E ssettimo madrimonio

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Giuseppe Gioachino Belli

1831 Indice:Sonetti romaneschi I.djvu sonetti letteratura E ssettimo madrimonio Intestazione 20 dicembre 2022 75% Da definire

L'uffizziale francese La santa commugnone
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1831

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E SSETTIMO MADRIMONIO

     Saria bbuscìa de dì che cquasi tutto
Quello che ss’è inventato er padreterno
Nun zii1 cór zu’ perchè. L’istate è assciutto
Perchè vvòrze creà zzuppo l’inverno.

     Perchè ha ccreato er porco? p’er presciutto.
Perchè la carn’umana? p’er governo.
Perchè li turchi? pe’ ccavà un costrutto
Dell’antro Monno e nun spregà l’inferno.

     Ma cquanno fesce er zanto madrimonio,
Pe’ nnun fajje2 sto torto che ddormissi3
Bisogna dì cche lo tentò er demonio.

     Certo chi ppijja mojje è un gran cazzaccio:
E ha rraggione er francese che ssentissi4
Ch’er madrimonio lo chiamò marraccio.5

9 dicembre 1831 – D’er medemo

Note

  1. Sia.
  2. Fargli.
  3. Dormisse.
  4. Sentisti per “udisti„.
  5. Mariage. Il marraccio è “un gran coltello da colpire di taglio: specie di piccola mannaia„.