Esempi di generosità proposti al popolo italiano/Dolcezza del perdono/XV

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Dolcezza del perdono - XV

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[p. 27 modifica]Poi, asciugatosi gli occhi, e fattosi forza, tornò da loro, ordinò mettessesi in tavola. A una tavola sedette Giuseppe, a un’altra i fratelli secondo l’età; primo il maggiore, ultimo il più giovanetto: a altra tavola i signori d’Egitto; perchè gli Egiziani stimavano cosa illecita mangiare in compagnia degli Ebrei. Bisognava scendesse Gesù Cristo e c’insegnasse a convivere fraternamente con tutti, a pregiare tutte le nazioni del mondo come prossimi nostri, cioè vicini al nostro cuore, e amati da Dio; c’insegnasse che nessuna nazione è principe dell’altra, ma tutte come una famiglia; e chi uguale non si stima, è minore; chi si stima da meno e chiede a Dio l’incremento della propria dignità, si rende meritevole d’esser grande. Sedettero dunque; e mangiavano: ed erano confusi, e come storditi. [p. 28 modifica]Giuseppe faceva le parti e mandava; e la parte di Beniamino era sempre cinque volte più abbondante che le parti degli altri fratelli. E mangiando e bevendo, fecero cuore alquanto: ma sempre si meravigliavano nei loro pensieri.