Gazzetta Musicale di Milano, 1843/Suppl. al N. 11

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Suppl. al N. 11

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[p. 45 modifica]Supplemento ut V. li sarà sempre un’irregolarità, e non sarà mai ammissibile senza urto del buon senso. Quindi apparisce che lo scopo del signor Quadri, cioè quello di dare agli accordi un epiteto rispondente alla loro natura armonica, non è stato pienamente conseguito. Diverso, e, a mio avviso, più lodevole è lo scopo della nomenclatura generalmente ricavata, giacché è precipuamente diretta a semplificare la teoria. Vediamo ora se questa abhia maggior fortuna. Noi chiamiamo dissonanti tutti gli accordi di settima e di nona indistintamente:.° perchè tutti si presentano sotto la stessa forma; 2.° perchè tutti contengono almeno una nota che chiama un conseguente; 3.° perchè tutti esigono una risoluzione conforme; 4." perchè tutti, salvo alcune eccezioni, amano la preparazione; 5." perchè, come seguita da tutto ciò, tutti sono maneggiati a un dipresso nella stessa guisa. Ilo detto che tutti amano, e non esigono la preparazione, perciocché, sebbene gli accordi dissonanti naturali non vadano soggetti ad essere preparati, tuttavia sonvi molti casi, nei quali un maestro darebbe opinione poco favorevole di sè, ove non li preparasse. Io potrei citare un’infinità di questi casi, ma credo che basti alPuopo il seguente brano diPartimento delP. Mattei: D’altra parte l’Accordo di quinta diminuita con settima si usa non di rado senza E l’accordo di terza minore con settima si usa medesimamente, sebbene con minor frequenza. Esempio tolto da Rossini, in cui tale Accordo ha luogo nel modo minore: Altro esempio tolto da Bellini, in cui lo stesso Accordo ha luogo nel modo Senza ciò, siccome ho dimostrato in altro luogo (’*), non v’ha settima o nona di un i accordo qualunque, la quale, trattata a i nota di passaggio, non possa di Fon. c Tratt. d’Accomp. di L. Rossi. usarsi senza preparazione. Se dunque gli accordi dissonanti naturali vogliono essere talvolta preparati, e i dissonanti artificiali (contro il precetto del Quadri, che vuole in essi la preparazione siccome cok-dizione inevitabile) possono talvolta esimersene, io dico che le anomalie della preparazione debbono considerarsi come eccezioni, posto che, in quanto al resto, tutti gli accordi di settima e di nona hanno indistintamente una legge sola che li governa. Dal che vuoisi inferire che una nomenclatura diversa, quantunque bene appropriata a dare un’idea esatta della natura armonica degli accordi, complicherebbe, anziché semplificare, questa parte della teoria; e che, per conseguenza, i Teorici che non isfuggono il biasimo del signor Quadri, non hanno commesso l’errore madornale di che sono accusati. Del resto le questioni sulla nomenclatura, quando non sono profittevoli per l’arte, non riescono se non a logomachie inutili, e sarà sempre ottimo consiglio il tenersene lontani Comunque siasi, il nostro autore classifica fra gli accordi dissonanti quelli solamente che io ho chiamati dissonanti artificiali. E, spiegate le tre condizioni (secondo lui, tutte inevitabili) perii loro uso, cioè la Preparazione, la Percussione e la Risoluzione^ fa la ricapitulazione di quanto precede. Dov’è notabile ch’egli dice che l’accordo di terza minore con settima minore non è costruibile se non sul secondo grado della scala, senza uscir dal tuono, forse dimenticatosi che poco prima avea detto che tale accordo s’incontra sul 2.°, 5.° e 6.° grado. Possibile che in questo caso egli riconosca una differenza fra incontrare e costruire! Dopo la ricapitolazione passa a vedere l’uso più speciale che si fa de’ suoi tre accordi dissonanti; e dice che s"‘ impiegano particolarmente nelle così dette Progressioni armoniche. Lettore, sai tu il perchè con accordi dissonanti si facciano progressioni armoniche? Se noi sai, il signor Quadri te lo dirà. Egli è perchè gli accordi di sèttima, essendo forniti o di note sensibili, o di note dissonanti, richiedono necessariamente il passaggio ad un altro accordo. Ti capacita? Ma lascia da parte questo paralogismo, e piacciati andar a vedere gli esempi delle promesse progressioni armoniche, e troverai invece esempi di circoli armonici (2). Il fatto sta che qui mi par di vedere il signor Quadri più impaccialo che un pulcin nella stoppa. Egli cammina pur non sapendo per qual verso si diriga, finché riesce agli esempi che ho detto. E così a un dipresso dovea succedere, poiché le sue idee sulle progressioni sono ben altrimenti che distinte, come si può giudicare anche soltanto dalla definizione