Guida di Castiglione dei Pepoli/XIII

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XIII — La stagione estiva scolastica

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XII XIV

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XIII.

La stazione estiva scolastica

Anche qui come in altri luoghi montani si vedono brigatelle di giovinetti e di fanciulline in modesta uniforme, guidate da una o più persone adulte, che son preposte a guardarli, a custodirli, a dirigerli.

Son fanciulli delle scuole elementari di Bologna, che scelti fra i più meritevoli ed i più bisognosi di respirare le aure vivificanti della montagna, vengon quassù, mercè le cure generose d’un benefico comitato.

Essi appartengono, naturalmente, alla classe dei poveretti, che è pur troppo tanto numerosa. La schiera della giovinetta colonia non è piccola, ma è desiderabile diventi sempre più numerosa, tanto è grande il vantaggio fisico, morale, intellettuale, che i bambini ritraggono da questa villeggiatura, per quanto ne sia breve la durata.

Ciò avverrà, ove la nobile, eletta coorte dei protettori dei fanciulli diventi legione. E sia così!

La carità ponga sotto il suo seno materno le miriadi di fanciulli italiani, cui, seppure ride il ciel di zaffiro, se vivono nelle opulente città, in mezzo allo sfarzo ostentato della ricchezza, pure fortuna fu matrigna, e gli costringe a vivere miseri e grami, [p. 70 modifica]rattristati viepiù dal confronto, che loro è sempre dinanzi, tra la felicità, almeno apparente altrui, e la loro condizione tristissima.

I nostri tempi videro tanti eventi, tante riforme: l’Italia da più di otto lustri scosse il giogo dello straniero e si assise al convito delle nazioni, ma intanto, anche ai nostri giorni, genitori italiani barbari e snaturati affittano, vendono i propri figli, noncuranti della loro salute, della loro vita, del loro onore1.

Si nota però un felice risveglio; si formano numerose e potenti le associazioni protettrici dei fanciulli, associazioni che hanno a scopo curarne l’istruzione, l’educazione fisica e morale, difendere quegli esseri deboli e sacri dalle violenze di qualsiasi genere.

Una delle forme più belle, più utili, più poetiche per aiutare i figli del popolo, è quella dei comitati per le stazioni estive.

Si sottraggono dopo dieci lunghi mesi di scuola, all’aria pesante, all’afa dei giorni canicolari, quei fanciulli, quelle bambine, che se ne credono più meritevoli per i vari rispetti, secondo i criteri prefissi di venir in aiuto di chi più ne ha bisogno, e si dànno all’aria pura, libera, ricca d’ozono, dei monti.

Il vitto sano, abbondante, regolato; il clima eccellente; le belle passeggiate razionalmente, progressivamente più lunghe e più faticose, ravvivano quelle tenere pianticelle umane, che languivano come fiori in [p. 71 modifica]terra riarsa, non allietata dalla pioggia, o dalla rugiada.

Si ravvivano i colori del volto, limpido brilla lo sguardo, si rafforzano i muscoli, cresce la capacità toracica, il peso specifico: così è stato ampiamente e ripetutamente riscontrato.

Nè solo profittano fisicamente, ma anche moralmente, perchè sono allontanati, almeno per un po’ di tempo, dai mali esempi, che, pur troppo, non mancano, specialmente nelle grandi città; sono allontanati dal parlare scorretto, che, senza forse, taluni sono accostumati ad ascoltare nelle loro famiglie e prendono abitudini più civili, più elette, più decorose, sotto la scorta dei loro amorevoli maestri, che li hanno tuttodì sottomano.

Giova anche l’esempio dei fanciulli più civili e meglio educati, che non mancano di certo fra loro e che son lasciati fare il bene, mentre chi potrebbe nuocere vien tenuto a freno.

Il profitto intellettuale, che qui pure si ottiene, non non è quantità trascurabile: «mens sana in corpore sano»; rinfrancandosi il corpo, si rinfranca anche la mente. Eppoi, gli spettacoli, che offre la montagna, i pascoli, i sonanti torrenti, le foreste, gli armenti sparsi alla pastura, i campi biondeggianti di spighe, ricchi di meliga, di tuberi, di legumi non sono per quei fanciulli, vere e proprie lezioni di cose?

Al disotto della Chiesa, divisa da questa, per mezzo della strada, che conduce alla Piazza, v’ha la casa d’abitazione della colonia estiva scolastica, comoda, [p. 72 modifica]decente, molto ben posta, in un ripiano, facente fronte ai non lontani, più elevati e bellissimi locali dello stabilimento balneario ed ai vaghi Poggiali.

Presso vi sono bei castagneti e bei prati: qui tra il verde ed i fori, i vispi bambini di Felsina, fiori anch’essi sì ricchi di speranze, scavallano, scherzano, si dànno

Agli utili trastulli
Dei vezzosi fanciulli2

Note

  1. Prof. Can. Roberto Puccini. «La tratta dei piccoli italiani in Francia» Rivista internazionale di scienze sociali 1398.
  2. Parini. L’Educazione. Ode.