Ducatone inedito di Alberico I Cibo

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Ortensio Vitalini

1897 Indice:Rivista italiana di numismatica 1897.djvu Rivista italiana di numismatica 1897 Ducatone inedito di Alberico I Cibo Intestazione 10 luglio 2019 75% Da definire

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DUCATONE INEDITO

di


ALBERICO I CIBO


Principe di Massa.




Dopo che il Viani1 ebbe con singolare erudizione narrato le imprese dei Cibo signori di Massa, e descrittene, ed illustrate ampiamente le monete, sembrava essere questa materia esaurita, e chiuso il campo a nuove scoperte. Ma neppure qui va fallito il motto, omai proverbiale, della inesauribilità dei tesori numismatici, e tocca a me in sorte, segnalare una moneta sconosciuta fin qui, almeno che io sappia, prodotta dalla zecca di Massa Lunigiana.

Questa è venuta alla luce insieme a un ristretto, ma prezioso ripostiglio, in una località di Francia, che non si è potuto accertare, con pochi altri scudi e ducati di Avignone, Genova, Milano, Mantova e Savoja, della fine del secolo XVI e del principio del seguente, tutti abbastanza rari. Ora fa parte dell’importante collezione di monete italiane raccolte con molta cura da S. A. R. il Principe di Napoli, della quale più volte si ebbe ad occupare questa Rivista.

Come si vede dall’impronta, è questo un ducutone o piastra, come allora veniva chiamata, del tempo in [p. 48 modifica]cui signoreggiava Alberico di Lorenzo Cibo (n. 1532 † 1623). Nel diritto il busto a destra, con la epigrafe

* ALBERICVS * CYBO * MALASP ♦ PRIN o MA


Nel rovescio l’aquila bicipite a volo aperto, che ha nel cuore lo scudetto dei Cibo, fra gli artigli una banda con le parole LIBERTAS e l'anno 16-01; attorno il lemma:

SVB * VMBRA * ALARVM * TVARVM (Peso grammi 32-200).


Il Viani riporta con dotte annotazioni2 due altri ducatoni differenti, che dice essere stati battuti dal Cibo, ad imitazione e sul tipo della piastra fiorentina, secondo il decreto del 28 marzo 1593, del peso di denari 27 grani 14. Infatti uno ha incisa questa stessa data col busto e l’arme; e l’altro un bel rovescio con tre cervi natanti ed il motto — Trauseundum, aut moriendum. — Dei ducatoni di Massa si ha memoria nella tariffa di Anversa del 1627, e in una lista di monete saggiate in Parma nel 1623: ma questo che presentasi ora è sconosciuto ed inedito.

L’aquila imperiale fu concessa al nostro Alberico, con privilegio dell’Imperatore Rodolfo II, a dì 17 giugno 1590, aggiuntavi la cartella colla parola Libertas ad esprimere la indipendenza del principe nella stessa doverosa soggezione; ed a quell’epoca in quasi tutte le monete di Massa si vede quest’emblema ed impresa. L’epigrafe — Sub umbra alarum tuarum — allusiva all’aquila, e nello stesso tempo alla protezione imperiale, non è nuova nelle monete di Alberico Cibo3; e si trova adoperata in moltissime altre monete dei feudatari imperiali, come lo erano i Fieschi, i Gonzaga, gli Spinola, i Tizzoni4, in memoria delle investiture ricevute, dei privilegi accordati, e della feudale dipendenza.


O. Vitalini.               


Note

  1. Viani Giorgio, Memoria della famiglia Cybo e delle monete di Massa di Lunigiana. Pisa, 1808.
  2. L. c. tav. III, n. 1 e 2.
  3. Viani, op. cit., tav. V, 6.
  4. Bazzi e Santoni, Vade Mecum, ecc. pag. 107.