che ne dà. «La Progressione «egli dice «consiste in una serie di accordi «concatenati tra loro sia col mezzo di «suoni comuni, sia col mezzo di note «sensibili, sia col mezzo di note disso«nanli. «Tale sarebbe un rettorico, il quale, volendo definire verbigrazia il sillogismo, dicesse che consiste in una serie (1 ) Chi avesse vaghezza di conoscere più addcnlro la niuna importanza di una nomenclatura degli accordi, conforme a quella proposta dal Quadri, consulti l’opera intitolata: Fersuch cincr geordneten Theorie cler Tonsetzkunst, von Gfr. Weber. Tom. 1, pag. 279 e scg. _ (2) V. il Tati, d’Arni, di B. Asioli (scc. ediz.), e dalle pag. 30 c 41 capirai che cosa s’intenda per Circolo armonico e per Progressione. di parole collegate fra loro sia col mezzo f di nomi, sia eoi mezzo di verbi, di pre- f posizioni, di congiunzioni, ecc. Fin qui il signor Quadri ha dichiarato, j o ha creduto di dichiarare la teoria completa dell’armonia propriamente detta. La lezione decima concerne l’accompagna■:nto della scala e le cadenze; ed in certo essa per un verso non è he una appenij specie di corollario, per l’altro dice di tutto ciò che è stato discorso nelle sei lezioni precedenti. Giacché su questa lezione v’è poco a ridire, ed anco questo poco non è gran fatto rilevante, il passerò volentieri sotto silenzio. Nè molto mi fermerò sulle lezioni rimanenti, sì perchè trattano di materie meno essenziali, come perchè è oggimai tempo di terminare. Onde, esaminati Brevemente alcuni punti controaii affretto di vertibili di maggior peso, i venire a conclusione. (Sarà continuato.) Luigi Rossi. CRITICA RIELO DRAMMATICA IIiDECJOWflBA Bramili# lirico «li X. (ìmihioxh posto m intiMira «lai ITI. A. 1TI.«.iii.mxi, riprodotto la mera «li martedì scorso sulle scene della Scala. Che direm noi di questa nuova apparizione, noi cosi amici del linguaggio della (ode, così alieni da quello del biasimo?... E una nuova vittima immolata sull’altare del falso idolo della musica. Ella fu colpita da quelle stesse mani che avrian dovuto difenderla. Molti furori coloro che la condussero al luogo del sagrificio. Primo il poeta che diede un novello esempio della lagrimevole meschinità a cui a’ giorni nostri spinsero alcuni la poesia melodrammatica, spogliandola d’ogni bellezza e coprendola di cenci d’ogni tristo colore. Poi il compositore che, per quanto ne sembra, si abbandonò all’esercizio dell’arte unicamente confidando nella forza del proprio ingegno, forse non abbastanza provveduto di quella positiva educazione che solo si raggiunge con un regolare ordine di sludj. L’opera, che fu in origine creata per il teatro italiano di Parigi, era stata scritta per le voci di Rubini, di Tamburini e di Giulietta Grisi. Alla riproduzione che ne fu data tra noi, la parte di Rubini fu ridotta per la voce d’un contralto; e se una tale metamorfosi si potesse fare senza capitalmente danneggiare il complesso lo vede ciascuno che sappia quale diversità di carattere passa tra il canto d’un tenore e quello d’un contralto; l’uno lutto fatto per salire, l’altro fatto solo per discendere. Da ciò, riteniam noi, è derivato il maggior pregiudizio per cui la rappresentazione ebbe sì modesto incontro la sera di martedì. Del rimanente, se dell’indole della composizione possiam aggiungere qualche parola, diremo che per quanto si vada ragionando a prò dell’antica semplicità e contro ogni idea d’incremento, le musiche | puramente melodiche non trovali troppo 1 favore presso quei pubblici che hanno | provato come lo studio e l’armonia siano ( [p. 46 modifica]mm

m ) indispensabili alla formazione d’un"’ opera > veramente pregiabile. Se non erriamo, il, lavoro del signor Marliani è in questa parte | manchevole, e l’avremmo stimato perciò difettoso quand’anche la vigoria della sua mente gli avesse inspirate idee più vive, più energiche, più colorite di quelle che non abbiamo udito in questo suo nuovo saggio. Chi per altro produsse il Bravo mostrò di avere un ingegno che non può rimaner senza nome, ove il sussidio della scienza e dell’arte venga ad essere compagno ai doni privilegiati della natura. POLEMICA. Riproduciamo testualmente l’articolo che fu inserito nella France musicale del 20 febbraio a proposito della nuova opera del maestro Verdi. «On vient de représenter à Milan i Fornii bardi alla prima Crociata, nouvel opéra «du maestro Verdi. Rien de plus pauvre «que cet ouvrage sous le rapport de «la science, nous écrit notre correspon«dant. Le contrepoint y est ignoré d’une «manière impardonnable, et le bruit as«sourdissant des instrumens de cuivre et «de la grosse caisse, ne réussit pas à ca«cher le vide de l’orchestration. Madame «Fressoliui (sic) n’ayant pas à chanter, «crie à tue-tète du commencement à la «fin. Guasco, ténor, et notre Dérivis, «y sont presque effacés». Questa nostra Gazzetta ha già emessa abbastanza estesamente la sua opinione sull’opera di Verdi, perchè si creda necessario di scendere a nuove analisi, che valgano a smentire le straordinarie asserzioni del corrispondente della France. 