Edipo re (Sofocle - Romagnoli)/Terzo episodio

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Terzo episodio

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Sofocle - Edipo re (430 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1926)
Terzo episodio
Secondo stasimo Terzo stasimo
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Dalla reggia esce Giocasta, seguita da ancelle, che recano fiori
e cassette d’aromi.


giocasta
O principi di Tebe, io m avvisai
di recar questi serti e questi aromi
al tempio degli Dei. Ché troppo ondeggia
fra crucci d’ogni sorta il cuor d’Edipo,
915né dal passato, come far dovrebbe
un uom di senno, giudica il presente;
ma chi dice paure, a quelle è preda.
Or, come a nulla i miei consigli valsero,
supplice vengo, o Licio Apollo, a te,
920che piú prossimo sei, con questi doni.
Tu a noi matura qualche esito lieto,
ché noi, vedendo sbigottito l’uomo
che la nave reggea, tutti tremiamo.

Giocasta arde incensi sull’ara. In questa giunge il messo di Corinto,
vecchio pastore, e si rivolge ai vecchioni del coro.


il messo di corinto
Amici, chi di voi saprebbe dirmi
925ov’è la casa del sovrano Edipo?
E il sovrano, dov’è? Sapete dirmelo?

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corifeo
Questa è la reggia; ed il sovrano è in casa:
madre dei suoi figliuoli è questa donna.
messo
Avventurata sia, viva fra genti
930avventurate, la feconda sposa!
giocasta
Anche a te la ventura, ospite! Degno
l’augurio te ne fa. Quale occorrenza
a noi ti spinse? O che novelle rechi?
messo
Per il tuo sposo e per la reggia, fauste!
giocasta
935Quali, queste novelle? E donde giungi?
messo
Da Corinto. E letizia i detti miei,
come no?, t’addurranno, e insiem dolore.
giocasta
E quale evento ha tal potere ambiguo?

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messo
Gli abitanti dell’Istmo eleggeranno
940sovrano Edipo: tal voce correva.
giocasta
E come? Piú non regna il vecchio Pòlibo?
messo
No: ché lo serra entro la tomba morte.
giocasta
Che dici? Morto è veramente Pòlibo?
messo
Se non ti dico il vero, io stesso muoia!
giocasta
945Ancella, e non t’affretti? Entra, e la nuova
reca al signore! — Oracoli del Nume,
dove siete? Da lungo tempo Edipo
quell’uom fuggiva trepidando sempre
che ucciderlo dovesse; e quegli or muore
950naturalmente, e non per mano sua!
L’ancella entra in fretta; e quasi subito esce Edipo.
edipo
Perché, Giocasta, sposa dilettissima,
fuor della casa, m’hai chiamato qui?

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giocasta
Odi quest’uomo, e vedi quanto valgano
i venerandi oracoli del Nume!
edipo
955Chi è costui? Quali novelle reca?
giocasta
Vien da Corinto, ad annunziar che Pòlibo
tuo padre è spento, e più non è tra i vivi.
edipo
Che dici? A me tu stesso, ospite, parla!
messo
Se tal notizia chiaramente vuoi
960sùbito udire, egli è defunto, sappilo.
edipo
Fu per frode o per morbo, il suo trapasso?
messo
Vetuste membra un piccolo urto prostra.
edipo
Da morbo dunque fu consunto, misero!

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messo
E dagli anni: ché molti ei ne contava.
edipo
965Veh, veh, Giocasta! A che piú la fatidica
fiamma di Pito consultare, e i gridi
degli uccelli, onde a me venne il presagio
che ucciderei mio padre! E questi or, morto
giace sotterra; ed io son qui; né arma
970ho toccata — se pur non l’avrà spento
brama di me: ché per ciò solo, spento
da me dirlo potresti. Ed ora Pòlibo
giace vicino all’Ade, ed i responsi
scemi d’ogni valore ha seco addotti.
giocasta
975Non te lo predicevo io da gran tempo?
edipo
Vero è! Ma dal terrore ero sviato!
giocasta
Or non volerlo piú nel seno accogliere!
edipo
Che? Non temere di mia madre il letto?

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giocasta
Che mai dovrà temere un uomo a cui
980ride la sorte, se chiara scienza
del futuro non c’è? Val meglio vivere
come ciascuno possa, alla ventura.
Non paventare le nozze materne!
Molti già dei mortali in sogno giacquero
985con la lor madre. Chi non presta fede
a queste ciance, quei vive tranquillo.
edipo
Se colei non vivesse ond’io son nato,
in tutto i detti tuoi giusti sarebbero.
Ma vive ancora; e per ben che tu parli,
990possibile non è ch’io non paventi!
giocasta
Pur, la morte del padre è gran sollievo!
edipo
Grande, lo intendo; ma la viva io temo.
messo
E qual donna vi fa tanto sgomenti?
edipo
Mèrope, che consorte era di Pòlibo.

