Sonetto XXIII
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24 dicembre 2020
75%
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<dc:title> Il Misogallo </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1789-1798</dc:date>
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Il Misogallo - Sonetto XXIII Vittorio AlfieriGli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu
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Ventitrè milïoni di pidocchi
Fan farsi una Repubblica di carta,
Che nel Reame immenso degli sciocchi
Vien battezzata tosto un’altra Sparta.
Settecento e più gazzere senz’occhi
Fan leggi, notte e dì; Ragion le scarta;
Ma s’uom v’ha, ch’anzi a lor non s’inginocchi,
Di Libertade a gloria, altri lo squarta.
Di gamberi fierissime migliaja
Battagliano in tremende ritirate,
Per custodire la materna ovaja.1
O Repubblica, nata in una state,
Che ai se’ mesi già caschi di vecchiaia,
La regina sarai delle cacate.
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Note
- ↑ Allude alla battaglia di Nerwinden, che è la sola vera giornata campale ordinata della presente guerra, ed in questa i Francesi, inferiori di molto nell’arte schietta militare, furono, come dovean essere, interamente disfatti, e in pochi giorni venne loro poi tolta tutta la Fiandra, che gli Austriaci aveano dianzi evacuata, senza pure essere stati veramente sconfitti in nessuna battaglia, che si meritasse un tal nome.