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Il Parlamento del Regno d'Italia/Ferdinando Bartolommei

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Ferdinando Bartolommei

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Giovan Filippo Galvagno Giuseppe Garibaldi
Questo testo fa parte della serie Il Parlamento del Regno d'Italia

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Nato nel marzo del 1821 a Firenze dal marchese Girolamo e da Teresa marchesa Nicolini, ebbe precettore in casa, dal quale apprese i primi rudimenti, quindi seguì il corso di scienze a quelle scuole degli Scolopi, che in quei tempi erano rette da un Inghirami per le matematiche e l’astronomia, da un padre Tanzini per la filosofia, e da un padre Giorgi per la fisica.

Educato liberamente e italianamente, come lo era e lo è del resto, a confession del vero, quasi che tutta la prole dell’aristocrazia fiorentina — dovremmo dire

[p. 197 modifica]toscana — dotato di nobili sentimenti, il Barlolommei si consacrò di buon’ora al culto della patria e si propose fin da più teneri suoi anni di dedicarle vita e fortuna.

Di fatto, nel corso della esistenza da lui fino ad ora onoratamente, e possiamo aggiungere, generosamente vissuta, non si è mai tratto addietro allorchè si è discorso od agito di giovare al paese ed alla gran causa nazionale.

Possessore d’un cospicuo patrimonio, ha largamente contribuito ragguardevoli somme ogniqualvolta ha saputo che di denaro o di altre materiali risorse fosse d’uopo per ajutare il movimento italiano; e da uomo di senno e d’energia non comuni, ha accettato posti eminenti e del pari difficili, qual si è quello di confaloniere di Firenze — posto che occupa anche in questo momento — e nelle critiche circostanze del 1848 e in quelle non meno critiche che la Toscana ha di recenti traversate, si è sempre diportato in modo da riscuotere il plauso sincero e la benemerenza dei suoi concittadini.

Eletto deputato all’Assemblea nazionale dal collegio di Montecatini, è stato insignito recentemente dal Governo del re della croce di commendatore dell’ordine Mauriziano.