1) altronde l’idea di accettare una lotta di opinioni e di giudicii con chi palesa od uua strana animosità od una incredibile ignoranza, è troppo contraria ai nostri principii, ed al rispetto che dobbiamo a noi stessi. Se una sovverchia gelosia nazionale, o le più biasimevoli ispirazioni dell’intrigo, dettarono quelle parole, noi non possiamo far nulla di meglio che sottoporle senza commenti alla condanna ed alla riprovazione del pubblico. La discussione è impossibile quando l’oppositore passa al di là dei limiti della critica maligna, per isfoggiare la critica impudente. Non si può mentire con maggiore sfrontatezza di quanto lo faccia il corrispondente della France, giacché, ommettendo tutte le riflessioni che possano riguardare la parte artistica, ciò che il corrispondente dice della parte esecutiva non è di una ributtante falsità? Giammai la Frezzolini suscitò come in quest’opera l’entusiasmo d’un pubblico, che la proclama unanimemente attrice e cantante di prim’ordine} giammai Guasco eccitò più altamente l’approvazione degli spettatori quanto nei brani scritti per esso da Verdi, e se il notre Dbiuvis non ottiene tutto il successo nella nuova opera, la colpa non sembra certo del maestro. La conchiusione di queste poche linee si è dunque, che noi possiamo dire francamente, senza esitanza e coll’appoggio delle opinioni generali e individuali all anonimo corrispondente della France, chiunque voi siate, o signore, voi avete stra) namenle mentito! Noi speriamo che queste ■ parole andranno al loro indirizzo, giacché j ci spiacerebbe che ogni opera non avesse j un’equivalente ricompensa. B— i. CARTEGGIO. Firenze 2 Marzo 4843. Per due mesi mi tenni in silenzio avendo in animo di darvi ai primi della quaresima i più circostanziati ragguagli di tutti gli avvenimenti musicali che nel carnevale fossero accaduti in questa Città. Ma i nostri giornalisti avendone ornai esuberantemente parlalo, anco costi sento che siete venuti in cognizione della maggior parte di quei fatti di cui voleva intrattenervi. Poco più dunque potrò dirvi su questo proposito, se non che dagli apparecchi che cransi fatti, c dai piani già stabiliti precedentemente, io mi aspettava dei risulta menti per l’arte musicale anco più vantaggiosi di quelli che mi sia sembrato in ultimo di riconoscere. Dei tre teatri di musica che si aprirono al pubblico in questa passata stagione, ciascuno parea avesse in mira un differente scopo, una varia missione d’arte. Il maggiore dilessi, quello di via della Pergola cioè, prefiggeasi di perfezionare sempre di più la già incominciata fusione, o l’amalgama del nostro gusto c delle nostre comuni intelligenze musicali italiane, col gusto, e con le intelligenze musicali oltramantanc. Ma il progetto se non falli, non può dirsi che felicemente riuscisse nel suo totale, perchè io credo che a creare delle nuove intelligenze vi abbisognino delle superiori intelligenze, le quali propriamente quivi non comparvero nell’andamento generale delle operazioni. Il teatro Alfieri, preso in accollo con un fine tutto filantropico da un illustre veterano fra gli atleti dei cantori teatrali, ebbe in mira di creare dei nuovi attori-cantanti, e perciò prese ad esperimentarc, ma non con troppo accorgimento, un numero d’esordienti, fra i quali appena uno giunse in porto, mentre gli altri naufragarono. La massima cura poi dell’altro teatro, cioè del teatro Leopoldo, fu quella soltanto di intrattenere il pubblico in quasi tutte le sere con variati divertimenti che dovcano offrire due diverse compagnie di cantanti, l’una per I’ Opera seria, l’altra per l’Opera buffa. Ed a questi in folla si accorreva, ora attirati dalla bella voce della Barbieri-Nini, ora dalla bella musica del Barbier di Siviglia. Tutto quivi riusciva a seconda del principale scopo e dei comuni desideri, meno che vi fu disgraziato il tentativo di una nuova Opera buffa (/ due Ciarlatani) espressamente scritta per questo teatro, c sicuramente non per la mancanza di un distinto talento nel compositore della;musica, ma piuttosto, io credo, per una certa sua trascuraggine abituale. Egli è un danno gravissimo per l’arte che molte persone anc’oggi vi sieno le quali credono che il