Il Cristianesimo felice nelle missioni de' padri della Compagnia di Gesù nel Paraguai/Parte I/Capitolo IX

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Capitolo IX

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CAPITOLO IX.


Fatiche, e pericoli de’ Missionarj in procurar la conversion de gl’Indiani del Paraguai.


I
L poco-da me detto può far conofcéré abba- ftanza, qual grande e magnificò accrescimene to abbia ricevuto fino ad Ora il Criftianefimo nelle vaftiffime contrade dell’ America Meridionale, con apparenza , 0 più torto con fondata Speranza, che nel profegufrnento. de’tempi quel[p. 77 modifica]Del Paraguai. 77

la quinta parte del Mondo abbia tutta a militar Sotto le bandiere della Croce , Se pure cosi glorioSa imprefa non Sarà Sraftoruata o guada dalla.troppa cupidigia'di chi .dall’Europa vaaU* Indie (blamente per fard ricco , 0 dalla' trafcu- raggine d’altri, che non penfano a Schiantare 1’ inuune alilo de’ Corfari Paulopolitani , perché, molto attendono a far fruttare le lor montagne e corte maritime, ma poco ad ampliare la vigna del Signore. Non fi penfaflè. alcuno per quello, che molto agevol meftiere fotte quello di convertire alla Fede Popoli barbari e Selvaggi « Anzi etto corta immenfe fatiche , patimenti, e. pericoli; e fo jl vero fpirito di Dio non ani- matte e foftenette que’generofi banditori del Vangelo, non farebbe podi bile, che fi metteffe al- cuno, o che continuatte a cercare con tanti Sudori di guadagnare a Dio quella sì brutal generazione., Certamente chi de’nemici della ditela Cattolica è' $1 vago di Sparlare de* Gefuiti , fino a denigrar le mirabili loro fatiche, e (ante intenzioni nelle Miflioni a gl* Infedeli, farebbe da defiderare che fatte tediammo di vifta di quel che efli Sannp e patifcono per ridurre alla greggia dì Crifto tanti .poveri e Selvaggi abitatori del Paraguai. La maniera , con cui quelli ne vanno a caccia, e la Seguente. Mettefi il Mif- fionario in cammino col Solo Breviario Sotto il braccio, e in mano un baftone, Sulla cui rima Ha la Crocei. In Sua compagnia Sogliono ire venticinque. o trenta, od anche più nuovi Crilliani; tutti zelanti dell’onore di Dio, e del bene del Profilino, che non Solamente fervono a lai per-, guide, e per Interpreti, ma anche fanno daPror dicatori e da Apoftoli pretto i lor -Nazionali , ficcome diremo meglio fra poco . Convien bene [p. 78 modifica]Spetto camminar cento e più miglia , femprecoi-J le accette alla mano per fa Hi (tracia nelle' foI-r tiffime fore&e, e giugnere dorò i Barbari come; fière vivono rintanati nelle bofctglie e cavèrne de’monti» S*incontrario afpre e ripide montagne, : lagune, pantani^ fiumi firma pontii bifogna paf- (krli. Capanne, o luoghi da ripofar la notte nort occorre Sperarli » Sotto gli alberi la terra ‘ferve di letto, e beato chi ha una finora o rete tira- ta foprg quattro pali per, potervi fi adagiar fò- pta, è vivere più Sicuro da i Serpenti e dalle | fiere. Un pugno di Maia bene Spetto é tutto T imbabdimento della tavola ; e talvolta nè’ viaggi lunghi nè pur s’incontra di che cibarli, fhor- 1 ché dì alcune radici 0 frutta ffilveftri; e manca 1 talora anche l’acqua, cod ricorrere allora a cogliere tanto-di rugiada cadente 'dalle Soglie de gii alberi, che ferva ad alleviar là fere; Sete ,• che in que’ paefi ,'.dove il Solfe è drdèntiffifho, è compagna continua di chi Sa viaggiò. Tutto epimo-nondimano par poco 0 nulla a chi Seco poeta una'più ardente Carità per la gloria dà Dìo, e per la Salute dell’Ahimè.

