Fiore/LXX

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LXIX LXXI
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L’Amante e Amico.

     — «Po’ mi convien ovrar di tradigione
e a te pare, Amico, ch’i’ la faccia,
i’ la farò, come ch’ella mi spiaccia,
4per venir al disú di quel cagnone.
Ma sí ti priego, gentil compagnone,
se sai alcuna via che sia piú avaccia
per Malabocca e’ suo’ metter in caccia,
8e trar Bellaccoglienza di pregione,
     che tu sí la mi insegni, ed i’ v’andrò,
e menerò con meco tal aiuto
11ched i’ quella fortezza abbatterò.»
— «E’ non ha guari ch’i’ ne son venuto»,
rispuose Amico, «ma ’l ver ti dirò,
14che s’i’ v’andai, i’ me ne son pentuto.»