Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CVIII - Cieco mi trovo, e veggio in ogni loco

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CVIII - Cieco mi trovo, e veggio in ogni loco

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CVIII - Cieco mi trovo, e veggio in ogni loco
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CVIII.

Sonetto costrutto interamente per antitesi ingegnose sulla falsariga di questo del Petrarca, che, quale esempio tipico di imitazione, riproduciamo per intero. Di esso — che è il CXXXIV del Canzoniere — lasciò detto l’Alfieri: «da ammirarsi più che da imitarsi».

Pace non trovo e non ho da far guerra
     E temo e spero, et ardo e sono un ghiaccio;
     E volo sopra ’l cielo, e giaccio in terra
     4E nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio.
Tal m’ha in pregion, che non m’apre nè serra,
     Nè per suo mi riten nè scioglie il laccio;
     E non m’ancide Amor e non mi sferra,
     4Nè mi vuol vivo, nè mi trae d’impaccio.
Veggio senz’occhi e non ho lingua e grido
     E bramo di perir e cheggio aita
     11Et ho in odio me stesso et amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
     Egualmente mi spiace morte e vita.
     14In questo stato son, donna, per vui.

In realtà ebbe molti imitatori, precipui Buonaccorso da Montemagno e Giambattista Marino.


Cieco mi trovo, e veggio in ogni loco,
     E voglio sempre quel che mai non voglio,
     Umile i’ sono, e pieno son d’orgoglio,

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     4Gelo nel fuoco, e dentro il ghiaccio infuoco;
In odio ho ’l pianto, e fuggo ’l riso, e ’l giuoco,
     Ognor mi cangio, e son quel ch’esser soglio.
     Quanto più sono allegro più mi doglio,
     8Amor non curo, e ’l suo soccorso invoco.
Son muto, e parlo; e sordo, e ’l tutto intendo,
     Il fuoco e l’acqua porto uniti in mano,
     11Nè v’è chi mi contrasti ed io mi rendo.
Morta è ’n me l’alma, ed io son vivo e sano,
     Chi mi tien fuggo, e chi mi fugge prendo,
     14Così m’ha concio il guardo altiero e piano.

Note

V. 1. Cieco mi trovo; lo spunto, come si vede, è identico nel Bandello come nel Petrarca. Infiniti riscontri minori, trascureremo per brevità perchè saltano all’occhio di chicchessia s’indugi nel raffronto.

V. 14. Concio, conciato, ridotto. Analogamente il Petrarca: «Come m’ha concio il foco», Canz., L, v. 77.