Il Catilinario/XXIII

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Capitolo XXIII

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Gaio Sallustio Crispo - Il Catilinario (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Bartolomeo da San Concordio (XIV secolo)
Capitolo XXIII
XXII XXIV
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CAPITOLO XXIII


Come Catilina brigava quel medesimo che prima; e come fu citato e rispose superbamente.


Ma il crudele animo di Catilina quel medesimo brigava che innanzi1, con tutto che s’apparecchiassono contra lui li guernimenti e le difensioni, e con tutto che si era fatto contra lui inquisizione e domando2 da L. Paulo per virtù d’una legge detta Plauzia (a)3. Sicchè alla perfine Catilina, per volere diffignere questa cosa, ovvero per volere purgar sua infamia per saramento4 o in altro modo, venne in senato in guisa che di ciò egli fosse adirato siccome di grande villania contra di lui detta. Allora M. Tullio consolo, o per paura della presenzia di Catilina, ovvero per ira commosso, fece una molto bella diceria5 e molto utile alla repubblica, la quale egli poi recò e pubblicò in iscritto6. Poi che Tullio si pose a sedere, Catilina, siccome era apparecchiato ad infignere tutte cose, con faccia chinata7 domandò a’ Padri che egli non credessono

[p. 36 modifica]mattamente niuna cosa di lui, dicendo ch’egli era nato di tal casa, e ch’egli da sua gioventù avea menata in tal guisa sua vita, che non avea a sperare, e non sperava, se non di bene; e che eglino non pensassono che egli, il quale era uomo che sempre avea curato e amato il comune, e il quale avea fatti beneficii al popolo di Roma, egli e i suoi maggiori, che desse opera contra la repubblica8, conciossiacosachè la servasse M. Tullio avventizio cittadino di Roma9. E avendo questo detto contra il consolo, e anche aggiungendo più, tutti cominciarono a gridar contra lui, e chiamaronlo inimico e patricida (a)1011. Allora Catilina furioso disse così: Io, imperocchè da’ miei inimici sono sì maltrattato, farò che lo incendio e il fuoco mio si spegnerà del vostro cadere e del vostro dirovinare12. E ritornossi a casa. Quivi rivolgendo e ripensando molte cose13, che nè aguato contra il consolo valea, e che del fuoco era la città guarnita per lo vegghiare delle guardie; parvegli il miglior fatto lo crescer sua oste, e antivenire a ciò che bisognasse14, prima che le legioni de’ Romani fossono scritte e ordinate contra di lui (b)1516. Catilina la sera molto a notte con poca gente andò verso l’oste di Manlio; ma innanzi disse a Cetego e a Lentulo e agli altri, li quali conoscea ardimentosi e pronti, ch’eglino in tutte cose, che potessono, disponessono e confermassono lo stato della congiurazione; e che tostamente brighino d’uccidere il consolo; e che sieno presti a tagliare, e mettere fuoco17, e a tutti altri fatti di battaglia; e che egli cortamente18 con grande oste verrebbe in Roma.

Note

    pronome loro nel numero del più. Ed il Villani nelle sue Cronache pur disse: Signoreggiava tutto, salvo le città di Napoli e di Capova, i quali s’erano ribellati.

  1. quel medesimo brigava che innanzi) Brigare attivamente vale cercare, o andar dietro ad alcuna cosa: ma facciamo avvertiti i giovani che oggi questo verbo più frequentemente si usa in forma neutra passiva, e vale pigliarsi briga, far diligenza, far opera, ingegnarsi.
  2. con tutto che si era fatto contra lui inquisizione e domando) Facciamo qui notare più cose; e primamente che con tutto che, o contuttochè, val quanto benchè, quantunque; che inquisizione è proprio quel diligente ricercar che si fa qualcheduno per comando della giustizia; e che domando da ultimo è voce antica, ed oggi si dice domanda, dimanda.
  3. (La qual contenea che chiunque avesse fatto contra la repubblica, ovvero chi sospetto ne fosse, dovesse fare sua difesa in senato).
  4. saramento fu detto anticamente sagramento, sacramento, che qui sta in significazione di giuramento. V. anche sopra.
  5. fece una molto bella diceria) Diceria, tra le altre sue significazioni, ha quella pure di orazione, come è da intendere in questo luogo. Non tralasciamo di avvertire che in questo sentimento non si vuole oggi molto usare.
  6. recò.... in iscritto, bel modo, per scrisse.
  7. Il testo ha: demisso vultu, voce supplici; onde convien pensare che queste parole mancavano nel codice adoperato dal nostro frate.
  8. che desse opera contra la repubblica) Dare opera qui è lo stesso che operare.
  9. avvenitizio cittadino di Roma) Avvenitizio è lo stesso che avveniticcio, veniticcio, e dicesi di chi viene d’altronde ad abitare in qualche città o luogo. Si noti che avvenitizio non è registrato nel Vocabolario della Crusca.
  10. (cioè uomo ucciditore, ovvero contrario ai padri e alla patria).
  11. chiamaronlo inimico e patricida) Patricida è lo stesso che parricida, e val propriamente uccisore del padre; ma si piglia ancora in più largo significato, e dicesi di chi uccide la madre, il fratello, la sorella, i figli, il principe, o è destruttore della patria; e in quest’ultimo sentimento è da intendere in questo luogo.
  12. Perchè ben si scorga la bellezza di questo luogo, ecco le parole latine del testo originale di Sallustio: Quoniam quidem circumventus, inquii, ab inimicis praeceps agor, incendium meum ruina restinguam. Impertanto si noti nella traduzione quel dirovinare, che oggi è fuor d’uso, ed è lo stesso che rovinare.
  13. Quivi rivolgendo e ripensando molte cose) Rivolgere, quando significa meditare, pensare, riandar col pensiero alcuna cosa, si suole usar sempre in questi modi: rivolgere in mente, rivolger tra sè, rivolger nell’animo; ma qui, essendo unito a ripensando, è stata dal nostro autore adoperato solo, e nello stesso sentimento di rivolger tra sè; e ripensare non vale pensar di nuovo, ma diligentemente, su una cosa.
  14. e antivenire a ciò che bisognasse) Antivenire è registrato nel Vocabolario della Crusca solo attivamente ed in significato di arrivare innanzi, fare una cosa avanti che altri l’abbia premeditala: ma in questo luogo è adoperato assolutamente, e par debba intendersi per provvedere anticipatamente, come ha pure il latino, che dice: antecapere quae bello usui ferent; e dovrebbe però aggiungersi al vocabolario in questo sentimento.
  15. (E dessi qui intenderete le legioni contenean comunemente da 6666 fra pedoni e cavalieri, e tale alquanti meno).
  16. fossono scritte e ordinate contra di lui) Scrivere, parlandosi di milizie, vale arrolare; e si dice anche descrivere.
  17. che sieno presti a tagliare, e mettere fuoco) Tagliare qui è adoperato assolutamente, e par che stia per fare strage; chè l’originale latino ha: caedem, incendia, aliaque belli facinora parent. Tagliare in questo sentimento non è registrato nel Vocabolario della Crusca.
  18. cortamente) La stampa del 1790 avea certamente: ma noi coll’autorità del testo e del codice laurenziano l’abbiamo mutato in cortamente, che è qui adoperato non nel sentimento in che si trova registrato, ma in quello di in breve, tostamente, di corto.