Il Parlamento del Regno d'Italia/Carlo Cadorna

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Carlo Cadorna

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Pasquale Atenolfi Giuseppe Vacca
Questo testo fa parte della serie Il Parlamento del Regno d'Italia


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Nacque l’8 dicembre del 1809 dal colonnello cavaliere Luigi, e da Virginia dei marchesi Bossi di Milano.

Compiti gli studî legali nell’università di Torino, si diede ad esercitare l’avvocatura e fu patrocinante presso la corte d’appello di Casale sino a tutto il 1849. — Entrò poscia nella carriera della magistratura in qualità di giudice da prima, quindi di avvocato presso la corte di cassazione. Appena concessa dal magnanimo re Carlo Alberto la costituzione al Piemonte, il Cadorna fu inviato a sedere nel Parlamento dal collegio di Pallanza, rimanendovi così dalla prima sessione fino alla sesta (1858), epoca in cui venne elevato alla dignità di senatore.

La fama del giovine avvocato, meritatagli dal suo ingegno pronto e sveglio, dalla facile sua parola, e dagli scritti sensati ed eleganti da lui pubblicati sui periodici di quel tempo, gli dettero nella Camera dei deputati un posto distinto, cosicchè egli fino dalla prima legislatura venivane eletto a segretario.

Gioberti chiamava poco dopo il Cadorna (16 dicembre 1848) a far parie del ministero da lui presieduto, confidandogli il portafoglio dell’istruzione pubblica. Il nostro protagonista ebbe poscia l’onore di accompagnare Carlo Alberto durante la funesta campagna del 1849; fu presente all’abdicazione del re-martire, dopo la quale dette coll’intiero gabinetto la propria dimissione.

Continuando la sua carriera parlamentare in modo rimarchevolissimo, il Cadorna fu presidente, per più anni della commissione generale della camera dei deputati pel bilancio dello Stato, ed ebbe l’onore d’essere scelto a relatore delle leggi intorno all’abolizione dei conventi ed ordini monastici. — Vice-presidente della camera elettiva dal 1855 al 1856, fu due volte presidente di essa camera nell’ultima sessione della quinta legislatura e nella prima della sesta.

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Con regio decreto del 29 agosto 1858, il Cadorna veniva elevato alla dignità di senatore del regno.

Nell’ottobre dello stesso anno, S. M. il nostro ottimo re gli affidava nuovamente il portafoglio dell’istruzione pubblica, ch’egli conservava fino al momento in cui, dopo la pace di Villafranca, l’intiero gabinetto presieduto dal conte di Cavour dava in massa la sua dimissione. — Veniva allora creato consigliere di Stato in servizio ordinario.

Se noi dovessimo indicare di quante commissioni del più gran rilievo, dappoi che il nostro protagonista siede nel senato e nel consiglio di Stato, venne chiamato a far parte come presidente o relatore, non la finiremmo così per fretta; il consiglio provinciale di Pallanza ed il divisionale di Novara lo vollero anche in diverse epoche a loro presidente; una quantità di amministrazioni d’istruzione e di beneficenza lo annoverano pure in qualità di lor membro.

Gli scritti pubblicati dal commendatore Cadorna sono molti e notevoli; i più trattano soggetti morali e di pubblico insegnamento, altri di politica e di finanze. Disgraziatamente ci è tolto di poterli analizzare, ma noi non sorprenderemo nessuno dicendo ch’essi sono degni d’esser letti e studiati. Il Cadorna è grande ufficiale dell’ordine Mauriziano.