Il Misogallo (Alfieri, 1903)/Sonetto XL

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Sonetto XL

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Epigramma LXI Sonetto XLI

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SONETTO XL.

18 agosto 1796.

Là dove il Mincio impaludato aggira,
Sacro, le mura dell’antiqua Manto,
Freme dei Galli la famelica ira,
Che di espugnarle anticipato ha il vanto.
Ma palma ognora non ottien la dira
Megèra ai figli del Tartareo pianto;
Rado, è ver, ma talvolta il Ciel pur spira
Fausto a chi abborre schiavi in franco ammanto.
Tolta è la grave ossidïone: in riva
D’Adige omai si pugna in vario Marte,
E ancor la speme dell’Italia è viva.
Tedesche braccia, Italo senno ed arte1
Fean l’illustre difesa; onde periva
Sconfitto il meglio dell’iniqua parte.


Note

  1. Stavano alla difesa di Mantova alcuni abilissimi Ingegneri Italiani al servizio Austriaco. Ma ella è ben alta vergogna per l’Italia, che il di lei ingegno non s’abbia pur anche le mani. Speriamo, che alla povera monca elle rimetteranno pure una volta, quali erano, robuste, pure, augnate quanto conviensi, e non uncinate.