Trovati poi che fono i Barbari1, “Fincontròèh’ efli fanno per lo più a ì Miffionarj, è di riceverli come nemici; venendo vertè loto colle mazze in mano, e colle treccie Sull’ateo-, per timo- ré che fieno Mammalucchi di Sy “Paolo del fifa- file traveftici da Gefuiti. Imperocché è da Sapere, che quella nefanda canaglia, ufata a far cosi fterminari viaggi, che v’impiegando i cinque e fisi meli per Sorprendere e fare (chiavi f pòveri Indiami , eoo pattare fin di là da? Fiume Pa- ragoai nelle popoiaz ioni de’ debiti, e de’ Orìgua- ni : più volte » è- Servita di si deteftabil trama . Cioè mandavano innanzi pedona veftita a fòggia [p. 79 modifica]Dir Par acuaì. 1 fé di Gefuita crii’ accòm pagnamètito f alcuni iof fedeli Indiani, i quali portatdo regali a gli abitatori (òtto fpecie predicar loro la Legge di Grillo, tantos’adoperavano che gl’indlicevano» rannarfi. 11-che-fatto, giugtrtv&iiO poi loro ad- doflò, facendoli fchiavi tutti colle donne e fanciulli, e depredando ogni loro foftanza . Qaefta infonale invenzione per gran-tempo Infamòi'veri Miffìonarj dèi'Signore , talmente Che difficilmente di loro fi fidavano gl’ Indiani » e fi pena-' ▼a affàifGmóa difingannarli . Altri poi Coti fièro- volto accoglievano i buoni Religiofi, pretendendoli. Venuti per yeftderH, o per afluggett&rli alla Nazione SpàgnUola, gente' da loro odiata * morte, perchè affai confapevoli dell’afpro trattamento, ch’efia ha fatto, o fa tuttavia in alcuni luoghi :de' ntifcrabili Indiani'. Centra di tali* prevenzioni d’toopo era il combattere gran tempo; e peggio poi, le fra: que’Popoli a incontrava qualche Sacerdote, Avvocato fedele del Dia* volo; perchè ilmen male ch’egli potelfe farò per non perdere i Suoi proventi, era di'dlfliiadè- re a Tuoi ciò, che perfuadeva ilMiniftrodetve.rc’ Dio; e più Sovente gl’irritava per levar di vita* chi fi Ihidiava di levar loro da gli errori delta Gentilità, RfcufaVano altròrilittatamertedi odi-1 rei Milionari . Udèndol iancora i davano loro quefta rifpofta: Vii dìV, Che il' Di» di' Ctòftianifa tinto, che nultà gli è Piatito, e che per la Jkd ìmmen-* fit'a fta in ogni luogo, mir arido tutto quello che qui fi fa. T^oi noti Vogliamo per noi un Dèi, che abbia tttfu ta fetenza ; e glioecbi sì aperti. Ma bensì dtfidettó- mo di vivere nè’ ntftti bcfchi , e' nelle mftre caverne con pii pace e libertà , finta aver fempee fopra di noi un Sindaco è Giudice delle Hóffoe azióni. In altri luoghi ancora fi trovavano Gaciquì, sì'pieni di [p. 80 modifica]veleno centra de- gli. Spagnuoli , che il fola Csu- pere, che dalla lor parte venivano i Miffionarj , ballava per muovere tumulto , e cacciarli , ed ànche per non lafciarli entrare nelle lor campa.— gne . Che Se pur fi ammassavano-, grugnendo- anche ad accettar la foadazione di qualche Riduzione, ciò Seguiva con alcune condizioni affai dure. Quando il P. GiuSeppe de Arce nel 1690- fi diede a proccurar k convezione de ’ Cubiti , £ CaciquL di qqe’ contorni ordinarono un.’ affemblea di tutti i lor dipendenti, per contattare intorno a sì importante a Sue . Entrati coftoro a parlamentò nel più Scuro della notte-, diedero principia alla funzione con una. Sinfonia di Flauti et Pifferi, cantando