compor musica sia più facoltà d’istinto che frutto di scienza e di meditazione, e che in ogni tempo l’essere privilegiato, il genio della natura, senza neppure accorgersene sia in grado di improvvisarvi sulla carta le più belle composizioni musicali che si possano udire. Giacché avete incominciato nella vostra Gazzetta a muover rimproveri su tali imperdonabili errori di giudizio, vi prego a continuare perchè io credo esser questo un vero atto di carità. Nelle ultime sere del Carnevale il nostro egregio maestro Ferdinando Ceccherini produsse nella Chiesa di S. Giovannino dei PI*. Scolopi un suo nuovo Oratorio appositamente per tal circostanza composto, di cui mi riserbo a parlarvi in altra occasione. Luigi Fieehianti. Parigi li... 1843. Niente di più terribile, mio caro, del Parigi di questi giorni; i concerti, le feste da ballo, le serate di tutte le specie vi assalgono da ogni lato; per poco che siate diffuso nella società voi vi trovate senza saperlo fra le braccia di una ballerina che vi fa girare in un galoppe infernale, o siete costretto a commovervi, almeno per compiacenza, sotto un torrente di ispirazioni musicali che yi diluviano intorno; invano voi siete geloso della vostra indipendenza, delle vostre dieci ore di letto, dell’incolumità delle vostre orecchie, la musica e il ballo vi tendono mille trabocchelli, vi circondano, vi assediano, vi perseguitano con una insistenza tanto implacabile che dovete per forza rinunziare alla libertà ed al sonno, e raccomandare a Dio la salute del vostro timpano. Voi lo penserete facilmente, che frammezzo ad un frastuono sì diabolico di note e di piedi striscianti, vi dovrà essere qualche cosa di abbastanza osservabile, perchè possa ricscire l’argomento d’una mia lettera. Vi accennerò dunque ciò che v’è di più saliente fra le cento mila novità del giorno, lasciando a voi l’incarico di giudicare fino a qual punto possano meritare il titolo d’importanti. Uno degli croi dei nostri numerosi, troppo numerosi f concerti, è il genovese Sivori, giovane artista innanzi a «cui quasi tutta la stampa parigina abbrucia il suo in-. censo, con una prodigalità quasi violenta. Certo la ge- ( losia nazionale non fe’ tanto tacere la sua voce quanto [ in questa occasione; artista-lione, nuovo Paganini, agitatore di cuori, stupenda meraviglia, sublime, inarrivabile, ecco gli epiteti che accompagnano sempre in certi giornali il nome del Sivori. L’affascinamento della stampa s’è propagato nel pubblico; tutti i grandi concerti di buon genere offrono indispensabilmente nei loro programmi il nome dell’artista di moda, che ha trascorsi cosi tutti i salone delle più alte notabilità, cominciando dalle più aristocratiche per discendere fino alle più politiche. Nell’ultima settimana egli ha suonato da Ponchard, e venerdì da Lablache, eccitando un tumulto d’applausi, c mantenendo vivo il fanatismo che sorge appena egli compare armato del suo eccellente violino. Io ebbi la fortuna di udirlo in questi due ultimi concerti, c v’assicuro clic, senza sottoscrivere a ciò che v’è di troppo frenetico nell’entusiasmo stampato dei nostri giornalisti, rimasi profondamente colpito dalla precisione, dall’ardimento, e dal brio dell’esecuzione di questo violinista. Davvero clic io non oserei asserire che Paganini abbia trovato un rivale, ma crederci di poter dire con ragione che dopo Paganini il Sivori è forse l’unico che meriti d’essere udito. Per terminare di Sivori aggiungerò clic la società dei concerti del nostro Conservatorio, gli ha fatto omaggio di una medaglia d’argento, accompagnata da una lcttcra_pcrfettamcnle gentile e luDel resto gli artisti del teatro italiano, quellidell’Opéra, una miriade di dilettanti vocali ed istrumcntali, compongono il fondo delle nostre accademie. I pezzi migliori dell’opera del Don l’asguale di Donizelti, alcuni brani dell’antico repertorio, un discreto numero di canzonette francesi, che hanuo generalmente una adorabile impronta di famiglia, delle sinfonie, dei concerti di Thalberg, di Listz,diHcrz ecc., riempionoi programmi, che vi vengono presentati all’ingresso. Mio Dio! mio Dio! c quei poveri pazzi che credevano, clic le accademie fossero vicine a spirare! Là dunque! Basteranno degli sbadigli, della noja e la più mortale apatia per uccidere quest’idea che ha qualche migliajo di leste di più dell’antica. L’accademia a Parigi risorta più fresca, più vigorosa che mai,] ha tuita l’impertinenza d’una civetta di venÈ inutile che io vi dia dei dettagli su queste serate in rc-hcmollc o in sol maggiore; esse per isventura si assomigliano tutte; l’artista si trova stretto, soffocato in queste