si volse anche al teatro, ove da principio non riuscì troppo: ma poi trionfò al solito, massime col Marquis de Villemer (1864).

George Sand oltre la scienza del cuore, ha conoscenze svariate, specialmente in botanica. [p. 262 modifica]

Il suo figlio Maurice, che sposò la figlia dell’incisore romano Calamatta, morto non ha molto in Milano, professore a Brera, si è anch’egli segnalato come scrittore. Scrisse un libro dell’arte in Italia intorno alla commedia: Masques et Bouffons. — Insieme alla madre compose Les Don Juan de Village.

George Sand dettò in dieci volumi la storia della sua vita, che non appagò punto gli amatori di scandali. Parve tuttavia che, riservata quanto a sè, lo fosse poco rispetto a sua madre. — A queste magre notizie le nostre gentili lettrice intesseranno le loro impressioni dei romanzi letti, e si formeranno una giusta idea del più grande scrittore di Francia e forse d’Europa.