Esempi di generosità proposti al popolo italiano/Dolcezza del perdono/XIII

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Dolcezza del perdono - XIII

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[p. 25 modifica]Presero dunque le cose da offrire, come il vecchio dolente consigliava; e del danaro due tantì, e Beniamino (e quanto piansero tutti nelle dipartenze! e come rimase quel povero [p. 26 modifica]vecchio solo!); e andarono in Egitto; e furono dinnanzi a Giuseppe. Quand’egli li vide, e vide che c’era Beniamino con loro, ordinò apparecchiassersi a tutti le mense; mangerebbero tutti seco. Il maggiordomo ubbidì, e fece entrare quei pastori semplici e impauriti. Ond’eglino dicevan tra loro: «Per causa di quel denaro che si è riportato col carico, ci fanno passare qui per metterci, con questo pretesto di quest’accusa, in servitù tutti quanti». E appena messo piede nelle soglie del palazzo, dissero al maggiordomo: «Sentite, signore, preghiamo. Noi siamo stati qui un’altra volta a comprare grano; e, tornandocene, sciogliendo i sacchi, ci trovammo dentro il danaro: ed ecco ve lo riportiamo. E n’abbiam dell’altro per comprare il grano che ci fa di bisogno. Noi non sappiamo chi possa aver messo quel primo dentro ne’ sacchi». Ma egli rispose: «Sia pace con voi; non temete. Il Dio vostro, il Dio del padre vostro, mise quel danaro là dentro; perchè, quanto all’aver pagato, io lo so che pagato avete». E condusse Simeone, che lo vedessero; e si abbracciarono, confusi di grande allegrezza. Li fece dunque entrare, e portar acqua che si lavassero i piedi, com’era uso a que’ tempi. E anco alle loro bestie fu dato mangiare.