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messo
995E quale cosa è in lei che vi spaventa?
edipo
Un celeste responso orrido, o vecchio!
messo
Si può dire? O nessun deve saperlo?
edipo
Certo, si può. Febo predisse ch’io
giacerei con mia madre, e verserei
1000con queste mani il sangue di mio padre.
Perciò da lungo tempo assai lontano
tenni da me Corinto. E fui felice,
sebben vedere i genitori è dolce.
messo
Per questo da Corinto esule andavi?
edipo
1005Certo! Per non uccidere mio padre.
messo
E perché non dovrei da tal terrore,
scioglierti, o re? Non ti son forse amico?

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edipo
Ne otterresti da me degna mercede!
messo
E con tal speme io venni qui: che tu
1010tornassi in patria, ed io m’avvantaggiassi.
edipo
Presso alla madre mia non tornerò.
messo
Figlio, non sai quel che tu faccia! È chiaro!
edipo
Che dici? In nome dei Celesti, spiègati!
messo
Per questo tu non vuoi tornare in patria?
edipo
1015Chiaro Febo mi die’ questo responso!
messo
Per evitar la consanguinea macchia?

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edipo
Sí, vecchio: è questo il mio sgomento eterno.
messo
Oh, tu sapessi come tremi a torto!
edipo
A torto? E come, se son loro figlio!
messo
1020Come? Pòlibo a te non era nulla!
edipo
Che dici? Padre mio non era Pòlibo?
messo
Come ti sono io: né più né meno.
edipo
Saran tutt’uno il padre ed un estraneo?
messo
Né io né lui t’abbiam data la vita!
edipo
1025E perché dunque mi chiamava figlio?

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messo
Da queste mani t’ebbe in dono, sappilo.
edipo
E il dono d’altrui mano tanto amò?
messo
La mancanza di figli a ciò l’indusse.
edipo
E tu, mi comperasti, o mi trovasti?
messo
1030Del Citeron fra i gioghi io ti rinvenni.
edipo
Come mai ti trovavi in quelle parti?
messo
Quivi alle greggi alpestri ero preposto.
edipo
Pastore per mercede andavi errando?
messo
Ed in quel tempo, o figlio, io ti salvai.

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edipo
1035Fra che guai mi trovasti? Fra che doglie?
messo
De’ tuoi pie’ le giunture a te lo dicano.
edipo
Ahimè! Perché l’antico mal rammemori?
messo
I pie’ forati a sommo io ti disciolsi.
edipo
Sí: dalle fasce il turpe marchio io m’ebbi.
messo
1040E da tale sciagura il nome avesti.
edipo
E fu mio padre, dimmi; fu mia madre...
messo
Non so: meglio saprà chi a me ti diede.
edipo
Altri mi diede a te? Non mi trovasti?

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messo
Punto! Un altro pastore a me ti diede.
edipo
1045Chi fu costui? Puoi tu significarmelo?
messo
Dicevano che servo era di Laio.
edipo
Dell’antico signor di questa terra?
messo
Appunto! Mandriano era di quello.
edipo
Ed è vivo, costui? Posso vederlo?
messo
al popolo
1050Voi della terra lo saprete meglio.
edipo
V’è tra i presenti alcun che il mandriano,
di cui parla quest’uomo abbia veduto,
o per i campi, o qui fra noi? Parlate!
L’occasïon di rintracciarlo è questa.

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corifeo
1055Altri, non è, credo io, se non quell’uomo
che tu veder già desiavi; e meglio
d’ogni altro, dir te lo potrà Giocasta.
edipo
Giocasta, l’uom che costui dice, credi
sia quello che chiamar facemmo or ora?
giocasta
1060Perché lo vuoi sapere? Non curartene!
Non riandare queste ciance inutili!
edipo
Mai non sarà che, tali orme scoperte,
io l’origine mia non metta in chiaro!
giocasta
Non cercar più, no, per gli Dei, se cara
1065t’è la tua vita! Il mal ch’io soffro basti!
edipo
Fa’ cuor! Se per tre madri io discendessi
tre volte servo, sarai tu men nobile?
giocasta
Dammi ascolto, ti prego! Non far ciò!

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edipo
Non veder chiaro in tutto ciò? Non posso.
giocasta
1070So quel che dico! Il meglio io ti consiglio.
edipo
Questo meglio da un pezzo il cuor mio cruccia!
giocasta
Ah! chi tu sei, mai tu non sappia, o misero!
edipo
Qui guidi alcuno il mandrïano! E questa
s’esalti pur della sua ricca nascita.
giocasta
1075Ah, sciagurato, sciagurato! Posso
dirti questo soltanto, e nulla piú.
Esce disperata.
corifeo
Perché partita è la tua donna, spinta
da selvaggio dolore, o Edipo? Io temo
che dal silenzio gravi mali scoppino.

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edipo
1080Sarà quel che sarà! Ma ben voglio io
conoscere il mio sangue: e sia pur vile.
Essa, che, vera donna, è tutto orgoglio,
arrossirà della mia bassa nascita:
io non m’adonterò: figlio mi reputo
1085della Fortuna, che mi fu propizia.
Da tale madre nacqui, e meco gli anni
crebbero, e me da gramo grande resero.
Perché cercar la mia stirpe non debbo?
Tale nacqui: altro mai non diverrò!
Entra nella reggia.