Idioma ladino - Tradizioni e racconti/18

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Le streghe di Collfosco. I Silvani e le Ganne si sono estinti, almeno non sene sente nulla più. Streghe però sene trovano abbastanza nella valle de’ Ladini, principalmente dalle parti di Collfosco cene sono ancor molte, di giovani e di vecchie, come se le desidera, però quasi tutte sono brutte. Sono i preti principalmente quelli che pretendono di conoscerle, però ognuno, purché non sia un gojBfo, deve, quando vede le loro azioni, conoscerle bentosto a quelle. Il piti da temersi sono pel grandine, che esse ci mandano a loro piacere. Spesso si vede, come mescolano con una bacchetta nelle acque, nelle vasche, mentre borbottano come se dicessero paternostri, ma sono tutt’altro che paternostri, con quelle orazioni chiamano il diavolo in aiuto. Delle volte se le vedono salir le montagne con tale prestezza, che sembrano lepri; non di rado le domeniche le altre feste sene vanno sul monte Puz, dove ci sono i laghetti di Champéi e Crespéna; partono col bel tempo, ritornano colla gragnuola; sono poi tanto furbe, che i loro campi restano per lo più illesi, mentre quelli degli altri vengono del tutto rovinati. Nel burro, che vendono, trovasi quasi sempre un gomitolo di capelli, che portano grande sfortuna a chi lo compra. Di notte tempo sono per lo più nella Valle, ove ballano, cantano, mangiano e bevono; se si passa da quelle parti, edesivi per lo più la capanna4*) rischiarata sino all’Avemaria, al primo tocco poi si sente come uno sparo, dopodiché si vede salire un fumo denso denso, finché un minuto dopo tutto rimane quieto e nell’oscurità. Durante il giorno amano dormire, principalmente in chiesa durante la predica, cosichè le donne, che durante gli uffizi divini chinano sempre la testa sono assai sospette, perciò da donne simili convien guardarsene. S’avviano al ballo, quando tutti dormono; allora vanno in cucina, montano sul focolare, mettonsi una scopa tra le gambe e cantano:

Coppa dalla feccia,
Caccole di capra.
Cacca di gattin,
Fum su pel camin.

Poi saltano su pel camino e via come l’Orco. Spesso mungono anche le altrui vacche però senza entrar nella stalla: sene rimangono tutto chiete a casa in un cantuccio, fanno un mazzetto con delle coreggie, le appendono al muro e vi mungono; poco tempo dopo hanno il vaso pieno di latte fresco. Un’altro luogo, ove le streghe amano radunarsi è Colle Scoton; è questo un colle rotondo, non molto grande, che si alza in mezzo ad un piano. Anche là vedonsi la notte ballare le streghe ed il ballo vi farebbe ottimo effetto, purché la gente che vi balla, fosse onesta. Ognuno che vi passa di notte tempo, vien preso da certo tremore, fra tutti gli altri i preti, e questo per la semplice ragione, che non di rado vi si vede a mezza notte un prete tutto nero, mi senza testa; laonde vuoisi, che vi sia stato una volta un prete a Colifosco, il quale dopo d’aver’uccisa una donna le abbia tagliato il capo e r abbia nascosta sotto quella collina. Spesso si ode intorno a quel colle anche il grido dell’Orco; alcuni pretendono aver veduto un gatto nero correre intorno alla collina, cosichè non è da maravigliarsi, se la gente teme di dover passarvi in tempo di notte.