Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/LXXIX - Se' tu quella cittá, se' tu quel loco
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LXXIX.
A Capua. Rammenta i celebri, sfibranti ozi, passati in proverbio, ai quali ivi s’abbandonò l’esercito di Annibale. Ma egli, il poeta, non teme nuovi lacci d’amore avendo il cuore assente, a Mantova.
Se’ tu quella città, se’ tu quel loco,
Che più di Roma nocque ad Anniballe?
Se’ tu la piaggia dov’il fier le spalle
4Sottomise ad Amor e venne fioco?
A me che pensi far s’io vivo in fuoco
Ch’avviva l’alma e tanta gioia dàlle,
Che da me scevra gode in quella valle
8Ove sul Mencio sta Madonna in giuoco?
Lasso! donne gentili, a che tendete
Vostri lacci, se meco non ho core,
11Nè vita è ciò che viver mi vedete?
Ombra son io: però per quest’errore
Si spieghi al vento, e questa, e quella rete,
14Che qui non può, nè sa legarmi Amore.
Note
V. 3. Il fier, feroce e fiero; è il «dirum Hannibalem» di Orazio, Od., II, 12, v. 2, ripreso poi dal Carducci in Alle fonti del Clitumno, v. 68: «Annibal diro».
V. 9. Donne gentili, come già avvenne a Dante (cfr. Vita Nuova — passim) dopo la morte di Beatrice.