<dc:title> Fra l’altre cose non lievi a portare </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Bindo Bonichi</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject>sonetti</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Fra_l%27altre_cose_non_lievi_a_portare_(1862)&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20220827222851</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Fra_l%27altre_cose_non_lievi_a_portare_(1862)&oldid=-20220827222851
Fra l’altre cose non lievi a portare Bindo BonichiXIV secoloLe Rime di Cino da Pistoia.djvu
Fra l’altre cose non lievi a portare
È ’l mercenar veder tosto arricchito,
E l’uom che di fiorini è mal fornito
Far del superbo e voler grandeggiare, 5 E ’l ricco stolto alla ringhiera andare
(Vuol senneggiar, e scendene schernito),
La femmina che ha il quarto marito
Di castità volersi glorïare.
Ancora: ed è vie maggior ricadìa 10All’ignorante veder dar sentenza
Di quella cosa che non sa che sia;
Il mal volpon, che par di penitenza
Ed è vasello di ipocrisìa,
Udir giurare in buona coscïenza.