atmosfere bollenti, l’ispirazione gli manca sotto l’impressione degli aliti delle persone che quasi gli si appoggiano addosso, e non ritrova più la sua passione cavalleresca, i suoi slanci arditi e felici, involto coni’è in un frac di panno nero, e colle mani imbarazzate da un pezzo di carta: egli canta presso a poco come il dilettante, insetto musicale di cui spero mi permetterete di non parlare. In questi giorni avemmo pure una sinfonia poetica del sig. Douav. Questo signore s’è messo in testa di rappresentare colle semplici note nientemeno del gran dramma che può essere racchiuso da queste parole, la creazione, la vita e la distruzione. Ci è egli riescito? Ad udire alcuni de’ nostri dittatori estetico-musicali il signor Douay avrebbe raggiunto il suo scopo; egli avrebbe interpretato con un talento straordinario le ilice che doveano essere suscitate da un argomento che racchiude in fine i destini, le gioie, i dolori dell’umanità. Sem’c permesso di dubitare sulla realità di un tale effetto, ad ottenere il quale non basterebbe forse la potenza d’un genio di primo ordine, debbo però accennare che la sinfonia fu molto e largamente applaudita. Ma per ora la carta mi manca ed il sonno m’assale; rimetto quindi le altre, notizie ad una vicina mia lettera. Quando riceverete queste righe sarà quaresima, ed allora, io spero, noi dormiremo in due. G. C. NOTIZIE MUSICALI ITALIANE — Milano. Giuseppe Nicolini, riputato autore del Trajano in Dacia, del Coriolano e di tanti altri melodici sparliti clic verso il principiar del secolo ebbero un successo di voga, moriva in Piacenza sua patria il giorno 1S dello scorso dicembre nella grave età di SO anni, se non erriamo, senza che alcuno de’nostri giornali annunziasse la perdila di lui: perciò il nome di quel ri- j spettabile compositore non figurò nell’elenco statistico ( c necrologio) del 1S42 inserito nel numero 5 di questa * Gazzetta. Alla gentilezza e premura del signor maestro c Giuseppe Prospero Galloni, che con amore si applica < alla bell’arte ed in ispccic al pianoforte, dobbiamo I’ Mi [p. 47 modifica]sere fatti consapevoli della morte del Nicolini, il quale si meritò che i Piacentini lungamente ricordino con onore la memoria di lui, e che un marmo accenni ove riposa la salma dell’artista un di illustre in Europa, delle cui vita ed opere in seguito in questo giornale si darà un sunto biografico. — Nuove pubblicazioni di Musica Sacra. - Mentre nella calcografia Ricordi stanno per essere compite le Selle parole del chiarissimo Mcrcadanlc, non sarò fuor di proposito accennare ad un’altra pubblicazione di musica religiosa clic in questo stabilimento le precedette. Francesco Basily, ora maestro della Cappella Pontificale di S. Pietro in Valicano, e come tutti sanno uno de’ più valenti sostenitori della purità c profondità nelle composizioni da chiesa, testò musicò un Mottetto ossia Offertorio per voce di basso con accompagnamento di organo sopra le parole - Quando orabas cum lacrgniis - andantino gravemente melodioso ed espressivo in cui le frasi cantabili hanno altrettanta soavità clic larghezza, e son rese più efficaci da un ben elaboralo accompagnamento clic nc‘ bassi procede assai maestoso. Il breve pezzo, ai quale ogni cantante da chiesa non mancherà di ricorrere, è posto in do minore, dopo due pagine passa in maggiore c cosi si compie. Dal maestro universalmente apprezzalo, passando ad una cospicua dama milanese clic, per diletto consacrassi alla composizione musicale in cui ebbe ad esser ammaestrata dall’istcsso Basily, allorché occupava il posto di Censore nell’I. R. Conservatorio, si rendano i debili encomi alla signora contessa Nava d’Adda per la recente produzione di due Salmi concertati a -i voci con ripieni ed accomp.0 di organo, di melodie e siile convenienti alla sublimità de’sacri lesti, e perchè essa col più lodevole consiglio persiste nel non curarsi del futile c presto conseguilo effetto della musica di genere brillante, per aspirare al difficile conseguimento degli onori clic, non dalla turba, ma da pochi intelligenti soglionsi tributare a chi nella musica severa fa meditati studj. I due Salmi sono edili dal professore Luigi Scotti. — Napoli. Nel corso di questa quaresima per le cure del Principe di Siracusa c sotto la direzione del maestro Mcrcadantc, si eseguirà lo Slabat Mater di Rossini in un modo degno del sommo compositore. L’introito verrà versato nella cassa degli asili infantili. — Venezia. È imitile estendersi a parlare di un’opera clic, non riveduta, non finita, si volle rappresentare a brani, mentre l’autore giaceva a letto travagliato da una grave malattia, ed accoralo di non aver potuto, giusta l’obbligo da lui contratto, in modo meno deforme terminare il suo lavoro. Dal poco clic si ebbe ad udire non è temerità pronosticare che Gli ultimi giorni di Sull, abbiano ad accrescere la fama del giovine Ferrari, il prode compositore dell’acclamalissimo Candiano IV. — Parma. Se l’Ester d’Engaddi con poesia di Camqualcuno “In ’gli’eswqup "j!sse° mprtuTViiC"feto JSc’Sm è’dTmS?.""Se“ite’,!! i ss S TJ£ O-cS quasi i’.m’l’1 a’ii ili’!’ i ’ilejr’u ’ni’ìic’iceli fteatri uditori; chè altrimenti nelle loro partizioni non vi sarebbe sì terribile frastuono. — Torino. L’Editore Magrini ha pubblicato l’importantissima opera: Pratica d’accompagnamento del Padre Maltci di cui^già ragionossi nel numero 3 di questa anch’csso. si spinge innanzi con pubblicazioni atte ad per pianoforte dell’Urna, allievo del celebre Kummel. Corre voce clic quanto prima a Torino abbiansi ad eseguire alcuni fra i più sublimi componimenti vocali ed istromenlali delie scuole italiana c tedesca dal voto dei dotti qualificati per classici. Abbiamo lusinga che non andrà mollo che questa nostra Gazzetta potrà vantarsi di avere in qualche parte contribuito a dare tra poi eccitamento allo studio dei buoni modelli e all’amore dell’ottima musica de’ migliori maestri antichi. NOTIZIE MUSICALI STRANIERE — Vienna. L’Impresa dell’I. R. Teatro dell’Opera incaricò il maestro Malico Salvi di comporre una farsa in musica per la vegnente stagione di primavera. Essa ha per titolo: la Prima Donna. Il poeta Carlo Guaita, quello stesso che scrisse le - Ispirazioni Viennesi messe in musica da Donizctti, scrivo pure il libretto della suddetta farsa. (Gazz. mus. Viennese). | — Madamigella List e Francesco Liszt. Madamigella List, figlia dell’illustre economista di tal nome, i la quale si perfezionò nell’arte del canto in Milano, e ’ si produsse il carnevale scorso sulle scene di Brescia, ) cantò ultimamente a Francoforte col maggior successo. Fu il ben nolo pianista Francesco Liszt che la presentò nelle più cospicue società di questa ultima città, c si pretende che siano parenti. {ivi). — La Germania conta al presente circa 830 fra grandi e piccoli negozj di musica. — Il concerto del mclofouista Dcssane non corrispose alle aspettazioni, massime in quanto alla scelta dei pezzi di musica. — Il foglio viennese IVanderer ha calcolato che la piacevolissima melodia del coro tinaie del Pelo magico, opera che contò 200 rccitc, venne ripetuta 1002 volte (sei volte in ognuna delle ultime 198 recital. Il medesimo foglio asserisce altresì che in tutte queste rccite, il clarinettista c fagottista dell’orchestra del Teatro Joscphstadt dovettero ascendere c discendere 21,000 gradini per accompagnare il cauto delle Fate dietro la scena. — 1Ik.iii.im). Una nuova meraviglia apparve sul nostro orizzonte musicale già si irradiato da un Rubini, da un Listz e da un Dòhlcr. Il piccolo Michelangelo Russo di Napoli è il soggetto della generale sorpresa per la precoce sua bravura sul pianoforte. — La Compagnia melodrammatica italiana arrivata recentemente a Costantinopoli fu introdotta nel serraglio della sultana Validé, ove esegui il Belisario innanzi a quelle dame che leggevano attentamente durante la rappresentazione il libretto tradotto in turco. L’impressione prodotta dalla musica c dal dramma iialinno su quelle nature, vergini a tali spettacoli, fu singolare; quelle belle circasse, quelle adorabili giorgianc piansero con una ingenuità totalmente asiatica, e l’ima d’esse gettò la sua borsa al povero Belisario per compensarlo di essersi fatto accecare per loro divertimento. — A Dresda fu nominato il successore a Morlacchi, egli è il sig. Wagner, l’autore del Rienzi, che merita realmente quest’alta distinzione accordatagli dal re di Sassonia. — La stampa musicale prende piede a Madrid; in questo momento si pubblicano in quella capitale due giornali assai interessanti; l’uno VIberia musical si restringe particolarmente a tutto ciò che risguarda l’arte, mentre VAmphione matritcnsc fa delle felici escursioni anche nel campo della letteratura prosastica e poetica. — A Ycymar Berlioz ricevette una nuova distinzione. La gran duchessa gli fece dono d’una magnifica tabacchiera per attestargli l’alta sua approvazione polla sua Marche au supplice, da lei udita colla più viva cmoAVVISO MUSICAIiK Avendo il sottosci itlo editore di musica con regolare contrailo fatto acquisto dalV Impresa degli II. lili. Teatri di questa città della proprietà esclusiva dello spartito originale dell Opera I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA dell egregio signor Maestro