Edipo re (Sofocle - Romagnoli)/Primo stasimo

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Primo stasimo

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Sofocle - Edipo re (430 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1926)
Primo stasimo
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PRIMO CANTO INTORNO ALL’ARA

coro
Strofe I

Chi mai la fatidica rupe di Delfi accennò che compieva
con mani cruente l’orribile scempio1?
È tempo che il passo alla fuga
485rivolga precipite, come
corsiere dal pie’ di procella:
ché su lui con la fiamma e la folgore
il figliuolo di Giove s’avventa;
e insieme lo incalzano le Parche implacabili.

Antistrofe I

490Or or balenò da le nevi parnasie ben chiara una voce:
che insegua ciascuno l’ignoto assassino,
ch’or sotto foreste selvagge,
per antri e dirupi, s’aggira
a guisa di toro sperduto:
495derelitto, con pie’ derelitto,
per fuggire i responsi di Delfo;
ma questi ognor vigili
d’intorno gli svolano.

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Strofe II

Cose terribili, cose terribili l’augure savio ci disse; ignoro
500s’io debba accoglierle, se rifiutarle. Dir che posso io?
M’abbandono all’alate speranze, né il presente vegg’io,
 né il futuro.
Qual contesa fra i figli di Pòlibo2
è mai surta, e la stirpe di Làbdaco?
Né al passato, né all’oggi mirando,
505so ragione veder ch’io m’opponga
alla fama ch’Edipo circonda
tra le genti, ed ultor pei Labdàcidi
dell’oscuro misfatto io m’eriga.

Antistrofe II

Giove ed Apolline certo ben veggono tutte le umane cose e le
 intendono;
510ma che un profeta, mortale anch’esso, piú di me valga,
è giudicio lontano dal vero: ché di senno può sempre un
 mortale
superare un mortale. Oh, se prima
ben non veggo che un detto è veridico,
mai non sia ch’io consenta a chi biasima!
515Bene io scòrsi la vergine alata3
su lui muovere; e saggio alla prova
parve; e a Tebe diletto: ond’io taccia
di tristizia non mai gli darò.




  1. [p. 336 modifica]Pag. 36, vv. 482 sgg. - Accenna al riferito responso di Apollo, il cui tempio in Delfo era sul monte Parnaso.
  2. [p. 336 modifica]Pag. 37, v. 502. - I figli di Pòlibo, cioè Edipo che si credeva ed era creduto figlio di Pòlibo, re di Corinto; cfr. vv. 776 sgg.
  3. [p. 336 modifica]Pag. 37, v. 515. - La vergine alata è la Sfinge che il coro vide quando mosse su Edipo per proporgli il noto enigma.