e ballando a quel taono ? « di- „ Scorrendo del negozio , con terminar pofcu ca— daun ballo in un. brindili. Era allora il MeSe di Luglio, cioè il cuore del verno per li paefi flettati di lù dalla Linea Equinoziale, e facea vento affai freddo Contuttociò allo Spuntar dell* Alba andarono tutti a bagnarli nel Fiume ; e per maggiore allegria della feda , fi adornarono il capo con bei pennacchi ; ed immaginando ancora di accrescere bellezza alla lor faccia , con si vaghi colori la dipinfero, che pareano veramente Angeli, ma di quei dell* Inferno. Fatto: giorno prefero forza con una buona colezione , e finalmente dopo si Arano preparameato fu risoluto nel Conuglio di ammettere il Crhrianefimp. ©elle lor terre , e che la Riduzione fi fondafle ; ma a condizione , che non fi obbligatte a ritirarli dal paefe chi voleffe continuare nel Gentilesimo, 0 tener per Suo ufo più Mogli, e che i lor figliuoli non fo/Tero deftinati al lervigio della Chiefa: condizioni accettate dal, Savio Miffio- nario colla Speranza- in Dio , che col tempo fi vm[p. 81 modifica]vincerebbono i cattivi ostinati coll'esempio de' migliori, e col vigore delle prediche ed esortazioni. Perchè tutto ciò seguì nell’ultimo di Luglio, Festa di S. Ignazio, però ad essa Riduzione fu posto il nome d’esso Santo. E giacché abbiam parlato delle difficoltà, che s'incontrano ne’ viaggi per gli eccessivi boschi crescenti in quelle parti stante la niuna coltura delle terre, e per la negligenza de gli abitanti: non vo’ lasciarne un'esempio. Invogliossi nell’Anno 1716, il non mai stanco P. Giam-Battista de Zea Gesuita, Missionario d’incredibile zelo per dilatar la Fede Cristiana, di passare agl’Infedeli Popoli Zamuchi, abitanti all’Occidente del Fiume Paraguai. S’incontrò, nel cammino un folto fpaventofo bofeo lungo ben trenta miglia .. Cento Neofiti , che 1’ accompagnavano , nulla Sapendo di tanta eflenfione, todo - fi diedero colle accette a Spianarvi una firada; ma dopo molti giorni di lavoro , non veggendone mai il fine , atterriti celiarono , con risoluzione di tornartene addietro, anche per isfuggire l’incensate perfecuzione delle mofche , zanzare, e rafani di varie forte, che di giorno e di notte non dan tregua a chi capita cola . Tanto fi raccomandò» il tanto ReligioSo, tanto gli animò con prender’ anch egli ora la Scare , ed ora la zappa in mano » ed altre volte portando Toro acqua per refrigerarli nel fièro incendio del Sole , che continuarono il lavoro : ficchè dopo diecinove dì .di fatica arrivarono, a Superar quella gran, felva.t Ciò tatto s inoltrò eflo P. Zea a i Zamuchì , con trovarvi buone difppfizioni , almeno in ap* parenza, di aprir gli occhi e il cuore alle, verità Evangeliche. Creato egli pofeia Provinciale , in vece Sua pafcò colà nell’ Anno 1718. il P. Parte I. F Mi[p. 82 modifica]Michel de Tegros col Fratello Alberto Remero, li-' co portando non lieve fperariza di compiere 1’im— prefa. Ma il fine d’efla fu, che i traditori Za— muchi dopo oh belliffimo accogli merito levarono, la vita ad etto Alberto Rorhéro, e a dodici Indiani Criftiani di fuo feguito , che tutti corag- giofamtnre fofferirono la morte in quell’ infigne efércizio di gcnerofa Carità ;

