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Il Parlamento del Regno d'Italia/Girolamo De Amicis

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Girolamo De Amicis

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Giovan Battista Cassinis Domenico Cucchiari
Questo testo fa parte della serie Il Parlamento del Regno d'Italia

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Nato in Genova da Giacomo e da Eleonora Massone sul cadere del 1816, fece i suoi primi studî sotto la direzione dei chierici Somaschi che allora presiedevano al collegio reale della capitale della Liguria, quindi seguì le discipline legali a quell’università, ove conseguì la laurea nel 1839.

Ammesso a patrocinare dinanzi la suprema corte e tribunali nel 1842, sebbene sollecitato ad entrare nella carriera delle Intendenze con promesse di rapido progredimento, onde non allontanarsi dal genitore, già avanzato in età, non accettò, e d’ingegno pronto e indefesso al lavoro qual era, preferì impiegarsi in pubbliche amministrazioni.

Per dieci anni consecutivi siedè nella Commissione provinciale chiamata all’esame dei conti dei pubblici stabilimenti, rinnovatogli d’anno in anno il mandato per decreto reale, cessando solo da tale ufficio allorchè ne furono trasmesse le attribuzioni al consiglio provinciale.

Nel 1846, quando il movimento italiano prese a manifestarsi col mezzo dei congressi scientifici e delle pubbliche esposizioni, il De Amicis vi ebbe parte attiva, [p. 158 modifica]essendo anche segretario di una commissione durante l’VIII° congresso.

Eletto nel 1848 capitano della Guardia nazionale di Genova, valendo a conservare il buon ordine durante le tristi vicende dell’aprile 1849 nella custodia delle porte della città, dette di San Bartolomeo, fu chiamato poscia a servire nello stato maggiore di quella milizia cittadina con lo stesso grado di capitano ch’ei conservò fino all’anno decorso.

Nel 1855 facendo parte della giunta e direzione degli ospedali civili di Genova, gli venne specialmente affidata l’amministrazione di quel vasto manicomio, cui tuttora presiede; si ebbe pure le onorevoli incombenze di dirigere o partecipare ad altre pubbliche amministrazioni, incombenze cui soddisfece col maggior zelo e disinteresse, introducendo utili riforme e notevoli economie.

Finalmente nel giugno del 1859 fu nominato sindaco del comune di Rivarolo genovese, carica ch’egli esitò alquanto ad accettare, ma che infine, insistendo il governo, si rassegnò ad assumere.

In quest’ufficio promosse utili opere pubbliche e lasciò rispettata memoria di sè, sicchè quando il collegio di Sestri-Ponente il sceglieva a suo deputato nei comuni costituenti la sezione di Rivarolo, su centotrentaquattro votanti, sei soli non gli furono favorevoli.

L’avvocato De Amicis si ebbe la croce de’ Santi Maurizio e Lazzaro nel 1852, e nel 1855, in benemerenza dei servigi da lui resi durante l’infierire del cholera-morbus, gli fu data la medaglia d’argento.