Favole (La Fontaine)/Libro decimo/XVI - Il Mercante, il Nobile, il Pastore e il Principe

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Libro decimo

XVI - Il Mercante, il Nobile, il Pastore e il Principe

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Jean de La Fontaine - Favole (1669)
Traduzione dal francese di Emilio De Marchi (XIX secolo)
Libro decimo

XVI - Il Mercante, il Nobile, il Pastore e il Principe
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Un Mercatante, un Nobile signore, un Principe, un Pastore, esploratori di novelli mondi, sospinti dal furor dell’Oceàno, raminghi, ignudi, come Belisario eran ridotti a stendere la mano.

Assai lungo saria il dir come ciascun nella miseria precipitasse per diversa via. Quella sventura che li fa fratelli li condusse a tener tra lor consiglio d’una fontana sull’erboso ciglio.

Il Principe narrò la lunga istoria dei grandi decaduti. - Che importa la memoria, - disse il Pastor, - di quelli che son già morti e chiusi negli avelli? Per noi si tratta di mangiar, signore, e il piangere, per quel che ho sempre udito, non toglie l’appetito. Andiamo, lavoriamo. Chi lavora sta sano e va lontano -.

Non vi stupisca, se costui rincora i suoi compagni. Forse che alle sole teste dei re dal cielo si conceda di ragionar men male? no, un villano infin non è una pecora, ovvero è molto men che non si creda.

Il suo consiglio parve veramente a tutti gli altri naufraghi eccellente. Il Mercante valente in aritmetica soggiunse allor: - Di conti a un tanto al mese darò lezioni e caverò le spese. - Ed io nella politica, - esclamò il Principe, - la gente instruirò. - Ed io, - concluse il Nobile, - lezioni d’alta araldica darò -.

Pensate voi che voglia hanno in America, là verso Patagonia, di queste vanitose rarità! Onde il Pastore a dire ancor riprese: - Sta ben, ma trenta giorni ha ciascun mese e spesso n’ha trentuno; intanto chi un boccone mi darà per rompere il digiuno?

Voi mi offrite una splendida speranza molto lontana e brontola frattanto il ventre che non pranza. Chi mi procura intanto per dimane anzi per oggi il pane? Questo importa anzitutto e in questo affare la vostra scienza è debole, mi pare -.

Per supplir colla mano a quel che manca, dentro al bosco il Pastore un giorno intero e un altro non si stanca di raccogliere legna, e in pagamento ne trasse il necessario per sostentar la vita del momento. Senza di lui, nemmeno i suoi compagni avrian potuto vendere ai popoli lontani il lor talento.

Per vivere quaggiù non val la pena d’essere dotti, ma per te procura allegra volontà di man, di schiena, il primo aiuto che ti dà natura.