Giuseppe Verdi (delle cui riduzioni era già proprietario in forza del suo preesistente contratto generale di cessione delle medesime fattagli dall Impresa suddetta) non che della proprietà del libro della poesia del signor Temistocle Solerà, e volendo egli nell estensione del proprio acquisto godere di tutti i privilegi accordali dalle Leggi e massime dalle Convenzioni Sovrane tra i diversi Stati Italiani risguardanti le proprietà dell ingegno, diffida i signori Editori e Negozianti di musica ad astenersi da qualunque ristampa od introduzione di ristampe estere dell Opera suddetta, ed altresi (signori Tipografi e Libraj a non intraprendere la ristampa del suddetto libro della poesia, ed a non introdurne ristampe fatte all’estero. Nello stesso tempo avverte quelle Imprese che bramassero di porre in scena l’Opera suddetta a rivolgersi al sottoscritto onde ottenerne la relativa autorizzazione. GIOVAMI RICORRI DIZIONARIO MUSICALE CRITICO-UMORISTICO Continuazione. Associazione. - Se cerchiamo questa parola nei dizionari della lingua italiana troviamo che significa niente meno che accompagnamento di cadaveri alla sepoltura, la più lugubre delle umane scene, la cadenza del finale dell’ultimo atto del dramma semiserio, la vita; ma nei rapporti che ha questo vocabolo colle materie di un Dizionario musico-umoristico significa l’atto col quale un musicante, pagando una data somma, fa inscrivere il proprio nome Dell’elenco degli associati ad,un Giornale che parli di musica, di teatri, ed acquista con ciò il diritto di ricevere settimanalmente, ibi-ubi, un foglio di stampa sotto fascia, sulla quale, senza pedanteschi riflessi di merito c non merito, devono esser scritti col suo nome i titoli di Professore o di Virtuoso, con un de jure annesso c connesso Egregio, od Esimio, od anche Celebre, se occorre. - E tanti esclamano, gridano contro l’abuso delle parole, le improprietà, la povertà della lingua per cui un vocabolo si fa servire ad esprimer cose che hanno a che far fra loro come la siccità colle natiche di Tcti, ma gli esclamato» hanno torto!; essi gridano perchè non sanno vedere l’essenziale rapporto di simiglianza clic passa fra i due significati in apparenza si disparati. Per bacco! non vi sono forse il cadavere e la sepoltura, e l’accompagnamento anche nel senso musico-giornalistico dell’Associazione Si ride?... Alle prove - Il musico A., sia maschio, c peggio poi se femmina, fa un scmi-fiascosu di un teatro di provincia, ma un provinciale dilettante si presta di buon animo ad un articoletto ove l’esimio A.., ebbe applausi ripetuti, sebbene in quella sera non fosse nella pienezza de’ suoi jiiizzi - La Prima Donna Assoluta B. stonò egregiamente, o scambiò il carattere, p. c. quello di Semiramide niente meno clic con quello di Giulietta, o caricò di gorgheggiami ghiribizzi di vocalizzo un grave Adagio; ma un Procolo scrive una letterina ove l’egregia B. incantò l’intelligente jìubblico col suo eccellente metodo di canto, trasportò all’entusiasmo nel suo Rondò... Il basso G. nel teatro di grosso borgo, cantando nella Semiramide buttò fuori slanci di voce da disgradarne quelli d’un ubbriaco spacca legne, urtò validamente contro l’intonazione, sprezzò da spirito forte la seccatura del ritmo, c poi nella Chiara di Rosembcrg scambiò niente meno che il buffo col pagliaccio; ma tutto ciò non imporla, è un caro mallo, è una gioja clic sta bene in compagnia, tant’è vero che è capace di vuotar bottiglie al pari di chiunque, c quando ha bevuto bene farebbe ridere un sasqflHfluto’nc dice delle grosse; e canta canzoni «la far arrossire un anziana Frine; - insomma è un Genio, è la delizia, l’anima di una buona compagnia; e perciò si fa coraggio c dice ad un Ipsilon corrispondente del Giornale Igse: diga, fame il piacere... Due righe... per li ’l zè un momento... E non si fanno aspettare le due righe ove è scritto clic il basso G, è un Proteo della scena, che sa passare dall’Assiria fierezza di Assur alle piacevolezze di Dulcamara, e più si aggiunge clic |gli applausi furono unanimi, meritati, spontanei, c via via discorrendo. Ora e queste due righe, e l’articoletto pel tenore A, c la letterina per la Virtuosa B. vengono spediti franchi per posta aH’Estensore in capo dell’Igse.: questi che conosce inlus et in cute e gli A. e i B. ci G, avrebbe pur voglia di chiamar lutti per lo meno colla significante G, compresi i Corrispondenti e i Procoli bugiardi, ma, e come si fa?!., sono tutti inscritti su quel benedetto elenco, sono Associali!...;si manda alla stamperia, c presto gli nrticolctti girano pei caffè c... e il Cadavere, c la Sepoltura, c