Ed eCccr il più rilevante pericolo , a cui fono’ efpofii 1 Miflìorlarj Cattolici, e a cui nondimeno vanno effi giojofaratente ad efporfi , più avide della gloria di Dio, e del bene del Proflknó, che della confervazione della propria vità , mirando da lurigt quel Agrari premio i che il Dio della verità ha prometto a dbi per amore dì lui pfon- tiffirffo é £ fofferir la morte . Conduca pur feco' .un Miffioriario quanto fi pùò mai di Prudenza, e di Umiltà capace di difarmar l’ira de"Barbari più fieri ; bifogna ch’egli vada preparato ad eflère berl a gl io delle loro freccie e mazze : pe- rìcolo^nondimeno , che in luogo di tratténere ,• o d’ intepidire i buon: Servi di Dio , maggiormente li fjpfona ad inoltrarli fra quelle felvati- 'che genti , a per convertir’ette alla Fede, o per lafciar fra ette la vita . Ì( che fuccedendó ,• àn-' corchè sì forti Campioni «noti fi veggano per lo più canonizzati per Martiri , purécertO è , che non fon da men di coloro, che ne’ primi Secoli ■ della Chiefa intrèpidamente’ fpefero il lor l'angue i per propagar la Religione di Crifto . E ben può l pregiarli la Compagnia di Gesù di moftrar non lochi di quelli piiffirai Campioni, ché sì glorio-- ò fine han fatto nelle Miflioni del Paraguai , /fra i quali io fidamente nominerò' alla rinfufa t PP. Rocco Gomalei, Alfonfo Rodriqkez , Giov'enlH del Caftiglib, e “Pietre ?omero , che furono i pri[p. 83 modifica]Del P a r a c a tf i; t/ 'mi fondatori, ed architetti. di fimili.R.ìdizroni, * Col Sangue proprio le Sigillarono . Potici» vennero trucidati in varj tempi i PP. ‘Patto Ortht. , Bartolomeo . Blende, Diega de Affata , Giufeppe do Arce , Pietro Éfpigo/a , t Luca Cavalieri , i PP. Fernduiez, 'Ariosi, ; Mava, de Silva, Meodoza, So- linasi 'Ófario , Ripario , Sancbez , éd altri ; il Sangue de’quali avendo ihaffiato quelle bàrbare contrade, ha prodotto ', come rie’ primi tempi della Chiefa di Dio , così ancora in quelli ultimi un abbondante Raccolta di nuovi Cridiani , ed ha lervifo a fondar dell’altre Riduzioni , che oggidì fioriScono nel Paraguai. Anche nell’Anno 1721. è 1723. compierono la lor vita col Martirio nel Paraguai due altri MiffionarjGefuitì, de’quali il nome non fo. Ancorché poi i più di quegli uomini Apoflolici non giungano a terminar le loro vite Sotto le mazze de’ bediali Indiani s pure non manca ad effi il merito dei Martirip perchè Martiri Sono di delìderio , e sì ancora per gl’incredibili e cóntinui patimenti, che indifpen- i'abili piuova ; é Soffre con Somma paziènza, ed anche eoa ilarità , chiunque li dedica alla peri- colola injpreta di ridurre dalle tenebre del Gen- tiìefimo alla luce del Vangelo Popoli si feroci ed inumani . Motivo poi di dupore lì è il mirare la maggior parte di quegli Operaj del Signore, che iti mezzo a tante fatiche ed incomodi fi confervano Sani, ed in idato migliore, che fé foffero vivuti fra le comodità de i lor Collegi , ahbenché per venticinque e trenta anni in quella dura Scuola fi vadano-efereitando. Per al- tro oggidì non son più tanti i pericoli e gli af- fanni di que' Servi di Dio , da che il credito e felice stato di tanti Cristiani viventi nelle Ridu- zioni , risuona anche fra i barbari Infedeli de’ F 2 con[p. 84 modifica]contorni, i quali perciò, quand’anche non si vogliano convertire, mentre niuno mai li sforza a questo, almen portano rispetto a i Sacerdoti, nè osano d’ordinario di maltrattarli, nè di levar loro «la vita, per paura ancora d’esserne gastigati nella vita presente, per quello che fra poco accenneremo.