Favole (La Fontaine)/Libro terzo/XVI - La Donna annegata

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Libro terzo

XVI - La Donna annegata

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Jean de La Fontaine - Favole (1669)
Traduzione dal francese di Emilio De Marchi (XIX secolo)
Libro terzo

XVI - La Donna annegata
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Se una donna cercasse d’affogare,
io disapprovo sempre quella gente
che dice: "Lascia fare,
le donne sono meno che niente".
5Questo dispregio per il debol sesso
dirò, se mi è permesso,
un sentimento cinico mi pare,
ché a queste donne tanto disprezzate
le gioie noi dobbiam più delicate.
10E ciò premesso,
udite il caso d’una donna sciocca
che si gettò a morir dei pesci in bocca.

Inteso il buon marito un caso tale,
volendo il caro corpo ripescare
15per fargli il funerale,
in riva al fiume in aria disperata
chiedeva alle persone
notizie della sua donna annegata.

Qualcuno, che sentinne compassione,
20di seguitar gli disse la corrente,
che il corpo avria trovato certamente.
Ma fuvvi anche un burlone
che disse: - È tempo perso:
avrà la donna per contradizione
25il fiume risalito in senso inverso -.

Non era forse il tempo di scherzare,
ma l’uom avea ragione.
Chi nasce - e non soltanto il gentil sesso, -
con questo vizio radicato in l’ossa,
30sempre contradirà fino alla fossa,
e forse anche più in là, se gli è permesso.