Libro quinto - Capitolo 60
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17 settembre 2008
75%
letteratura
<dc:title> Filocolo </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator>
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Filocolo - Libro quinto - Capitolo 60 Giovanni Boccaccio1336
Libro quinto - Capitolo 60
I giovani baroni, che ad altre cose credeano costui dovere riuscire nel principio del suo parlare, udendo queste cose si maravigliarono molto, e guardando al ben dire di costui, similemente così com’egli, conobbero grazia di Dio nella sua lingua essere entrata; e i nobili animi, i quali mai da quello di Filocolo non erano stati discordi, così come nelle mondane e caduche cose aveano con lui una volontà avuta, similemente di subito con lui entrarono in un volere della santa fede, e ad una voce risposero: - Alti meriti ne rendi a’ lunghi affanni: sia laudato quel glorioso Iddio, che con la sua luce la via della verità t’ha scoperta. Fuggansi le tenebre, e te, essendo duce, seguiamo alla luce vera. I vani iddii e fallaci periscano, e l’onnipotente, vero e infallibile Creatore di tutte le cose, sia amato, onorato, adorato e creduto da noi. Venga il vivo fonte che dalle preterite ordure, nelle quali come ciechi dietro a cieco duca siamo caduti, ci lavi, e facciaci Iddio essere manifesto -.