l’accompagnamento non li vedete ancora?... il Cadavere è Madonna verità clic, oppressa da tanti colpi della menzogna, muore c l’accompagnano alla sepoltura l’Impudenza, l’Avarizia, il Procolismo, il Cicisbeismo, il Corrispondentismo, c chiude il funebre corteo, colla testa bassa, avvilito il teatrale Giornalismo, lenendo in inano il Programma d’Associazione.... {Sarà continuato.) Nic. Etisr. Cattaneo. [p. 48 modifica]NUOVE PUBBLICAZIONI MUSICALI. R. STABILIMENTO NAZIONALE PRIVILE©.0 DI GIOVATIVI RICORDI. ALLA PRIMA CROCIATA Dramma lirico di Temistocle Solerà IR Sono pubblicali i seguenti pezzi per Canto con accornp.0 di Pianoforte 44534 Coro di Claustrali, Scena, Aria e Coro di Sgherri, Sciagurata! hai tu credulo, per Basso Fr. 4 -44535 Scena e. Preghiera, Salve Maria! di grazie il petto, per Soprano.... • 2 — 44540 Scena e Cavatina, Lamia letizia infondere, per Tenore • 2 50 44544 Gran Scena, Ma quando un suon terribile, per Basso» 4 50 44645 Rondò-Finale II, Se vano è il pregare, per Soprano 3 50 44547 Scena c Duetto, Teca io fuggoi per Soprano c Tenore 3 75 44550 Visione, In cielo benedetto, per Tenore • 2 -44554 Aria, Fon fu sogno!... In fondo all’alma, per Soprano - 4 75 7 suddetti pezzi sono pubblicati anche per Pianoforte solo, gli altri verranno pubblicati quanto prima, ed in seguito le varie altre riduzioni. Boi risiili Oliera lui ila in tre atti MUSICA DEL M.° CAV. «tifi» Mmim Sono pubblicati diversi pezzi per Canto con accompagnamento di Pianoforte c per Pianoforte solo: il rimanente c le diverse altre riduzioni verranno pubbliLA FIDANZATA CORSA Melodramma tragico in tre atti di S. C’AMMABAVO MUSICA DEL M.° CAV. Sono pubblicati diversi pezzi per Canto con accompagnamento di Pianoforte c per Pianoforte solo: gli altri a completamento, come pure le varie altre riduzioni saranno pubblicate di mano in mano. BIANCA DI Tragedia lirica in quattro parti «Si A. Cneonei MUSICA DEL M.° «Mao mmvQM 305? Gran Scena ed Aria, Era il ciel che in lei in’area, per Baritono... Fr. 5 3058 Scena e Cavatina, Questa lagrima d’orrore, per Baritono " 2 5( 3059 Ree." e Duetto finale. Va crudele ed offri a Dio. per mezzo Soprano c Tenore» 3 — 30C0 Ree.0 c Cavatina, Qui sciogliea, fidente a Dio. per mezzo Soprano 3 71 Ree." ed Aria, Pur fra l’ombre a me sorride. per Tenore» 2 5C Coro d’Introduzione • 4 5C iW aggiunti a Parigi alla sua Opera DAL MAESTRO C GAETAHO DOWISSTTI 44227 ROMANZA, Cari luoghi ov’io passai, per Contralto, composta per la signora Brambilla Fr. 44228 SCENA e DUETTO, Ciel, che dite? Linda è morta! per Tenore e Basso, colla nuova Cabaletta composta pei signori Mario c Lablache 3 7«MOTTETTO «OFFERTORIO per voce di Batwo con aceomp." «li Pianoforte bravcbsco mnm 44226 Fr. 1 50. FANTASIA fJEMl FLAUTO eon accomp.0 «l’Orchestra SOPRI UN MOTIVO DELL’OPERA LINDA DI CHAMOUNIX «li G. DoNiZKm COMPOSTA DA, BBÏCCIAÏ&DI 43679 KB. La G R A N D Sfossi’ In Flette uvee nccotnsiognetnetil ile. Finito MEFODIE DI F. SCHUBERT tensceilte stee Finnofoete solo <&. <2S®W? N. 4. Il Pesciolino.» 2. Il Desiderio di viaggiare. • 3. li Tartaro. • 4. Il fanciullo cieco. • 5. Il Normanno. • 6. Il Cacciatore prigioniero. • 7. Il Lamento del Pastore.» 8. Serenata del Cacciatore. NB. Si vendono separate ed anche unite. 3026 al 33 Fr. 7 50. 111 ilil 1111MII Siotie Piniso et Violon SUR LES MOTIFS ORIGINAUX E. WOEFF» C. DE BÊRiOT N. 4, 3 c 6. Fr. 3 50. cadanno.. 2 C 5.. • 3 75. 4.... 4 44256 al 60 e 44277 ritiot 1rs siei’ Pinttofoi’le nello stile focile GRAND DUO Stoni- Finito et Violoncelle sur IiA REVIVE RE CVPKE nr. V. Halevi wme? et jjaOTa 43923 Op. 73. Fr. j 50. B. La stessa Fantasia per Flauto con accompagnamento di Pianoforte fu già annunciata nel foglio N. 43-44 dell’anno scorso. Stonr Finito et Violoncelle sur EA FAI ORITE «le Donizetti «• tB&WWéì 43924 Op. 74. Fr. 5 50. <mmm hadvmbqo Stolli- le Finito et Violon SUR DES MOTIFS DE l’OPÉRA EE DEC D’OLOAVE de Diluì K 50 ETUDES Siotii’ le Finito (Divisées en 2 Livres) 44438. 4.cr Livre contenant 25 Études. Fr. 42. R.ÉVUE; THÉÂTRALE Collection périodique de Fantaisies élégantes sur les motifs les plus favoris des nouveaux Opéras imite ileiiac Flûtes JOSEPH FAKHE/.CH 44084 al 87 Op. 15 N. 44. Première Fantaisie sur les motifs favoris île l’Opéra MARIA PADILLA de Donizetti • Fr. i» 15. Seconde Fantaisie, idem» i • 46. Première Fantaisie sur les motifs favoris de l’Opéra CORRADO D’ALTAMUBA de Fed. Ricci»!» 17. Seconde Fantaisie, idem I NB. Le antecedenti 43 Fantasie Dall’I. R. Stabilimento Razionale Privilegiato di Paleografia, Copisteria e tipografia Musicale di GIOVAWI RICORRI Contrada degli Ommoni N 4720.